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La Germania ha sconfitto la Gran Bretagna a Innsbruck, a porte chiuse. E' tornata così in semifinale per la prima volta dal 2007. Oggi la Serbia di Novak Djokovic sfida a Madrid il Kazakhstan. "Sono la squadra più sottovalutata della Davis" ha detto il numero 1 del mondo.
di Alessandro Mastroluca | 01 dicembre 2021
Senza Andy Murray, la Gran Bretagna si ferma ai quarti di finale in Coppa Davis. Decisiva la sconfitta contro la Germania, battuta dai britannici allo stesso punto del torneo nelle Finals 2019, la prima edizione con il nuovo formato alla Caja Magica di Madrid.
Il punto decisivo l'hanno realizzato Tim Puetz e Kevin Krawietz, due volte campione del Roland Garros con Andreas Mies, oggi infortunato. Imbattuti in doppio in questa edizione, hanno piegato 7-6(10) 7-6(5) Joe Salisbury e Neal Skupski, numero 3 e 20 nel ranking di doppio, recuperando da 0-5 nel secondo tiebreak.
La Germania ha così completato la rimonta dopo il 6-2 6-1 di Dan Evans su Peter Gojowczyk e il successo di Jan-Lennard Struff che ha pareggiato i conti superando Cameron Norrie 7-6(6) 3-6 6-2.
Nella prima semifinale in Coppa Davis dal 2007, la Germania affronterà la vincente dell'ultimo quarto di finale, Russia-Svezia, in programma domani a Madrid. Oggi invece alla Caja Magica tocca a Novak Djokovic, numero 1 del mondo e della Serbia che alle 16 sfida il Kazakistan, in diretta su SuperTennis.
Il serbo, che ancora non ha sciolto la riserva sulla sua vaccinazione e di conseguenza sulla sua partecipazione al prossimo Australian Open aperto solo a chi ha ricevuto due dosi di vaccino anti-Covid, è arrivato a Madrid lunedì e ha incontrato il numero 2 del mondo, quel Daniil Medvedev che allo US Open ha cancellato il suo sogno di completare il Grande Slam.
La Serbia, che Djokovic ha guidato al titolo nel 2010 e in finale nel 2013 in Coppa Davis, si è qualificata per i quarti come una delle due migliori seconde. Un risultato maturato solo al termine della sfida chiave del Gruppo A, il 2-1 della Russia sulla Spagna costato l'eliminazione ai campioni in carica.
"Abbiamo seguito la partita fino all'una di notte - ha detto Djokovic al suo arrivo alla Caja Magica -, per capire se avremmo dovuto tornare a casa o partire per Madrid".
Il cammino della Serbia si è complicato dopo la sconfitta nel girone contro la Germania, in cui Djokovic ha festeggiato il 50mo incontro complessivo in Coppa Davis. Finora, in questa edizione, il serbo ha vinto entrambi i singolari disputati contro il tedesco Struff e l'austriaco Dennis Novak. Dal suo debutto nel 2004, ha vinto 36 dei 43 singolari giocati in nazionale.
Il neo capitano Troicki ha alternato poi, come secondo singolarista, Filip Krajinovic e Dusan Lajovic, ex Top 30 con una finale Masters 1000 all'attivo in carriera. Krajinovic, numero 42 ATP, ci è arrivato a Parigi-Bercy nel 2017. Lajovic, numero 33, a Montecarlo nel 2019: perse da Fabio Fognini, primo e finora unico italiano a conquistare un titolo in questa categoria di tornei.
Krajinovic, capace di spingere al quinto set Daniil Medvedev al terzo turno dell'Australian Open, sembra la scelta più affidabile anche nel quarto di finale contro i kazaki. Una squadra da non sottovalutare, avverte Djokovic, che ha chiuso al primo posto il Gruppo B con la Svezia e il Canada, sceso in campo senza le due stelle Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime. E ha così raggiunto i quarti di finale in Coppa Davis per la sesta volta negli ultimi dieci anni.
"Il Kazakhstan ha Alexandr Bublik che è un ottimo giocatore, completo, con un grande servizio e molto talento - ha detto Djokovic -. Poi c'è Mikhail Kukushkin, un veterano, in nazionale da tantissimo tempo. Ricordo che giocai un match finito al quinto set in Coppa Davis anni fa in Serbia, non è un avversario facile [era il 2016, Nole vinse 6-2 al quinto]. Poi hanno un ottimo doppio, Andrey Golubev e Aleksandr Nedovyesov, sono probabilmente la squadra più sottovalutata in Coppa Davis".