

L’ex n.1 del mondo, e vincitrice dei Championships nel 2019, non ha ancora perso un set: anche Anisimova è finita ko in poco più di un’ora. Tra lei e un’altra finale la kazaka Rybakina, che ha fermato lo slancio di Ajla Tomljanovic
di Enzo Anderloni | 06 luglio 2022
Lo score è impietoso: Simona Halep batte nei quarti di finale dei Championships Amanda Anisimova 6-2 6-4 in un’ora e 3 minuti. Un’altra lezione di tennis su erba come quella di due settimane fa sui prati tedeschi di Bad Homburg (anche peggiore, il match tra Simona e Amanda finì 6-1 6-2).
Non è questione di cattiveria: l’ex n.1 del mondo rumena ha davvero un’altra marcia quando arriva la stagione sull’erba. Non è un caso che la sua ultima sconfitta a Wimbledon risalga all’edizione 2018 del torneo, quando al terzo turno venne superata dalla cinese di Taipei Su-Wei Hsieh. Il 2019 fu infatti l’anno del suo trionfo quando conquisto il suo secondo Slam (dopo Roland Garros 2018) battendo in finale Serena Williams. Poi venne il Covid-19 e, lo scorso anno, un serio infortunio alla caviglia che le face saltare gran parte della stagione.
Dunque Simona Halep, che nelle prime cinque partite del torneo non ha ancora perso un set, è nel pieno di una striscia di 12 successi consecutivi a Wimbledon. E la sicurezza con cui ha arginato oggi la potenza della ragazzona del New Jersey, 10 anni più giovane di lei, la dice lunga sulla sua condizione attuale, che mescola una preparazione perfetta a una rinnovata voglia di esprimersi sul campo, lasciandosi alle spalle pensieri negativi, attacchi di panico e altri gravami psicologici che le hanno impedito di vincere ancora di più.
Sulla strada della finale Halep troverà Elena Rybakina, nata a Mosca 23 anni fa ma battente bandiera del Kazakistan. Una scelta quella della bionda e longilinea n.23 del mondo, arrivata in tempi non sospetti, quando sceglie un passaporto alternativo a quello russo significava avere vantaggi economici e molto più spazio in nazionale.
Oggi Rybakina ha fatto la differenza contro Ajla Tomlianovic grazie all’efficacia del servizio e alla potenza di fuoco dalla linea di fondo. Un po’ statica all’inizio, specie in fase di risposta, ha subito nel primo set l’aggressività dell’ex fidanzata di Matteo Berrettini. Poi si è sciolta e ha preso il largo, chiudendo 4-6 6-2 6-3 in un’ora e 51 minuti. Dopo i quarti di finale raggiunti nel 2021 al Roland Garros, la semifinale a Wimbledon è un altro passo avanti importante nella sua crescita.
Il confronto con Halep si presenta interessante perché nei due precedenti effettivamente giocati (nel primo faccia a faccia dei tre riportati nelle statistiche Halep si è ritirata sul 5-4 nel primo set) si è sempre imposta la rumena, ma sempre in tre set, combattuti. Riuscirà Elena a fermare Simona? Lo vedremo domani, sul Centre Court.
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