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Eventi internazionali

Dzumhur furioso, protesta e se ne va. Poi la difesa: "Non ho minacciato l'arbitro"

Damir Dzumhur abbandona volontariamente la partita contro l'olandese Van de Zandschulp ad Acapulco. E' accusato di aver minacciato l'arbitro, ma su Instagram

di | 15 marzo 2021

Sul 6-5 15 pari nel primo set del primo turno all'ATP 500 di Acapulco contro l’olandese Botic Van De Zandschulp, Damir Dzumhur protesta e lascia il campo. Una chiamata dubbia gli ha fatto perdere completamente il controllo. A quel punto, ha ricevuto un warning e un punto di penalità. Furioso, ha abbandonato la partita e si è rivolto con atteggiamento minaccioso all'arbitro. Dall'audio, sembra che dica qualcosa come "I'm gonna kill you", ma le ricostruzioni non sono né chiare né definitive.

Il regolamento stabilisce che un giocatore deve completare un match a meno che non sia fisicamente in grado di farlo. Ogni violazione comporta una multa fino a 5 mila dollari e un immediato default. Questo tipo di comportamento è anche indicato come una "major offense of aggravated behaviour", una violazione grave del regolamento stesso.

Il numero 125 del mondo, ex top-25, non ha vissuto mesi facili. I risultati non arrivano, poi a settembre ha dichiarato di voler far causa al Roland Garros che gli ha impedito di essere in tabellone dopo la positività del coach a un test anti-Covid.

Più che di squalifica, il suo gesto ad Acapulco pare configurare più che altro una sconfitta per abbandono volontario del campo. Un episodio, dunque, omologo a quanto accaduto a Wimbledon nel 1995 fra Jeffrey Gail Tarango, per tutti “Jeff" e l'arbitro Bruno Rebeuh.

Tarango affrontava al terzo turno Alexander Mronz, ex fidanzato di Steffi Graf. Un giudice di linea chiama fuori una 'prima' di Tarango, poi si corregge. 

L'arbitro fa ripetere il punto, mentre Tarango vorrebbe l'ace e protesta, anche durante il successivo cambio campo. Tarango chiede invano di parlare con il supervisor. Quando Rebeuh respinge la richiesta, se ne va dal campo. Ma entra la moglie di Tarango che schiaffeggia il giudice di sedia. Multato di 15.500 mila dollari, la sanzione più alta mai vista fino a quel momento a Wimbledon, Tarango viene squalificato anche per l'edizione successiva dei Championships.

Tornando a Dzumhur, dopo la partita, il bosniaco ha pubblicato su Instagram la sua versione dei fatti. "Non sono stato squalificato, ma ho lasciato il campo volontariamente a causa delle decisioni del giudice di sedia" ha scritto, accusando l'arbitro di scarsa obiettività.

Dzumhur ha anche negato di aver minacciatodi uccidere l'arbitro. Si è infine scusato con la famiglia per il suo comportamento. "Non sono stato abbastanza forte emotivamente" ha scritto, "ho dimostrato ancora una volta che cose così possono influenzarmi e portarmi a mostrare il lato più debole di me".


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