La francese di origini asiatica che al suo esordio assoluto a Wimbledon ha eliminato Serena Williams ha una storia particolare. Ha iniziato a giocare a tennis perché voleva battere il fratello. Ha frequentato il conservatorio, studia all'università, le piace fare surf.
di Alessandro Mastroluca | 29 giugno 2022
Ha iniziato a giocare a tennis per battere suo fratello. Al suo primo Wimbledon, ha eliminato la regina degli Slam, Serena Williams. Harmony Tan, francese di orgine asiatica (madre vietnamita, padre sino-cambogiano) è arrivata al tennis e a vivere il giorno più bello della sua carriera dopo un percorso certamente non così usuale.
Tan, avversaria al secondo turno della spagnola Sara Sorribes Tormo, è una delle 33 debuttanti nel main draw di Wimbledon di quest'anno in singolare femminile. Di sport ne ha praticati diversi quando era piccola: danza, golf, judo. Ma aveva già allora un forte spirito competitivo e voleva battere il fratello, che giocava a tennis. Aveva le idee chiare, non le piaceva giocare con la racchetta per bambini. I genitori tagliano il manico di una per adulti e Harmony inizia a manifestare una predisposizione sorprendente per il gioco.
Quando Harmony ha otto anni, mamma Lizqueen capisce che il tennis è diventata molto più di una passione passeggera. E' caduta dal secondo piano della scuola. Soccorsa dai vigili del fuoco, per la madre ha una sola domanda: "Pensi che potrò giocare a tennis ancora?". Sì, potrà.
Cresciuta nel dipartimento della Valle della Marna, tre quarti d'ora d'auto da Parigi, Tan non è mai stata un prodotto della federazione francese. Bloccata dai migliori prospetti della sua classe d'età, come Fiona Ferro, la 24enne oggi tesserata per il Tennis Club Boulogne-Billancourt, ha fatto carriera grazie agli investimenti della famiglia che ha anche venduto una casa e le ha consentito di soggiornare per brevi periodi dalla madre di Martina Hingis, Melanie Molitor, o all'accademia di Nick Bollettieri in Florida.
Tan ha di fatto saltato l'attività junior, entrando nel circuito appena possibile. Ha giocato il primo ITF a quattordici anni, a sedici è poi entrata all'INSEP, (Institut national du sport, de l'expertise et de la performance), il centro di allenamento olimpico e paralimpico francese, uno dei più grandi del mondo.

Il ritorno di Serena e altre emozioni
Insieme ai corsi di tennis e ai tornei, per sette anni ha frequentato il Conservatorio. Suona bene il pianoforte, con un repertorio costruito sulla musica classica, le piacciono soprattutto Mozart e Beethoven, a cui ha aggiunto canzoni più moderne. E non ha smesso di studiare: grazie a una borsa riservata agli atleti è entrata a Sciences Po Paris, il prestigioso Istituto di Studi Politici della capitale. E' anche un'assidua frequentatrice delle coste del Paese basco francese dove pratica l'altra sua passione sportiva: il surf.
E' proprio qui, a Biarritz, che ha incontrato Nathalie Tauziat, finalista a Wimbledon nel 1998 e oggi sua coach. Anche lei, come ha ricordato Tan dopo il successo all'esordio a Wimbledon che l'ha fatta conoscere al mondo, aveva battuto Serena. Il fil rouge che le unisce è forte. Tauziat l'ha aiutata a passare dal numero 500 del mondo alla Top 100, raggiunta quest'anno ad aprile. Il lavoro si è concentrato sugli aspetti offensivi del suo tennis e sul gioco di volo. Tauziat ha avuto un ruolo centrale anche nell'aumentare la fiducia di Tan nelle sue possibilità.
Via via lo staff si è allargato. A lungo seguita da Pierre Bouteyre, ex allenatore di Alizé Cornet, alla fine della scorsa stagione Tam ha aggiunto al team Sam Sumyk, che ha lavorato in passato con Vera Zvonareva, Victoria Azarenka e Garbiñe Muguruza.
Tan, battuta da Camila Giorgi nella sfida di Billie Jean King Cup che ha qualificato l'Italia per la prima volta alle Finals della manifestazione, ha un tennis vario quanto e personale quanto la sua storia. Sa fare un po' tutto, non ha un vero punto di forza né un chiaro elemento di debolezza. Dipende ancora molto dal mood, forse da quell'ispirazione artistica che l'ha avvicinata alla musica, per l'efficacia dei colpi.
La creatività si vede anche nello slice morbido di rovescio, nelle palle corte con cui ha sfidato Serena ai Championships, nel gioco al volo. L'erba potrebbe diventare la sua superficie d'elezione, anche se ha giocato solo quattro tornei in carriera nel circuito maggiore ma quest'anno ha raggiunto la semifinale al WTA 125 di Gaiba, per tutti "Gaibledon". Evidentemente un buon auspicio per Wimbledon.
"Quando ho visto il tabellone - ha rivelato dopo il successo di maggior peso e prestigio della sua carriera - ero davvero spaventata. Serena è una leggenda. Pensavo: come potrò giocare? Già vincere uno o due game contro di lei andrà bene per me, in fondo è il mio primo Wimbledon". E resterà indimenticabile.