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Duckworth sogna ancora: finale live alle 10.30

Dopo otto operazioni chirurgiche dal 2012 al 2020, l'australiano sta vivendo la stagione migliore della carriera. Nella prima finale ATP, a Nur-Sultan, sfiderà il coreano Kwon

di | 25 settembre 2021

James Duckworth ha un sogno. Superare il best ranking di Wayne Arthurs, suo coach e ottimo doppista, arrivato al numero 44 del mondo in singolare. Dopo otto interventi chirurgici, il trentenne australiano sta avvicinando a grandi passi l'obiettivo. A Nur-Sultan, capitale del Kazakistan, Duckworth ha centrato la prima finale in carriera che gli permetterà di entrare per la prima volta in Top 60.

Nella sua prima semifinale ATP da Pune 2020, ha sconfitto Ilya Ivashka 6-3 7-6(4), salvando due set point sul 4-5 nel secondo parziale. "E' stato un match molto duro, Ilya ha giocato un gran tennis quest'anno - ha detto -. Nei due incontri precedenti quest'anno, siamo sempre andati al terzo set. Sapevo che sarebbe stato difficile offi, ma sono riuscito a vincere al tiebreak un tiratissimo secondo set. Penso di aver giocato meglio i punti importanti".

Per il titolo incontrerà il coreano Soonwoo Kwon, anche lui alla prima finale in carriera. Il coreano ha sconfitto il kazako Alexander Bublik 3-6 7-5 6-3.

Nipote di Beryl Penrose, ex campionessa degli Australian Championships considerata la numero 5 del mondo alla fine della stagione 1955, Duckworth ha dovuto lottare contro il suo fisico per proteggere i suoi sogni. Si opera due volte al gomito destro tra il 2012 e il 2014. Nel 2017 gioca una sola partita e si sottopone a tre operazioni, due al piede destro e uno alla spalla destra. Nel 2018, altri due interventi per rimuovere frammenti ossei sempre al gomito destro e al piede destro.

"Mio padre è un chirurgo" raccontava durante il torneo di Wimbledon, "e prima dell'ultima operazione al piede non sapeva se sarei stato in grado di tornare in campo". Dopo qualche mese, dà la risposta più attesa: torna.

Nel 2019 gioca sei finali Challenger in sei nazioni diverse, ne vince quattro e chiude la stagione da numero 100 ATP. A marzo 2020 si opera ancora alla spalla destra. Lo ispira anche l'ex numero 1 del mondo Pat Rafter.

Durante la pandemia Duckworth, che vive a Brisbane, contatta il campione che abita a tre ore di macchina, a Byron Bay. Rafter gli consiglia di farsi operare e gli fa il nome di Greg Hoy, un chirurgo di Melbourne che aveva lavorato con diversi tennisti.

Scartata l'ipotesi conservativa, la rimozione del tessuto morto, Duckworth si sottopone al nuovo intervento. L'assenza, a causa del lockdown e del congelamento dei punti, non gli fa perdere posizioni in classifica.

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Tutto il duro lavoro e la tenacia si traducono in 2021 di prime volte. A Wimbledon, al suo 25mo main draw in uno Slam, supera Radu Albot e Sam Querrey. Festeggia finalmente il miglior risultato in un major, anche se il suo torneo finisce lì, contro Lorenzo Sonego.

Dopo lo US Open, ha vinto il Challenger di Istanbul la settimana scorsa, e a Nur-Sultan ha festeggiato la prima finale ATP, senza aver perso un set. Il sogno continua.

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