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Eventi internazionali

Bye bye 2022, marzo - “Sunshine Double” per Swiatek tra Indian Wells e Miami!

Russia e Bielorussia “bannate” dall’ITF. Osaka icona di “Fortnite”. Fernandez detta legge a Monterrey: a Lione Yastremska commuove, Zhang vince. Il mondo del tennis si mobilita per l’Ucraina. Barty dice basta. Will Smith/Richard Williams vince l’Oscar. Su cemento dell’Hard Rock Stadium Bronzetti arriva ad un punto dai quarti. E sempre in Florida Osaka torna protagonista anche se Iga, in procinto di diventare regina, proprio non si batte

di | 20 dicembre 2022

Dayana Yastremska

Dayana Yastremska

Guerra e sport. Russia e Bielorussia non giocheranno la Coppa Davis, la Billie Jean King Cup e nessun’altra competizione a squadre sotto l’egida dell'ITF nel 2022. Lo comunica l’International Tennis Federation in una nota in cui condanna l’invasione dell’Ucraina portata avanti dalla Russia e facilitata dalla Bielorussia. “Le federazioni di Russia e Bielorussia non fanno più parte dell'ITF e dunque non potranno partecipare alle competizioni a squadre fino a nuovo ordine”.

Quindi la Russia di Medvedev, Rublev e Khachanov non potrà provare a confermare il titolo vinto alle Davis Cup Finals 2021. E nella fase a gironi della Billie Jean Cup non ci sarà la Russia campione in carica. In più la Bielorussia non giocherà i preliminari di World Group I di Davis contro il Messico né di Billie Jean King Cup contro il Belgio. L’esclusione si estende anche alle principali manifestazioni junior e senior, al beach tennis ed al wheelchair per tutto il 2022 anche se, spiega la nota, “la sospensione è per un periodo indefinito”.

L’esclusione, però, non vale per i singoli giocatori, come spiega il comunicato congiunto ATP/WTA, anche se c’è il divieto per i tennisti russi e bielorussi di competere nei tornei sotto il nome o la bandiera della propria nazione fino a nuovo ordine. Inoltre viene cancellato dal calendario il torneo combined di Mosca.

Osaka su Fortnite

OSAKA SU FORTNITE
Su una piccola isola, un gruppo di persone combatte per sopravvivere, raccoglie ricorse colleziona rifugi, si arma per lottare contro i nemici. È una trama classica della letteratura e del cinema. È anche la base di uno dei videogiochi di maggior successo di sempre, “Fortnite”. Con le sue partite trasmesse in streaming e i tornei che distribuiscono montepremi degni di uno Slam, si sta trasformando in un universo parallelo in cui i giocatori possono sfidarsi nella Battaglia Reale - 100 giocatori sull’isola e alla fine resta un solo sopravvissuto - ma possono anche incontrarsi e magari assistere al concerto di una vera star della musica.

In questo mondo parallelo è arrivata la tennista più ricca del mondo secondo l’ultimo report annuale della prestigiosa rivista Forbes, Naomi Osaka: l’ex numero 1 ha portato il suo costume nel videogioco, nella serie Icone, come spiega la casa produttrice Epic Games. I costumi e gli accessori sono disponibili dal 4 marzo: il 2 marzo si svolge una Coppa Naomi Osaka (in ogni regione i migliori giocatori possono sbloccare costumi e oggetti decorativi dello speciale set della tennista).

La vincitrice di Monterrey Leylah Fernandez

FERNANDEZ DETTA LEGGE A MONTERREY
Semaforo rosso per Sara Errani e Lucia Bronzetti nel primo turno del tabellone principale dell’“Abierto GNP Seguros 2022” (WTA 250 - montepremi 239.477 dollari) sui campi in cemento del Sonoma Club di Monterrey, in Messico. La 34enne di Massa Lombarda, n.154 WTA, passata attraverso le qualificazioni, è battuta in rimonta per 46 62 64, dopo una battaglia di quasi due ore e mezza, dalla ceca Marie Bouzkova, n.81 WTA, reduce dalla finale a Guadalajara, mentre la 23enne di Villa Verucchio, n.102 WTA (“best ranking”), ripescata in tabellone come lucky loser (per il forfait della russa Kalinskaya, n.86 WTA), è sconfitta 62 63 dalla cinese Qinwen Zheng, n.77 WTA. Lucia, scesa in campo con una vistosa fasciatura alla coscia destra, era stata battuta da Errani nel turno decisivo delle qualificazioni.

La numero uno del seeding è l’ucraina Elina Svitolina: la 27enne di Odessa, n.15 WTA, esce nei quarti per mano della colombiana Osorio, n.44 WTA e quinta testa di serie, ma destina il prize-money ai connazionali colpiti dalla guerra. Camila non si ferma ed arriva fino in finale, dove si gioca il successo con Leylah Fernandez, n.21 WTA e seconda favorita del seeding, nonché campionessa in carica (nel 2021 qui ha conquistato il suo primo trofeo nel WTA). C’è un feeling curioso e speciale tra la 19enne di Montreal e Monterrey: la canadese infatti vince il suo secondo trofeo del circuito maggiore sullo stesso campo dove aveva conquistato il primo. In finale Fernandez batte 67(5) 64 76(3) Osorio dopo quasi tre ore di lotta. Per cinque volte Camila arriva ad un punto dal vincere anche lei il suo secondo titolo WTA dopo il successo a Bogota 2021. Ma Leylah, finalista anche ad Acapulco nel 2020 e agli ultimi US Open, salva il primo match-point sul 5-4 nel terzo set, altri quattro sul 6-5, prima di completare la rimonta al tie-break decisivo.

Le lacrime di Dayana Yastremska

Shuai Zhang con il trofeo del WTA di Lione

LIONE: YASTREMSKA COMMUOVE, ZHANG VINCE
Buona la prima per Martina Trevisan nell’”Open 6ème Sens Métropole de Lyon” (WTA 250 -montepremi 239.477 dollari) sul veloce indoor del Palais des Sports de Gerland della città che sorge alla confluenza dei fiumi Rodano e Saona. La 28enne mancina di Firenze, n.92 WTA, si aggiudica in due set il derby tricolore contro Elisabetta Cocciaretto, n.232 WTA (in gara con il ranking protetto: la marchigiana aveva giocato solo due match - nelle qualificazioni agli Australian Open a metà gennaio - negli ultimi sette mesi a causa dei postumi dell’infortunio al ginocchio sinistro). Martina però cede 6-3 al terzo nel turno successivo alla francese Caroline Garcia, n.74 WTA, che all’esordio aveva eliminato anche Camila Giorgi, n.29 del ranking e prima favorita del seeding, che pure aveva controllato il match per un set e mezzo abbondante.

Meglio di tutte fa Jasmine Paolini che con una prestazione stavolta impeccabile centra i quarti: la 26enne di Casltelnuovo di Garfagnanan.48 WTA e quinta testa di serie, dopo essersi imposta in rimonta sulla rumena Irina Baran.114 del ranking, nonostante una prova non troppo convincente, concede appena tre game alla tedesca Tamara Korpatsch, 167 del ranking, passata attraverso le qualificazioni. Poi però Jasmine va a sbattere contro l’ucraina Dayana Yastremska, n.140 WTA (ma n.21 appena due anni fa), in tabellone grazie ad una wild card, arrivata a Lione insieme alla sorella minore dopo un viaggio tutt’altro che semplice da Odessa (le due ragazze erano scappate un paio di giorni dopo l’inizio dell’invasione del loro Paese da parte della Russia).

Il trofeo finisce nelle mani della cinese Shuai Zhang, n.64 WTA (a segno per la prima volta fuori da Guangzhou dove ha vinto nel 2013 e nel 2017) che si impone in rimonta per 36 63 64 su Yastremska la quale annuncia che donerà il prize-money per aiutare i suoi connazionali sotto assedio in Ucraina dopo quasi due settimane di guerra. “Se voi ucraini mi state guardando, voglio dirvi che siete incredibilmente forti, avete uno spirito pazzesco - dice commossa durante la premiazione -. Io cerco di lottare per l’Ucraina, voglio ringraziare ogni singola persona che sta resistendo e dimostrando al mondo il nostro spirito”.

UCRAINA: “TENNIS PLAYS FOR PEACE”
Tutto il mondo del tennis è unito nella condanna dell’invasione russa dell’Ucraina: lo hanno sottolineato a inizio mese in una dichiarazione congiunta WTA, ATP, ITF e i quattro tornei dello Slam. Ora decidono di fare di più e si impegnano per sostenere le persone colpite da questa situazione drammatica con una nuova campagna, “Tennis Plays for Peace”. Ciascuna delle sette entità dona 100mila dollari per sostenere gli sforzi di soccorso umanitario del Global Giving’s Ukraine Crisis Relief Found, che fornirà un aiuto immediato sul campo in tutta la regione, e in aiuto della Federazione tennis ucraina. I sette organismi sottolineano la loro iniziativa di supporto tramite le loro piattaforme social e digitali, mettendo in evidenza il simbolo del nastro con i colori dell'Ucraina ed incoraggiando tutti ad utilizzare l’hashtag #TennisPlaysforPeace.

Ajla Tomljanovic e Matteo Berrettini

LOVE STORY FINITA? (LO SCOPRIREMO SOLO VIVENDO)
La fama di Berrettini, conquistata a suon di risultati, va ben oltre il mondo del tennis: è stato super ospite a Sanremo e sarà uno dei protagonisti della docu-serie Netflix sul mondo del tennis in lavorazione. Matteo attira attenzioni e passioni, sogni e desideri, ed ogni indiscrezione sulla sua vita privata diventa notizia sui social. Anche una apparentemente piccola, come il fatto che sul profilo Instagram della sua fidanzata Ajla Tomljanovic non ci siano più le foto di loro due insieme.

Sul profilo del numero uno azzurro si trovano invece ancora alcuni scatti che documentano momenti di una love story iniziata nel 2019. L’australiana di origini croate aveva raccontato qualche retroscena sul loro rapporto nella prima puntata della sesta stagione di My Tennis Life su Tennis Channel. “Matteo - diceva nel corso della trasmissione - è un grande per tante ragioni. Quello che mi piace più di lui è che è fedele e simpatico. E’ stato lui a fare il primo passo con me, ma non vi dirò altro”.

La determinazione di Jasmine Paolini (foto Getty Images)

INDIAN WELLS: PAOLINI, CHE IMPRESA!
Parte con il piede giusto Jasmine Paolini, unica azzurra in gara nel “BNP Paribas Open” (secondo WTA 1000 stagionale - combined con il primo ATP Masters 1000 del 2022 - dotato di un montepremi di 8.761.725 dollari) sul cemento californiano dell’Indian Wells Tennis Garden, tornato alla sua collocazione originaria in calendario dopo l’annullamento causa pandemia nel 2020 e lo slittamento ad ottobre per lo stesso motivo nel 2021. La 26enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.46 del ranking, supera in due set la britannica Boulter, n.127 WTA, proveniente dalle qualificazioni (al turno decisivo aveva battuto Sara Errani, n.148 WTA). Poi firma l’impresa eliminando al secondo turno la bielorussa Sabalenka, n.3 del ranking e seconda favorita del torneo (dopo la rinuncia di Barbora Krejcikova la giocatrice con la classifica più alta in gara): 26 63 63 il punteggio con cui la tennista toscana centra il primo successo in carriera su una top ten. "Dopo il primo set non mi aspettavo di vincere la partita: ho cercato solo di essere presente su ogni ‘quindici’, senza pensare a quanto stavamo. E punto dopo punto ho iniziato a crederci”. 

Il “risveglio” per Jasmine arriva al terzo turno (ottavi), con qualche rimpianto, quando cede di misura all’elvetica Golubic, n.51 del ranking e 31esima testa di serie: 75 16 76(4) dopo oltre due ore e mezza di lotta sotto il caldo sole californiano (30° la temperatura). Sul 5-4 Paolini serve anche per il match ma commette un doppio fallo e tre gratuiti.

QUANTE STELLE NEL DESERTO
Tabellone super ad Indian Wells con otto top ten al viaassenti solo la regina del tennis mondiale, l’australiana Barty, che ha deciso in anticipo di rinunciare ad entrambi i “1000” sul cemento statunitense, e la ceca Krejcikova, n.2 WTA, costretta al forfait in extremis per un problema al gomito. A guidare il seeding di fatto (visto che al posto di Krejcikova è inserita la francese Cornet, n.34 WTA) è la bielorussa Sabalenka (n.3 WTA), seguita dalla polacca Swiatek (n.4 WTA), dall’estone Kontaveit (n.5 WTA), dalla spagnola Badosa (n. 7 WTA), campionessa in carica, dalla greca Sakkari (n.6 WTA), dall’altra ceca Pliskova (n.8 WTA), dall’altra spagnola Muguruza (n.9 WTA) e dalla tunisina Jabeur (n.10 WTA).

Tra le “past champion” in gara la giapponese Osaka (n.78 WTA), trionfatrice nel 2018, attesa da un primo turno di fuoco contro la statunitense Stephens (n.38 WTA), la bielorussa Azarenka (n.15 WTA), 13esima testa di serie, a segno nel 2012 e nel 2016, la rumena Halep (n.26 WTA), 24esima testa di serie, vincitrice nel 2015, e la russa Zvonareva (n.114 WTA in gara con il ranking protetto), trionfatrice nel 2009.

OSAKA INSULTATA
Prosegue il momento difficile di Naomi, n.78 WTA, sconfitta 60 64 al secondo turno di Indian Wells dalla russa Kudermetova, n.24 WTA e 21esima testa di serie. La giapponese scoppia in lacrime per colpa di una spettatrice che, come incassa il primo break, le urla“Naomi, you suck!” (“Naomi, fai schifo!”). I fan vogliono che la donna in questione venga allontanata ma la giudice di sedia Paula Vieira Souza ritiene che la colpevole non possa essere identificata ed il match riprende. Al cambio campo, sotto 0-3, Osaka chiede a Souza se può prendere il microfono. La giudice di sedia interpella la supervisor WTA Clare Wood che discute a lungo con la giocatrice ma ne respinge la richiesta. Evidentemente scossa Osaka perde il primo set 6-0, poi prova a fare match pari nel secondo ma Kudermetova resta concentrata e chiude 6-4. Dopo la stretta di mano Naomi chiede di poter parlare al pubblico - fatto insolito per chi ha perso - e le viene concesso: tra le lacrime ricorda il famoso episodio delle sorelle Williams del 2001.

Iga Swiatek con il trofeo di Indian Wells (foto Getty Images)

TRE FAVORITE ED UN’INTRUSA…DI LUSSO
La spagnola Badosa, n.7 del ranking e 5 del seeding, campionessa in carica, insegue il bis che non è mai più riuscito dopo Martina Navratilova e che non riesce nemmeno stavolta. Perché la greca Sakkari, n.6 WTA e sesta testa di serie, che non aveva mai vinto una semifinale in un “1000”, si impone 62 46 61 grazie anche a 28 vincenti. Dall’altra parte la giocatrice più vincente del 2022, la polacca Swiatek, n.4 del ranking e 3 del seeding, ferma 76(6) 64 la corsa della rumena Halep, n.26 WTA e 24esima testa di serie. 

A giocarsi il trofeo sono dunque Maria ed Iga, con la 26enne di Atene, avanti 3-1 nel bilancio degli scontri diretti, che festeggia la prima finale in carriera in un WTA 1000, e la 20enne di Varsavia - seconda polacca in finale a Indian Wells dopo Agnieszka Radwanska, battuta da Flavia Pennetta nel 2014 - che insegue il secondo titolo consecutivo dopo il trionfo a Doha (proprio in semifinale in Qatar è arrivato il primo successo su Sakkari). Non capita spesso che una partita metta in palio così tanto: un titolo di grande prestigio, una montagna di quattrini e il secondo posto della classifica mondiale per due giocatrici che fino a questo momento l’avevano solo sognato. Ad Indian Wells, autodefinitasi “tennis paradise”, a rendere tutto ancora più difficile ci si mette un vento così teso da far felice il timoniere di Oracle in Coppa America (per la gioia del patron del torneo e della barca Larry Ellison) che fa impazzire invece le due protagoniste della finale. Ed una un po’ di più.

THE WINNER (IGA) TAKES IT ALL
Con le raffiche californiane che soffiano da sud sud-est, Sakkari perde tutto: servizio, sicurezza nei fondamentali da fondo e l’occasione di diventare la tennista greca più in alto nella classifica mondiale, più su anche di Tsitsipas (che eguaglierà come prossima n.3). Swiatek invece prende tutto: il titolo di Indian Wells (64 61 il punteggio con il quale archivia la finale dopo appena un’ora e venti minuti), prima polacca a riuscirci in 46 anni di storia, un prize-money di 1.231.245 dollari e la seconda poltrona mondiale alle spalle dell’australiana Barty, eguagliando il record della connazionale Aga Radwanska (n.2 a luglio del 2012 dopo aver raggiunto la finale a Wimbledon).

BJK Cup: il capitano azzurro Tathiana Garbin (foto Sposito)

BJK CUP: LE SCELTE DI CAPITAN GARBIN
Per la sfida contro la Francia, valida per i preliminari dell’edizione 2022 di Billie Jean King Cup e in programma venerdì 15 e sabato 16 aprile sul green set all’aperto del Tennis Club Alghero, il capitano dell’Italia, Tathiana, Garbin convoca Giorgi (n.30 WTA), Paolini (n.46 WTA), Trevisan (n.86 WTA), Bronzetti (n.101 WTA) - per la 23enne riminese di Villa Verucchio è la prima convocazione in azzurro - e Cocciaretto (n.242 WTA)

Il capitano della Francia Julien Benneteau sceglie invece Cornet (n.34 WTA), Garcia (n.66 WTA), Burel (n.81 WTA) e Mladenovic (n.99 WTA). Il Team d’Oltralpe si è imposto in otto delle undici sfide precedenti con l’Italia. Le due squadre non si affrontano però da febbraio del 2016 quando al “Palais des Sports” di Marsiglia le francesi (Garcia, Mladenovic, Garcia/Mladenovic) guidate da Amelie Mauresmo si imposero 4-1 sulle azzurre (Giorgi, Errani, Caregaro/Errani) di Garbin.

Ashleigh Barty (foto Getty Images)

BARTY DICE BASTA
Lo pensa da tempo ma lo comunica all’improvviso, nella notte italiana: a 25 anni la numero uno del mondo Ashleih Barty lascia il tennis. Per la seconda volta, stavolta definitiva. Non sarà un anno sabbatico, come nel 2014. “So quanto lavoro serve per tirar fuori il meglio di te, non ho più quella spinta dentro”, dice in un video pubblicato sul suo profilo Instagram, nella forma di un’intervista condotta dalla sua grande amica ed ex compagna di doppio Casey Dellacqua. “Non ho la spinta né mentale né fisica per mettermi alla prova al livello più alto. Ho dato tutto a questo meraviglioso sport, e sono felice”. “Ash” ha vinto 305 partite e ne ha perse 102 in singolare, a cui si aggiunge un bilancio di 200 vittorie contro 64 sconfitte in doppio: ha guadagnato 23.829.071 dollari di montepremi ed ha vinto 15 titoli tra cui 3 Slam: Roland Garros 2019, Wimbledon 2021, Australian Open 2022 (prima “aussie” a trionfare nel Major di casa dal 1978 quando Chris O’Neill sconfisse Betsy Nagelsen). Numero uno per 121 settimane complessive, è la seconda giocatrice a lasciare il tennis mentre occupa la vetta del ranking dopo Henin, ritiratasi a maggio 2008 dopo 61 settimane consecutive da regina (la belga sarebbe tornata in campo due anni dopo).

“Wimbledon l’anno scorso mi ha cambiato molto, come persona e come atleta - sottolinea -. Ho lavorato tutta la vita per un obiettivo: vincere lì era il mio sogno, quello che volevo realizzare nel tennis. Riuscirci ha cambiato le mie prospettive. La donna Ash Barty ha ancora tanti sogni che vuole inseguire, che non necessariamente comportano viaggiare per il mondo, essere lontana da casa e dalla mia famiglia, dove ho sempre voluto essere”. Quando ha trionfato a Melbourne ha ricevuto il trofeo da Evonne Goolagong, a cui la unisce una comune discendenza aborigena e l’aver raggiunto la vetta della classifica: “Credo che non potesse esserci un modo più perfetto per celebrare quale straordinario viaggio sia stata la mia carriera tennistica”, conclude la 25enne di Ipswich che a novembre ha annunciato le nozze con il suo fidanzato, il golfista Gerry Kissick.

Elina Svitolina (foto Getty Images)

ELINA SI FERMA
La miglior giocatrice ucraina, Svitolina, si prende una pausa: “Troppo stress in questo periodo, ho bisogno di riposo per qualche mese”, dice in un messaggio sui social. Rivolgendosi ai suoi tifosi rivela che salterà il preliminare per la qualificazione alla fase a gironi di Billie Jean King Cup ad Asheville contro gli Stati Uniti. E lascia intendere che non sarà in campo nemmeno per alcuni dei tornei successivi in Europa.

Will Smith Oscar per King Richard: i volti del film candidato a 6 oscar

VENUS E SERENA DA OSCAR
Molto femmes fatales: curatissime di viso e capelli, guantate nei loro vestiti da festa che esaltano le forme, prodighe di messaggi/slogan, stile “Come eravamo”, glamour e seducenti. Venus e Serena Williams sfilano da super-VIP sul red carpet nella serata degli Oscar di Los Angeles per il film “King Richard -Una famiglia vincente”, lontane, lontanissime dal contemporaneo super-torneo di Miami, malgrado risultino ancora tenniste agoniste e siano azioniste della squadra locale di football che gioca proprio all’Hard Rock Stadium. E l’ambita statuetta come migliore attore protagonista va proprio ad un eccezionale Will Smith (lasciando perdere il fuoriprogramma subito prima della premiazione…), interprete di papà Richard.

Lucia Bronzetti colpisce di rovescio (foto Getty Images)

LUCKY LUCIA A MIAMI!
Sul cemento della Florida esce subito di scena Jasmine Paolini, n.45 WTA, che raccoglie solo tre game contro la russa Ekaterina Alexandrova, n.54 del ranking, in grande spolvero. Chi invece si guadagna la ribalta è Lucia Bronzetti: prima vittoria in un main draw da “1000” (alla prima partecipazione), primo successo su una top 50 in carriera ed ingresso in top 100. Il tutto dopo aver annullato anche un match-point nel primo turno “Miami Open” (WTA 1000 - 8.369.455 dollari di montepremi - combined con un ATP Masters 1000) che si disputa nell’impianto dell’Hard Rock Stadium (la “casa” dei Miami Dolphins di football NFL). La 23enne riminese di Villa Verucchio, n.102 WTA, sconfitta nel turno decisivo delle qualificazioni dalla cinese Qiang Wangn.101 del ranking (ma arrivata in 12esima posizione a settembre del 2019), e ripescata come lucky loser, batte in rimonta l’australiana Tomljanovic, n.39 del ranking, dopo essere stata ad un punto dalla sconfitta sul 6-5 del tie-break nel secondo set.

Non contenta Lucia al secondo turno liquida l’elvetica Voegele, n.140 del ranking, anche lei lucky loser ma ancora più fortunata dell’azzurra perché ripescata direttamente al secondo turno a seguito del forfait di Camila Giorgi, n.31 WTA e 27esima testa di serie (“bye” al primo turno), a causa di un problema al polso destro. Ed al terzo beneficia del walkover della russa Kalinskaya, n.84 WTA, che a sorpresa aveva eliminato in due set la ceca Karolina Pliskova, n.8 del ranking e 6 del seeding. Negli ottavi la favola si conclude, anche se manca davvero un niente per scrivere un altro capitolo. Bronzetti infatti cede 7-5 al terzo all’australiana Gavrilova, n.249 WTA e in tabellone grazie ad una wild card (che ha scelto di utilizzare il cognome del marito, il tennista “aussie” Luke Saville), dopo aver mancato un match-point nel decimo gioco della frazione decisiva. Grazie ai punti conquistati a Miami lucia firmerà - lunedì 4 aprile - un primato personale stellare: al momento è virtualmente n.85.

Linda Fruhvirtova colpisce di diritto (foto Getty Images)

LINDA BRUCIA LE TAPPE
Un vero fenomeno questa Fruhvirtova: 16 anni, in tabellone con una wild card, la ceca, n.279 WTA, si qualifica per il terzo turno all’esordio assoluto in un “1000” battendo in tre set la belga Mertens, n.24 del ranking e 20 del seeding (prima vittoria su una top 30), confermando quanto di buono fatto vedere al primo turno contro la montenegrina Kovinic, n.66 WTA (prima vittoria su una top 100). Linda, che è la più “anziana” di due sorelle che hanno spopolato a livello giovanile, è perfettamente a suo agio su un palcoscenico così prestigioso: al terzo turno anche un pizzico di fortuna con il ritiro a metà del secondo set della bielorussa Azarenka, n.16 del ranking e 12 del seeding. A riportarla con i piedi per terra, negli ottavi (dove la ceca è la più giovane dal 2004), è la spagnola Badosa, n.6 del ranking e 5 del seeding, ma Linda dimostra tutte le sue qualità.

CAMBIO DELLA GUARDIA
Con l’annuncio del ritiro di Barty - che arriva a metà torneo - Swiatek sa già che sarà lei la nuova regina. Nell’autunno del 2020 Iga era diventata la campionessa del Roland Garros con la più bassa classifica dal 1975: dopo il torneo di Miami sarà la più giovane numero uno WTA dai tempi di Wozniacki (2010). La polacca sarà la 28esima regina da quando esiste il ranking computerizzato (1975).

Il rovescio di Naomi Osaka (foto Getty Images)

SI RIVEDE NAOMI
A Miami Osaka, scesa al n.77 WTA, ritrova i quarti dove affronta la statunitense Collins, n.11 del ranking e 9 del seeding, che sul cemento della Florida, nel 2018, ha raggiunto la sua prima semifinale nel circuito maggiore. La giapponese piazza 25 vincenti (contro appena 3 gratuiti) e manda al tappeto in soli 60 minuti la finalista degli Australian Open. Non contenta Naomi supera in rimonta - per la prima volta in carriera nel circuito maggiore - anche l’elvetica Bencic, n.28 WTA e 22esima testa di serie, tornata dopo tre anni al penultimo atto di un WTA 1000, ed approda in finale, la quarta per lei in questa categoria di tornei.

Un risultato che conferma la ripresa di Naomi dopo le lacrime per l’eliminazione a Indian Wells e soprattutto le offese ricevute da parte di una tifosa, un episodio che l’aveva convinta a consultare uno psicologo.  “Sorpresa? Sì e no - dice -. È passato poco tempo ma parlare con la terapeuta mi ha aiutato a vedere le cose da un’altra prospettiva. Non vi dirò cosa ci siamo dette ma è stata in grado di aprirmi gli occhi. Sono una persona che vuole fare tutto da sola, non mi piace pesare sugli altri. Certo non immaginavo che potessi sentirmi meglio così rapidamente”. La giapponese è la tennista con la più bassa classifica a giocarsi il trofeo di Miami (prima di lei il primato spettava alla belga Clijsters che riuscì a vincere il titolo nel 2005 da n.38). 

Iga Swiatek con il trofeo do Miami (foto Getty Images)

IGA MARCIA SPEDITA
Swiatek, in procinto di salire sul trono, in Florida dimostra di avere le carte in regola per regnare. Nei quarti regola con un periodico 6-3 la ceca Kvitova in un match tra campionesse Slam, n.32 del ranking e 28 del seeding, in semifinale la statunitense Pegula, n.21 WTA e 16esima testa di serie, sempre in due set, e nella sfida per il titolo batte 64 60 Osaka, ex regina del tennis mondiale (che grazie a questo risultato risalirà dal n.77 al n35), firmando la diciassettesima vittoria consecutiva. Non si vedeva una serie così lunga dai 23 successi proprio di Naomi tra US Open 2020 a Miami 2021.

Imbattibile Iga versione 2022. Dopo Doha e Indian Wells, anche il trofeo di Miami - il quarto in un “1000”, il sesto complessivo in carriera - finisce nella sua bacheca a Varsavia. Senza perdere un set, cedendo solo 26 game in tutto il torneo, all’Hard Rock Stadium la tennista polacca diventa la quarta giocatrice a riuscire a completare il “Sunshine Double”, la doppietta Indian Wells-Miami, dopo Graf (due volte), Clijsters ed Azarenka. Ma è la prima a farcela prima di compiere 21 anni. Nessuna prima di lei aveva mai vinto i primi tre WTA 1000 della stagione: solo Serena Williams (2013: Miami, Madrid, Roma, Toronto) e Wozniacki (2010: Montreal, Tokyo, Pechino) ne avevano vinti tre di fila in uno stesso anno. Partita dopo Partita Swiatek dimostra di aver assorbito l’esempio del suo idolo, Rafa Nadal.


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