Il numero 1 del mondo ha recuperato un set di svantaggio anche a Khachanov ed è tornato in finale per la prima volta da Parigi-Bercy, sette mesi fa. Il Serbia Open è in diretta su SuperTennis e sulla piattaforma digitale SuperTenniX
di Alessandro Mastroluca | 23 aprile 2022
Novak Djokovic si ripete. Per il terzo match di fila, rimonta un set di svantaggio al Serbia Open, l'ATP 250 di scena a Belgrado al Novak Tennis Centre, trasmesso in diretta su SuperTennis e sulla nostra piattaforma digitale SuperTenniX.
Dopo i successi sui connazionali Laslo Djere e Miomir Kecmanovic, il serbo ha sconfitto 4-6, 6-1, 6-2 il russo Karen Khachanov. Ha raggiunto così la terza finale ATP a Belgrado, la prima dal Masters 1000 di Parigi-Bercy di cinque mesi fa.
Perso il primo set, Djokovic ha messo in mostra il miglior tennis della settimana e ottenuto così la vittoria numero 37 su 42 partite giocate in patria nel circuito maggiore.
Ha anche esteso a 6-1 il vantaggio negli scontri diretti contro Khachanov, che insegue ancora il suo primo titolo da Bercy 2018, quando è riuscito a ottenere la sua prima e finora unica vittoria in carriera contro Nole.
Di fronte a un pubblico elettrizzato, Djokovic ha sfoderato la sua tenacia appassionata, la sua ferma volontà di non arrendersi alla sconfitta.
Nel terzo torneo della sua stagione, Djokovic sfiderà per il titolo Andrey Rublev, con cui condivide la contrarietà all'esclusione di russi e bielorussi dal prossimo torneo di Wimbledon.
Dopo la revoca del visto in Australia in quanto non vaccinato, Djokovic ha infatti iniziato la stagione a Dubai perdendo ai quarti di finale. Costretto a saltare anche Indian Wells e Miami in quanto non in regola con i protocolli sanitari anti-Covid in vigore negli USA per gli stranieri in arrivo nel territorio nazionale, il numero 1 del mondo ha ripreso il 2022 a Monte-Carlo. Ma ha incassato una sconfitta al terzo set all'esordio contro il futuro finalista Alejandro Davidovich Fokina.
"Ogni fase della carriera, soprattutto dopo vent'anni nel Tour, ha le sue differenze in termini di approccio mentale - ha detto alla vigilia -. Negli ultimi dieci anni, il mio corpo e la mia vita sono cambiati tantissimo. Devi adattarti, capire questi cambiamenti. Organizzo continuamente e pianifico con il mio team la strategia per raggiungere il picco di rendimento al momento giusto. L'età è solo un numero" ha detto Djokovic, che compirà 35 anni il 22 maggio prossimo ma ha ammesso di sentirsi più giovane.
Quanto fatto nei vent'anni di carriera ha fatto cambiare anche le aspettative nei suoi confronti. "Le persone che ti hanno visto giocare per 10, 15 anni ad altissimo livello si aspettano sempre che tu vinca il 99% delle partite. Ma non è possibile. Devi accettare il fatto che perderai, che non ti sentirai bene in campo, che ti servirà più tempo per ritrovare ritmo. Ci sono tanti fattori che influenzano la prestazione in campo. Ma ci deve sempre essere disciplina, e prima ancora devono esserci impegno e devozione. Ma alla base di tutto c'è una domanda: perché giochi? Per quanto mi riguarda, cerco di trarre sempre forza dall'amore e dalla passione per questo sport".
Il numero 1 del mondo, dopo 20 Slam e il record di settimane trascorse in vetta alla classifica, non ha sportivamente niente altro da dimostrare a se stesso o al pubblico. "Nessuno mi obbliga a giocare ancora, visto quello che ho ottenuto in carriera potrei smettere oggi - ha detto -. Ma sono ancora motivato, ispirato. Adoro giocare di fronte al pubblico, e chiaramente farlo qui in Serbia è un'occasione unica per me. Poi, per quanto possa sembrare strano, adoro sentirmi devastato dopo aver perso le grandi partite. Perché significa che vincere, essere in grado di competere con i migliori del mondo mi sta ancora a cuore".