

Il prato del sacro Centre Court è pericoloso? Sono molte le critiche alla gestione del microclima all’interno del grande stadio dei Championships dopo che il francese Mannarino (contro Federer) e Serena Williams (all’esordio) scivolano e si fanno male in due match consecutivi
di Enzo Anderloni | 30 giugno 2021
Ci manca solo che la chiamino “erba killer”. Fatto sta che quest’anno i giocatori sul prato del Centre Court sembrano davvero quelle “mucche sul ghiaccio” su cui per anni si è ironizzato, parlando di giocatori a disagio sui grasscourt.
Un conto però è non essere abituati e faticare a trovare il proprio ritmo negli appoggi. Un altro è vedere due delle tre partite programmate nella seconda giornata del torneo sul Centre Court, vero tempio del tennis mondiale, concludersi anzitempo perché i protagonisti scivolano, cadono e si infortunano in modo serio, tale da impedire loro di proseguire il match.
E’ successo prima al francese Adrian Mannarino che, in vantaggio due set a uno contro Roger Federer (ma sotto 2-5 nel quarto), ha perso l’appoggio e cadendo è finito per estendere malamente la gamba destra, compromettendo i legamenti nella parte interna del ginocchio.
L’entità dell’infortunio è ancora da appurare ma di certo il talentoso francese non ha potuto proseguire. Ci ha provato, ha giocato un game di servizio tirando quattro palle a caso. Poi ha tentato di cominciare il quinto set ma dopo due punti si è arreso.
Si stava giocando con il tetto chiuso, quindi sull’erba indoor. La pioggia aveva fermato il programma su tutti i ‘courts’ privi di tetto.
Tempo un quarto d’ora e sullo stesso campo scendevano Serena Williams e la bielorussa Aliaksandra Sasnovich. Nel quarto game, impegnata nello stesso lato del campo che era stato fatale a Mannarino, anche Serena perde l’equilibrio. E si fa male alla caviglia sinsitra.
E’ costretta a uscire dal campo per farsi trattare. Prova a giocare ma sul 3-3 capisce che rischia di peggiorare le cose e si ritira, in lacrime.
Può essere un caso davvero sfortunato che due infortuni simili avvengano lo stesso giorno, nello stesso luogo, a breve distanza di tempo.
Può però essere anche che le condizioni microclimatiche che si sono create all’interno del Centre Court con il tetto chiuso abbiano reso molto più “sdrucciolevole” la sacra erbetta.
E’ questa l’accusa che viene mossa agli organizzatori, che non avrebbero tenuto conto dell’influenza del tetto chiuso sul tasso di umidità che si sarebbe venuto a creare all’interno dello stadio e dunque sul campo.
La stessa Sasnovich ha dichiarato che faticava a stare in piedi e rinunciava a rincorrere le palle troppo angolate.
Il ritorno sull’erba dopo la pausa del 2020 dovuta alla pandemia si presenta davvero difficile, con la pioggia che non sta dando tregua ai Championships e costringe a rimaneggiare continuamente gli orari.
Ma anche sotto il profilo dei soccorsi lo staff del torneo pare non essere del tutto preparato all’emergenza. La scena dell’infortunio a Mannarino e del momentaneo black-out medico è stata surreale.
Il francese è scivolato, è rimasto a terra dolorante e si è subito capito dalla sua espressione che si trattava di qualcosa di serio. Nessuno però si è mosso. Nessuno è corso a soccorrerlo. Imbarazzato l’arbitro è sceso titubante dal seggiolone e si è avvicinato, lo stesso Federer ha attraversato il campo perplesso. Sono stati loro ad aiutare Mannarino a rialzarsi e a raggiungere la panchina.
Quando finalmente è arrivato il trainer, invece di sincerarsi subito delle condizioni del giocatore (che stava conducendo il match) si è assistito alla sua macchinosa e comica vestizione: prima ha indossato un grembiule di plastica e poi i guanti di lattice e solo dopo aver steso un asciugamano sul prato a fatto cenno a mannarino di sdraiarsi e ha cominciato ad esaminarlo. Pareva di stare su ‘Scherzi a parte’. E non c’era niente da scherzare: Mannarino e Serena hanno dovuto salutare Wimbledon e non per demerito loro.
A questo punto, se le condizioni dei prati e del clima rimarranno le stesse, verrebbe da domandarsi: chi saranno i prossimi?
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