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Eventi internazionali

Bye bye 2021, ottobre: Super Sinner fa il bis a Sofia e firma anche Anversa

A San Diego Ruud cala il pokerissimo. Djokovic salta Indian Wells e nel deserto californiano il britannico Norrie sorprende tutti. Thiem evita l’operazione al polso. Karatsev fa il profeta in patria a Mosca mentre Cilic fa venti (titoli) a San Pietroburgo. Jannik a Vienna si prende la top ten (per la prima volta due azzurri nell’élite mondiale) ma Zverev si prende il trofeo: anche per il tedesco è il quinto in stagione

di | 29 dicembre 2021

Dura poco l’avventura di Fabio Fognini, Salvatore Caruso e Federico Gaio al “San Diego Open”, nuovo torneo ATP 250 (montepremi 600mila dollari) sui campi in cemento della città californiana. Il 34enne di Arma di Taggia, n.32 del ranking, è battuto in rimonta 7-5 al terzo dallo statunitense Nakashima, 20enne di San Diego, n.85 ATP, in tabellone grazie ad una wild card.  Il ligure paga qualche doppio fallo di troppo (11 contro un solo ace). Il 28enne siciliano di Avola, n.128 del ranking, promosso dalle qualificazioni, cede all’altro statunitense Fritz, 23enne californiano di Rancho Santa Fe, n.39 ATP, mentre il 29enne di Faenza, n.154 del ranking, anche lui qualificato, raccoglie cinque giochi contro l’argentino Schwartzman, n.15 ATP e sesta testa di serie.

Buon torneo, invece, per Lorenzo Sonego: il 26enne torinese, n.23 ATP (best ranking eguagliato) e 9 del seeding, all’esordio batte in scioltezza il georgiano Basilashvili, n.34 ATP, si ripete sempre in due set ai danni dello statunitense Korda, n.42 del ranking, ma poi nei quarti cede 61 64 ad un altro “figlio d’arte”, il norvegese Casper Ruud, n.10 ATP e seconda testa di serie.

POKERISSIMO NORVEGESE
Ed è proprio il 22enne di Oslo a firmare il suo quinto torneo del 2021, il sesto in carriera. In finale Ruud liquida 60 62 il britannico Cameron Norrie, n.28 ATP, protagonista comunque di una settima eccezionale illuminata dai successi sul canadese Shapovalov, n.13 ATP e quarta testa di serie, nei quarti e sul russo Rublev, n.5 del ranking e primo favorito del seeding, in semifinale.

Jannik Sinner con il trofeo 2021 (foto Sofia Open Website)

SINNER ATTO SECONDO A SOFIA
Gianluca Mager avanza fino ai quarti al “Sofia Open” (ATP 250 - montepremi 481.270) sul veloce indoor della Armeec Arena della capitale della Bulgaria. Il 26enne sanremese, n.78 ATP, dopo aver eliminato in due set il francese Mannarino, n.54 del ranking e 6 del seeding, ed essersi sbarazzato del serbo Kecmanovic, n.62 del ranking, approdando per la quinta volta in carriera tra i migliori otto in un torneo ATP, la prima sul veloce indoor, è battuto 62 62 dal francese Monfils, 35enne parigino, n.20 ATP e secondo favorito del seeding, in versione extra lusso.

Fa ancora meglio Jannik Sinner: il 20enne di Sesto Pusteria, numero 14 del ranking e primo favorito del seeding, entra in gara direttamente al secondo turno e supera il bielorusso Gerasimov, n.112 ATP, proveniente dalle qualificazioni (che al primo turno ha annullato due match-point nel tie-break del secondo set al canadese Pospisil, n.68 del ranking, facendo saltare il replay della sfida per il titolo 2020), quindi si impone sull’australiano Duckworth, n.56 del ranking, ed in semifinale batte il serbo Filip Krajinovic, n.37 ATP e quinto favorito del seeding.

Nella la quarta finale stagionale, la quinta in carriera Sinner completa l’opera giocando la miglior partita del torneo e regolando 63 64 il francese Gael Monfils, n.20 ATP e secondo favorito del seeding. Era dal 1975-1976 che un azzurro non vinceva lo stesso torneo ATP per due anni di fila (Paolo Bertolucci a Firenze). Il Next Gen altoatesino diventa il quarto italiano di sempre a vincere almeno tre titoli nella stessa stagione dopo Barazzutti, Bertolucci e Fognini. 

“Il livello è stato molto alto con scambi davvero intensi e lunghiE’ stato il miglior match che ho giocato questa settimana ma dovevo farlo. Non è mai semplice affrontare Gael, avevamo già giocato partite combattute. Penso che stavolta nei momenti cruciali ho avuto più fortuna di lui e questo mi ha aiutato molto”, commenta a caldo il tennista allenato da Riccardo Piatti che mette in bacheca il quarto trofeo ATP dopo quello alzato nella capitale bulgara dodici mesi fa, e quelli vinti nel “250” di Melbourne (“Great Road Ocean Open”) a fine gennaio e poi nel “500” di Washington ad agosto. Sempre quest’anno il Next Gen azzurro raggiunto la sua prima finale in un “1000”, a Miami, cedendo al polacco Hurkacz.

Un grande murales con il volto di Djokovic a Belgrado (Foto Getty Images)

NOLE, NOLE…
"Mi dispiace ma non vedrò i miei tifosi a Indian Wells. Non giocherò nel deserto, il mio posto preferito. Spero di tornare l'anno prossimo". Con questo breve messaggio sui suoi profili social, il numero uno del mondo Djokovic annuncia in forfait al Masters 1000 di Indian Wellls, dove ha trionfato cinque volte, in programma eccezionalmente quest’anno dal 7 al 17 ottobre. Il serbo, che nel torneo vanta un record di 50 successi e 9 sconfitte, non ha più vinto il titolo dal 2016.

L’assenza nel deserto californiano gli consentirà anche di evitare di rispondere a possibili domande sulle foto in cui compare seduto al tavolo di un ristorante con Milan Jolovic, ex comandante dell’unità militare chiamata “I lupi della Drina” che hanno combattuto accanto all’esercito serbo in occasione del massacro di Srebrenica (oltre 8000 bosniaci musulmani giustiziati).

MELBOURNE SOLO PER I VACCINATI
L’Australian Open 2022 sarà aperto solo ai vaccinati. Porta a questa conclusione la decisione dello stato di Victoria, di cui Melbourne è capitale, di consentire l'ingresso sul proprio territorio solo a lavoratori regolarmente autorizzati e vaccinati con almeno una dose contro il Covid-19.

Il premier Dan Andrews spiega che, su indicazione del responsabile del dipartimento della salute, tutti i lavoratori che arriveranno a Melbourne e nello stato di Victoria “dovranno sottoporsi alla prima dose di vaccino non più tardi del 15 ottobre…. E a una seconda non oltre il 26 novembre”. Nella breve dichiarazione del premier non si fa riferimento a deroghe per chi dovesse arrivare dall’estero, come i tennisti attesi tra dicembre e gennaio per lo swing australiano.

Alexander Zverev (foto Getty Images)

ZVEREV SOTTO INDAGINE
L’ATP annuncia di aver avviato un'indagine interna sulle accuse rivolte dall'ex fidanzata Olya Sharypova ad Alexander Zverev, rese pubbliche in due lunghe interviste concesse al giornalista statunitense Ben Rothenberg. In un comunicato spiega che è stato completato l’Independent Safeguarding Report: il lavoro, si legge, "rappresenta un elemento chiave della revisione complessiva dell'ATP per la salvaguardia, in modo da garantire che tutti gli adulti e i minori coinvolti nel tennis professionistico siano al sicuro e protetti dagli abusi". L'ATP valuterà le raccomandazioni per identificare i passaggi successivi e sviluppare una strategia di lungo periodo per contrastare ogni tipo di abuso, compresa la violenza domestica.

"Ho sempre sostenuto la creazione di una politica specifica sulla violenza domestica nell'ATP - dice Zverev a The Guardianho accolto bene l'investigazione dell'ATP, e ho chiesto per mesi che fosse avviata. Come ho detto in passato, nego categoricamente e inequivocabilmente le accuse. Abbiamo ottenuto un'ingiunzione contro la testata che le ha pubblicate e il giornalista autore degli articoli in cui vengono riportate queste accuse false e diffamatorie. Entrambi stanno peraltro deliberatamente violando questo ordine del tribunale visto che continuano a condividere gli articoli ripetutamente sui social media".

NIENTE OPERAZIONE PER THIEM
“Good news”, buone notizie, è il titolo del post su Twitter con cui Dominic Thiem annuncia che l’intervento al polso è scongiurato e che tra poco tornerà ad allenarsi. Il consulto con i medici belgi è andato bene, il polso è stabile, e si può cominciare con gli esercizi per recuperare elasticità e successivamente il potenziamento muscolare necessario a tornare in campo.

E’ da un sacco di tempo che non prendo la racchetta in mano - afferma - e francamente mi manca”. L’austriaco è fermo da giugno, dal torneo di Majorca durate il quale si è procurato il distacco della guaina posteriore del polso destro che lo ha costretto a rinunciare a Wimbledon, Olimpiadi e Us Open (dove era il campione in carica).

Dominic Thiem (foto Getty Images)

Il Centrale di Indian Wells (foto Getty Images)

TUTTI NEL DESERTO O QUASI
La California non sorride a Lorenzo Musetti ed al qualificato Roberto Marcora che escono subito di scena nel “BNP Paribas Open”, settimo ATP Masters 1000 stagionale (montepremi 8.359.455 dollari), sul cemento di Indian Wells. Il torneo, che tradizionalmente si disputa a inizio marzo, dopo la cancellazione nel 2020 a causa della pandemia, quest’anno trova una nuova collocazione autunnale visto l’annullamento dello swing asiatico.

Superano invece un turno Gianluca Mager, n.73 ATP, che si impone in rimonta sull’ungherese Fucsovics, n.42 del ranking, prima di cedere al francese Monfils, n.18 del ranking e 14 del seeding, che già lo aveva fermato nei quarti a Sofia, e Salvatore Caruso, n.135 ATP, promosso dalle qualificazioni, che concede appena quattro game allo statunitense Svajda, n.434 del ranking, in gara grazie ad una wild card, ma poi si arrende al russo Karatsev, n.23 del ranking e 19 del seeding. Semaforo rosso al secondo turno anche per Lorenzo Sonego: il 26enne torinese, n.21 del ranking e 17 del seeding, in quello che per lui è l’esordio nel torneo, cede in due tie-break al sudafricano Kevin Anderson, n.69 ATP.

FABIO BATTUTO DA…PAPA’ TSITSIPAS!
Finisce al terzo turno il torneo di Fognini. Il 34enne di Arma di Taggia, n.30 del ranking e 25 del seeding, dopo il successo in tre set sul tedesco Jan-Lennard Struff, n.54 ATP, è battuto in rimonta per 26 63 64, dal greco Stefanos Tsitsipas, n.3 del ranking e 2 del seeding.

Grande partita del ligure che va avanti un set ed un break prima di subire la rimonta del suo avversario, forse grazie anche all’”aiutino” del coaching di papà Apostolos…. E lo scambio di battute poco amichevole tra i due al momento della stretta di mano è abbastanza indicativo.

Un intenso primo piano di Fabio Fogniniio Fognini

Il rovescio di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Il saluto a fine match tra Taylor Fritz e Jannik Sinner (foto Getty Images)

FRITZ L’”AMMAZZA-AZZURRI”
Forse la peggiore sconfitta in stagione per un Berrettini mai in partita: abbandonato dal servizio e tradito dal dritto, le sue armi migliori, saluta già al terzo turno. Matteo, n.7 del ranking e 5 del seeding, inizia il suo torneo battendo in due set il cileno Tabilo, n.184 ATP, proveniente dalle qualificazioni, ma poi perde 64 63 dallo statunitense Taylor Fritz, n.39 del ranking e 31 del seeding. Già nel match d’esordio il 25enne romano non appare al top ma contro l’americano gioca solo a sprazzi.

Non solo sfuma il tanto atteso derby tricolore degli ottavi ma il 23enne californiano di Rancho Santa Fe gioca un brutto tiro anche a Jannik Sinner.

Il 20enne di Sesto Pusteria, n.14 del ranking e 10 del seeding, dopo aver lasciato all’esordio (direttamente al secondo turno) appena quattro game all’australiano Millman, n.158 ATP, ed aver beneficiato del ritiro dell’altro statunitense Isner, n.24 ATP e ventesima testa di serie, in procinto di diventare papà per la terza volta, ci prova fino all’ultimo ma contro un avversario in giornata di grazia non basta: Fritz si impone 64 63. Match da incorniciare per l’americano, anche se con la collaborazione dell’azzurro: ogni volta che Sinner accorcia di un pelo i colpi Fritz, sempre con i piedi ben piantati in campo, entra di potenza facendo valere un maggior peso di palla.

Fritz prosegue la sua corsa eliminando nei quarti anche Alexander Zverev, n.4 del ranking e 3 del seeding, al tie-break decisivo. L’americano recupera da 2-5 nel terzo set salvando un primo match-point nell’ottavo gioco con il servizio a disposizione ed un altro in risposta sul 5-3 per il tedesco.

AD INDIAN WELLS PIOVONO…SORPRESE!
Nikoloz Basilashvili, n.36 del ranking e 29 del seeding, non smette di stupire. Nel suo primo quarto di finale in un Masters 1000 il georgiano sorprende (64 26 64 lo score) il greco Stefanos Tsitsipas, n.3 ATP e secondo favorito del torneo. del ranking e 2 del seeding.

Non contento il 29enne di Tbilisi in semifinale si sbarazza 76(5) 63 di Fritz e approda per la prima volta all’ultimo atto in un torneo della categoria seconda solo agli Slam.

Basilashvili sembra avere la capacità di sorprendere e realizzare i più grandi exploit nei momenti meno attesi, soprattutto grazie ad un diritto fulminante: è accaduto in occasione dei suoi tre titoli ATP 500 (Amburgo 2018 e 2019, Pechino 2019), ancora quest’anno a Doha e Monaco di Baviera (250) e succede di nuovo ad Indian Wells. E pensare che in questo 2021 ha perso all’esordio in cinque dei sei “1000” giocati.

Non meno sorprendente il britannico Cameron Norrie, n.26 del ranking e 21 del seeding, che in semifinale risveglia bruscamente (62 64) il bulgaro Grigor Dimitrov, n.28 ATP e 23esima testa di serie, protagonista comunque di un ottimo torneo, e centra anche lui per la prima volta la finale in un “1000”.

il saluto a dine match tra Basilashvili e Tsitsipas (foto Getty Images)

Cameron Norrie trionfa ad Indian Wells (foto Getty Images)

NORRIE, PRINCIPE DEL DESERTO
Il trofeo, il secondo in stagione (e in carriera) finisce nella bacheca di Cameron. Nella sua sesta finale stagionale il britannico batte in rimonta 36 64 61 Basilashvili al termine di un match in cui il georgiano fa e disfa dopo una partenza folgorante grazie al suo tennis devastante, sempre alla ricerca del colpo vincente.

In effetti a fine partita Nikoloz ne mette a segno 23 contro i 10 del mancino britannico nato a Johannesburg, ma commette anche la bellezza di 44 gratuiti contro i 23 del vincitore.

Jannik Sinner con il trofeo di Anversa

AD ANVERSA E’ UN SINNER DA PAURA
Dopo un mese Lorenzo Musetti torna a vincere un match nel circuito maggiore. Accade all’“European Open” (ATP 250 - montepremi 508.600 euro) sul veloce indoor della “Lotto Arena” di Anversa, in Belgio. Il 19enne di Carrara, n.69 ATP, si aggiudica per 76(2) 76(3) il derby tricolore contro Gianluca Mager, n.67 del ranking. Ma per il toscano si profila un altro ostacolo azzurro, Sinner.

E vince il più forte. Che domina quella che probabilmente è solo la prima di una lunga serie di sfide che appassioneranno i tifosi azzurri e non solo negli anni a venire. Nel derby Next Gen - 39 anni in due - di secondo turno (ottavi) Jannik, n.13 ATP - ennesimo “best ranking” proprio questa settimana - e prima testa di serie del torneo, si impone 75 62 su Lorenzo Musetti da Carrara con il più giovane tra i due (si fa per dire…) che paga un pizzico d’inesperienza ed un filo di impazienza di troppo quando lo scambio va per le lunghe oltre ad un’ottima prestazione del rivale in risposta.

Sinner prosegue la sua corsa prendendosi la rivincita nei quarti sul francese Rinderknech, n.65 ATP, ed “annientando” in semifinale il sudafricano Harris, n.32 del ranking e settimo favorito del seeding. L’obiettivo Nitto ATP Finals a Torino è lì. Non è proprio a portata di mano ma ci si può provare. Ne è consapevole Jannik che - nella sua quinta finale stagionale, la sesta in carriera - liquida 62 62 l’argentino Diego Schwartzman, n.13 ATP e seconda testa di serie, finalista nel 2016 (battuto da Gasquet) e nel 2017 (sconfitto da Tsonga).

E’ il quinto trofeo messo in bacheca dal tennista allenato da coach Riccardo Piatti - il quarto nel 2021: mai nessun italiano era riuscito a calare il poker in una sola stagione - su sei sfide per il titolo: l’unica persa fin qui quella del “1000” di Miami lo scorso aprile (contro Hurkacz). Grazie a questo risultato l’altoatesino sale in undicesima posizione, a poco più di cento punti dalla top ten. 

Aslan Karatsev (foto Getty Images)

ASLAN PROFETA IN PATRIA
strong>Karatsev non smette di sognare. “Voglio essere a Torino per le Nitto ATP Finals: cercherò di vincere tutti i tornei da qui a fine stagione”, dice il 28enne di Vladikavkaz, n.22 del ranking e 2 del seeding, che trionfa per la prima volta nella “VTB Kremlin Cup” (ATP 250 - montepremi 697.125 dollari) sul veloce indoor di Mosca dove non era mai andato oltre il secondo turno.

In finale la rivelazione degli Australian Open, protagonista della prima parte di stagione, sconfigge 62 64 il croato Marin Cilic, n.41 ATP e sesta testa di serie, vincitore nel 2014 e nel 2015. Il russo festeggia il secondo titolo ATP ed entra per la prima volta in top 20: è il decimo tennista di casa nell’albo d’oro dell’appuntamento moscovita.

DAVIS, TEMPO DI CONVOCAZIONI
Le Davis Cup by Rakuten Finals 2021 si avvicinano. L’annuncio delle convocazioni conferma le prime impressioni. La Russia si presenta da grande favorita, anche perché è l’unica nazione con due singolaristi top 10. La prima sfidante appare proprio l’Italia.

Non è da escludere, dunque, che la stagione possa concludersi con la stessa finale con cui si era aperta in ATP Cup (a febbraio vinsero i russi). Il neo capitano azzurro Filippo Volandri sceglie di affidarsi a Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Fabio Fognini, Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti

Jannik Sinner (foto Getty Images)

VIENNA: JANNIK SI PRENDE LA TOP TEN…
Berrettini, Sinner e Sonego partono con il piede giusto nell’“Erste Bank Open” (ATP 500 - montepremi 1.837.190 euro) sul veloce indoor della Wiener Stadthalle della capitale austriaca. In particolare grazie al successo sull’australiano Popyrin, n.77 ATP, Matteo, n.7 del ranking e terzo favorito del seeding, conquista il pass per le Nitto ATP Finals di Torino: è la seconda presenza del romano all’evento che chiude il tour dopo quella nell’edizione giocata a Londra nel 2019.

Sonego si ferma al secondo turno: il 26enne torinese, n.23 del ranking, finalista nel 2020 (quando in un torneo da favola, giocato da lucky loser, superò nei quarti Djokovic), cede in tre set al norvegese Ruud, n.8 ATP e quarta testa di serie. Berrettini invece nei quarti, sconfitto al tie-break del set decisivo dal Next Gen spagnolo Carlos Alcaraz, n.42 ATP, alla seconda affermazione su un top ten dopo quella centrata a New York su Tsitsipas.

Sinner, n.11 ATP (nuovo best ranking) e 7 del seeding, reduce dal trionfo ad Anversa (quarto titolo nel 2021) ed in piena corsa per Torino, mette letteralmente ko lo statunitense Opelka, n.27 ATP, in una sorta di “prove tecniche” di Davis Cup Finals, si ripete sull’austriaco Novakn.116 del ranking, in gara grazie ad una wild card, e poi nei quarti battendo in due set Ruud conquista tre obiettivi in un colpo solo: conquista per la prima volta la top-ten del ranking, la terza semifinale nel giro di un mese e virtuale ottavo posto nella “Race to Turin”...quando si dice ottimizzazione delle risorse! Poi arriva vicinissimo alla sua seconda finale di fila ma improvvisamente si smarrisce.

In semifinale Jannik cede 46 75 62 allo statunitense Frances Tiafoe, n.49 del ranking, proveniente dalle qualificazioni: Sinner vola 63 5-2 ma la partita cambia. Lo statunitense trascina dalla sua parte il pubblico trasformandosi in showman, un po’ troppo l’altoatesino: "Frances ha esagerato. Un conto è quando fai spettacolo, un altro è se non c'è più rispetto. Non so cosa sia successo, ma secondo me è andato un po' oltre. In alcuni momenti io ero pronto, ma dovevo aspettare. Forse avrei dovuto mettere pressioni all'arbitro per fargli rispettare i tempi. Comunque imparo tante cose da questo match: se avessi servito bene per un game in più, non ci troveremmo qui a parlare di questo".

Alexander Zverev con il trofeo di Vienna (foto Getty Images)

… MA “SASCHA” SI PRENDE IL TROFEO
A “vendicare” Jannik ci pensa “Sascha”. Nella sfida per il titolo infatti Alexander Zverev, n.4 del ranking e 2 del seeding, che in semifinale stoppa Next Gen Alcaraz, supera 75 64 Tiafoe conquistando il 18esimo titolo in 27 finali disputate. Resta comunque il grandissimo torneo del 23enne di Hyattsville che, da qualificato, elimina Tsitsipas, Schwartzman e Sinner. Il 24enne tedesco di Amburgo da parte sua diventa il secondo giocatore con cinque trofei all’attivo nel 2021 dopo il norvegese Ruud.

Marin Cilic

CILIC FA VENTI A SAN PIETROBURGO
Il tennis a stelle e strisce mastica amaro anche al “St.Petersburg Open” (ATP 250 - montepremi 863.705 dollari) sul veloce indoor della metropoli russa. A trionfare è il croato Marin Cilic, n.35 del ranking, che in finale batte 76(3) 46 64 Taylor Fritz, n.28 ATP e quinta testa di serie.

Il 33enne di Medjugorje festeggia il ventesimo titolo in carriera e tra i tennisti in attività solo in sei hanno raggiunto questo traguardo: Federer (103), Nadal (88), Djokovic (85), Murray (46) e Del Potro (22). Marin non giocava a San Pietroburgo dal 2011, e anche in quell’occasione finì per tornarsene a casa con il trofeo: è il suo quarto trionfo in Russia dopo i due a Mosca del 2014 e 2015.

RAFA E IL “NONNO”
Mentre recupera al meglio la condizione fisica e si prepara a tornare in campo a inizio 2022, Rafael Nadal trova il tempo per vivere momenti e incontri particolari. Uno dei più singolari è quello con Leonid Stanislavskyi, 97 anni, il più anziano giocatore agonista al mondo secondo i tabulati dell’ITF, validati anche dal comitato per il Guinness di Primati che ha conferito al tennista ucraino il diploma ufficiale che attesta il record. Stanislavskyi ha sempre giocato a tennis negli ultimi 60 anni della sua vita. 

La progressiva mancanza di partecipanti nella sua fascia d'età non ha impedito all'ucraino di seguire la sua passione: gareggia in varie competizioni a livello mondiale ed europeo, anche se in campo non si muove velocemente come una volta. Proprio su sua istanza l’ITF ha creato la categoria Over 90: prima le competizioni si fermavano a Over 85. Leonid aveva 30 anni quando un suo collega lo introdusse al tennis. Da allora si allena tre volte a settimana nella sua città natale, Kharkiv, nell'Ucraina orientale. L’incontro con Rafa a Maiorca non è stato casuale: nell’isola che ha dato i natali al fuoriclasse spagnolo si è disputato il mondiale Super Senior 2021. Dopo aver fatto qualche scambio con il maiorchino, Stanislavskyi racconta che il suo obiettivo ora è incontrare Federer….

Rafael Nadal con Leonid Stanislavskyi

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