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Eventi internazionali

Bye bye 2021, maggio: Sabalenka si prende Madrid ma Roma è di Swiatek

Alla Caja Magica sorprese e rivincite non mancano. Strycova appende la racchetta al chiodo. Il Laureus premia ancora Nadal e Osaka. Kenin “divorzia” da papà. A Parma Gauff detta legge mentre a Belgrado Badosa rompe il ghiaccio. Halep annuncia il forfait al Roland Garros: a Strasburgo Krejcikova fa le prove generali proprio per lo Slam parigino

di | 24 dicembre 2021

Sabalenka con Jason Stacy il suo fitness coach

Arina Sabalenka e il selfie in campo con Jason Stacy il suo fitness coach

Sono ben 7 le top ten al via nel del “Mutua Madrid Open” (WTA 1000 - montepremi 2.549.105 euro) sulla terra rossa della Caja Magica di Madrid, in Spagna (combined con un Masters 1000 Atp), dove per la prima volta il main draw del torneo femminile è spalmato su 10 giorni, da giovedì a sabato. Tra le top player mancano all’appello la statunitense Sofia Kenini, in crisi prolungata di risultati, la canadese Bianca Andreescu, risultata positiva al Covid-19, e l’altra statunitense Serena Williams, a segno nel 2012 e nel 2013.

A guidare il seeding è l’australiana Barty: la numero uno del mondo, reduce dal successo di Stoccarda, precede la giapponese Osaka (n.2 WTA), la rumena Halep (n.3 WTA), vincitrice nel 2016 e nel 2017, l’ucraina Svitolina (n.5 WTA), la bielorussa Sabalenka (n.7 WTA), finalista a Stoccarda, la ceca Pliskova (n.9 WTA), l’olandese Bertens (n.10 WTA), campionessa in carica - è andata a segno nell’edizione del 2019: lo scorso anno il torneo non si è disputato a causa della pandemia - e la svizzera Bencic (n.11 WTA). Tra le “past champion” in gara c’è l’altra ceca Kvitova (n.12 WTA), già trionfatrice tre volte sulla terra madrilena (2011, 2015 e 2018).

Il torneo inizia col botto. L’esordio è infatti fatale a Svitolina che perde - 26 64 76(5) lo score - contro la svizzera Jil Teichmann, n.40 del ranking nonostante un vantaggio di 5-1 nel set decisivo e la bellezza di 6 match-point. L’ottavo alto del tabellone è quello con più teste di serie (Barty, Swiatek e Kvitova), 3 su 4, con la sola Bertens che fallisce l’appuntamento

Le semifinali sono Barty-Badosa e Sabalenka-Pavlyuchenkova. Nei quarti, infatti, “Ash” supera in tre set Kvitova, sempre piuttosto a suo agio sulla terra madrilena, mentre Aryna da parte sua festeggia al meglio il 23mo compleanno chiudendo anzitempo la sfida con Mertens (n.16 del ranking e 13 del seeding). Entrambe affrontano due giocatrici mai così avanti alla Caja Magica: la spagnola Badosa, n.62 WTA, in gara grazie ad una wild card, capace nel “500” di Charleston di eliminare proprio Barty, e la russa Pavlyuchenkova, n.41 WTA.

QUANTE RIVINCITE A MADRID
“Ash” si prende la rivincita su Paula e Aryna vince la gara a chi spara più forte con Anastasia: il trofeo madrileno se lo giocano l’australiana e la bielorussa. Ed un balletto appena accennato sottolinea un successo da ricordare: nel terzo confronto diretto in un poco più di un mese Sabalenka batte 60 36 64 Barty diventando la seconda campionessa più giovane nella storia del torneo dopo una 21enne Kvitova nel 2011, l’anno del primo dei suoi tre trionfi alla Caja Magica.

La ragazzona di Minsk interrompe una striscia di 16 vittorie di fila sul “rosso” della numero uno del mondo, iniziata con il trionfo al Roland Garros del 2019, va in doppia cifra con i trofei - 10, su 15 finali disputate - e si assicura l’ingresso in top 5. dalla

Barbora Strycova a Wimbledon 2019

STRYCOVA SI RITIRA
"Non avrei mai programmato di concludere la mia carriera durante una pandemia". Barbora Strycova, ex numero uno del mondo in doppio, annuncia così la sua decisione di dire addio al tennis. La ceca, in attesa del primo figlio che dovrebbe nascere a settembre, ringraziare i suoi fan in un messaggio su Instagram: “Suona strano. Finora tennis era la sola parola che conoscevo - scrive -. Ho sempre avuto un grandissimo amore per questo sport. Nonostante il sudore, il dolore, le lacrime, le rinunce, ne è valsa la pena per i grandi momenti e le vittorie". Confessa un solo desiderio prima di uscire definitivamente di scena: "Non posso accettare di aver giocato la mia ultima partita senza pubblico. Lo farò un'ultima volta di fronte a voi, quando sarà possibile. Per salutare come si deve".

Nata a Plzen, Strycova ha vissuto una carriera di grandi successi già da junior dove è stata numero uno del mondo sia in singolare che in doppio. Da professionista, si è ripetuta solo in doppio, toccando la vetta della classifica il 15 luglio 2019 e mantenendola per 27 settimane complessive.

E’ un premio per il più prestigioso dei suoi 31 titoli di specialità su 50 finale disputate, il trionfo a Wimbledon nel 2019 con la taiwanese Su-Wei Hsieh. Proprio nella stessa edizione dei “The Championships” firma la sua miglior prestazione in singolare in uno Slam raggiungendo le semifinali. Conosciuta per il suo umorismo brillante, per un tennis espressivo almeno quanto il suo modo di stare in campo, Barbora ha vinto due titoli WTA in singolare (in otto finali): Quebec City nel 2011 e 2017 a Linz nel 2017. Best ranking in singolare numero 16 il 16 gennaio 2017.

LAUREUS PER RAFA E NAOMI
Nadal e Osaka si aggiudicano i riconoscimenti Laureus Sportsman e Sportswoman of the Year e ricevono i premi insieme alla stella del calcio Mo Salah (Sporting Inspiration Award) e al campione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton (Laureus Athlete Advocate of the Year).

Per lo spagnolo, attuale numero 2 del ranking, è il quarto Laureus, assegnatogli per il tredicesimo trionfo parigino: "Vincere ancora al Roland Garros ed eguagliare i 20 Slam di Roger Federer è stato un momento indimenticabile – dice il 34enne mancino di Manacor - . Per me ha significato molto eguagliare il mio grande rivale, ma allo stesso tempo, il mio grande amico".

Il maiorchino sottolinea l’importanza del ritorno del pubblico che, dopo Barcellona e Madrid, sarà presente anche a Roma e Parigi:”Sono contento che la gente torni sugli spalti e mi auguro che non sia... una novità. Il pubblico è importante per la nostra vita, perché lo sport con le tribune vuote non è lo stesso. Noi atleti abbiamo la necessità di avere tifosi”.

Anche per la nippo-americana, numero 2 del ranking, che nel 2020 si è aggiudicata gli US Open per la seconda volta e vanta quattro titoli Slam, non è la prima volta: questo è il suo secondo Laureus. Naomi è stata apprezzata anche per la sua posizione anti-razzista, in particolare durante il Major newyorkese dove è scesa in campo indossando mascherine con i nomi dei neri afro-americani morti a seguito di scontri con la polizia o vittime di ingiustizie razziali. "Per quanto riguarda il mio attivismo in campo, penso sia importante usare la mia voce, perché spesso è come se mi trattenessi troppo e mi preoccupassi di quello che la gente pensa di me, ma sai che se hai una tribuna è molto importante che tu la usi", ha detto la star giapponese.

Tennis protagonista anche con il Laureus Lifetime Achievement Award, assegnato alla grande Billie Jean King.

Sofia Kenin con papà Alexander (foto Getty Images)

KENIN “DIVORZIA” DA PAPA’
Sofia Kenin prende una decisione non facile: papà Alexander non sarà più il suo coach. "Sono emozionata da quello che mi riserva il futuro, non vedo l'ora di metter su un nuovo staff nelle prossime settimane", scrive su Instagram la campionessa degli Australian Open e finalista del Roland Garros 2020.

Ed è proprio una foto che li ritrae insieme al trofeo di Melbourne ad accompagnare il post: "Dopo molti anni insieme ho deciso di non mantenere più mio padre come allenatore: non è stato semplice, abbiamo condiviso molti grandi momenti e abbiamo avuto grande successo. Gli sarò per sempre grata per il suo sacrificio, per tutto quello che ha fatto per aiutarmi ad arrivare dove sono oggi".

La preparazione del diritto di Camila Giorgi (foto Fioriti)

FORO ITALICO STREGATO PER LE AZZURRE, INCREDIBILE MA VERO!
Uno psicodramma in tre atti. Dove i colpi di scena si rincorrono fino all’ultimo. E che si chiude nel modo peggiore per Camila Giorgi, uscita di scena al primo turno degli Internazionali BNL d’Italia (WTA 1000 - montepremi 1.577.613 dollari) sulla terra rossa del Foro Italico a Roma. La 29enne di Macerata, n.83 del ranking (wild card) - alla sesta partecipazione (come miglior risultato vanta il secondo turno del 2018 stoppata da McHale) - cede 76(4) 67(7) 75, dopo tre ore e 51 minuti di battaglia, alla spagnola Sara Sorribes Tormo, n.51 WTA. Giorgi gioca meglio, è quasi sempre lei a prendere l’iniziativa eppure è Sorribes Tormo a passare il turno. Ha sempre troppa fretta Camila, contro un’avversaria già battuta al primo turno di Linz 2020 (veloce indoor): dopo un tie-break per parte nel set decisivo Giorgi vola 4-0. Partita finita? Macché. L’azzurra restituisce sia il primo che il secondo dei due break di vantaggio, riesce comunque a salire 5-3 ma Sorribes Tormo si aggiudica 16 degli ultimi 18 punti e tutti gli ultimi 9 chiudendo 7-5.

Si blocca sul più bello e butta via una vittoria che sembrava oramai sicura anche Martina Trevisan, che saluta anche lei subito il Foro Italico. Alla quinta partecipazione, la prima nel main draw, la 27enne mancina di Firenze, n.97 del ranking, in gara con una wild card, esce sconfitta per 06 76(4) 76(6), dopo oltre due ore e mezza di lotta, dalla kazaka Yaroslava Shvedova, n.665 WTA (in gara con il ranking protetto dopo la maternità). Martina vince i primi sette game dell’incontro ma perde il secondo set dopo essere stata avanti 4-1 ed il terzo dopo essere stata in vantaggio 5-3. E scappa via dal campo trattenendo a stento le lacrime.

Semaforo rosso anche per Elisabetta Cocciaretto, alla terza presenza a Roma dove è stata sempre sconfitta al primo turno: la 20enne di Fermo, n.111 WTA (best ranking eguagliato), in gara grazie ad una wild card, esce sconfitta per 76(8) 62, dopo poco più di un’ora e mezza di partita, dalla francese Caroline Garcia, n.56 WTA. Ripensando a quei due set-point falliti nel tie-break….

A rete Serena ha sbagliato davvero tanto (foto Sposito)

C’E’ MILLENNIAL E MILLENNIAL…
Anche lei è una “millennial”, se parliamo del numero di partite nel tour. E si sentono tutte. Con una prestazione purtroppo non degna del suo palmares Serena “festeggia” il match numero 1000 salutando subito Roma. Blusa morbida color lilla a svelare un out-fit composto da gonnellino plissé con doppia balza e fascia blu in vita e t-shirt (quest’ultima vezzosamente annodata sulla pancia) di una nuance di colore lievemente più chiara, richiamata dall’elastico che le addomestica la criniera leonina: questa la mise sfoggiata dalla ex numero uno del mondo - di nuovo con qualche chilo di troppo - nella sua 17esima (!) partecipazione al torneo romano (ha debuttato nel 1998).

Nel secondo turno (per lei l’esordio) Williams, n.8 del ranking e del seeding, quattro volte trionfatrice al Foro Italico (2002, 2013, 2014 e 2016), cede 76(6) 75 all’argentina Nadia Podoroska, n.44 WTA, che festeggia (lei sì) la sua vittoria forse più emozionante, considerato che qualche anno fa aveva persino pensato di smettere per ragioni economiche.

NO BARTY, NO PARTY
L’altra grande sorpresa della settimana nel torneo femminile romano - dopo il ritiro della campionessa in carica Simona Halep nel suo match d’esordio contro Kerber per un problema al polpaccio sinistro (per via del quale salterà Parigi e Wimbledon) - arriva sempre a causa di un infortunio. La numero uno del mondo Ashleigh Barty, grande favorita per il titolo, si deve ritirare nei quarti quando è in vantaggio 64 2-1 contro la “baby” statunitense Coco Gauff. La causa è un problema al braccio non nuovo, che riemerge periodicamente in certe condizioni: "Devo ascoltare il mio corpo - spiega l'australiana - per cercare di essere al cento per cento al Roland Garros in un paio di settimane”. 

INCORREGGIBILE KAROLINA
Per un coach - nello specifico Sascha Bajin - può diventare qualcosa di molto simile ad un incubo. Avrebbe tutto per essere la più forte Karolina Pliskova - ed infatti in vetta al ranking ci è arrivata (anche se ci è rimasta per 8 settimane soltanto nell’estate del 2017) - ma è di quelle destinate a rimanere a vita nella “scolastica” categoria del potrebbe fare di più. Nel suo caso molto ma molto di più.

La 29enne di Louny, n.9 del ranking e del seeding, arriva in semifinale dopo aver annullato tre match-point alla lettone Ostapenko (n.49 WTA) ed in finale - la terza consecutiva - dopo aver battuto sempre in tre set la croata Martic (n.25 WTA), seguita da Francesca Schiavone come coach.

Karolina Pliskova (foto Sposito)

Iga Swiatek con il trofeo degli Internazionali BNL d'Italia 2021 (foto Sposito)

SWIATEK FA GLI STRAORDINARI MA…
Tre ore e 22 minuti. Tanto impiega Iga Swiatek, 19enne di Varsavia, n.15 del ranking e del seeding, campionessa in carica del Roland Garros, a qualificarsi per la finale degli Internazionali BNL d’Italia. Non nel senso di aver giocato un match/maratona ma perché in una giornata di straordinari deve prima superare Svitolina, n.5 del ranking e del seeding, nei quarti e poi ripetersi contro Gauff (n.35 WTA) in semifinale.

… RECUPERA IN FINALE!
Dominante e devastante Swiatek, giusto per limitarsi nel numero degli aggettivi qualificativi della performance della giocatrice polacca. Deludente e deprimente Pliskova, solo per non infierire troppo sulla ceca. Nella finale di Roma Iga liquida 60 60, in appena 46 minuti di partita, Karolina. E’ la prima volta da Bucarest 2016 (con Halep vincitrice su Sevastova) che una sfida per il titolo si conclude con un doppio “bagel”. La 19enne di Varsavia è la quarta teen-ager a conquistare un trofeo “1000” dopo Azarenka (Miami 2009), Bencic (Toronto 2015), Andreescu (Indian Wells e Toronto 2019). E pensare che la ragazza allenata da coach Piotr Sierzputowski stava per salutare il torneo negli ottavi, costretta ad annullare due match-point alla ceca Krejcikova (n.40 WTA)…. 

Alla premiazione Swiatek è emozionata, quasi meravigliata di aver vinto in maniera così netta. Ringrazia tutti, dal team alla sua amata… gatta: intanto come cadeaux anticipato per il suo ventesimo compleanno - lunedì 31 maggio, quando sarà impegnata a riconfermare il titolo al Roland Garros - si regala l’ingresso nell’élite mondiale, al n.9, per la prima volta in carriera.

Serena Williams con Lisa Pigato a Parma (foto Magni/MEF)

PARMA, CHE NEW ENTRY!
Esce a testa alta Lisa Pigato nell’“Emilia Romagna Open”, nuovo torneo WTA 250 con montepremi di 235.238 dollari sulla terra battuta del Tennis Club Parma: la 17enne di Bergamo (n.512 WTA), passata attraverso le qualificazioni (per le quali aveva ricevuto una wild card), alla sua prima partecipazione in un main draw del circuito maggiore cede 63 62 a Serena Williams, n.8 WTA e prima testa di serie del torneo. Lisa, contentissima di essere stata sorteggiata contro la fuoriclasse americana, inizia addirittura strappandole il servizio ma poi la potenza di Williams ha la meglio, anche se Pigato non sfigura affatto. Per lei a fine match anche un selfie con Serena che le fa i complimenti: “Ha giocato bene e mi ha detto di aver soltanto 17 anni: è fantastico, mi ha sorpreso”.

Serena però non fa troppa strada: esce al secondo turno per mano della ceca Siniakova, n.68 WTA: 76(4) 62 lo score.

CHE BELLA L’ARIA DI CASA…
Giorgi (n.83 WTA) e la qualificata Di Giuseppe (n.218 WTA) si fermano al secondo turno, per mano rispettivamente di Gauff (n.30 WTA) e Wang (n.48 WTA), mentre l’aria di casa fa bene a Sara Errani che approda nei quarti: la 34enne romagnolan.108 del ranking e in gara con una wild card, supera la rumena Bogdan, n.101 WTA, e la spagnola Sara Sorribes Tormo, n.50 WTA, prima di cedere 63 60 alla statunitense Sloane Stephens, n.65 del ranking

Cori Gauff con il trofeo dell'Emilia Romagna Open a Parma (foto Magni)

“COCO” SCATENATA
La 17enne statunitense Gauff, terza favorita del seeding, già protagonista agli Internazionali BNL d’Italia (fermata in “semi” da Swiatek, poi vincitrice del titolo), supera in tre set in semifinale la ceca Siniakova mentre la cinese Wang, sesta testa di serie, s’impone sulla Stephens. 

Ed è proprio la firma di Cori ad inaugurare l’albo d’oro dell’“Emilia Romagna Open”: in finale Gauff si sbarazza per 61 63, di Qiang Wang conquistando così il secondo titolo nel circuito maggiore dopo quello vinto a Linz nel 2019. Per “Coco”, che annulla tutte e quattro le palle break concesse nell’incontro, si tratta del 20esimo successo negli ultimi 26 match disputati, il modo migliore per presentarsi all’appuntamento con il Roland Garros.

A BELGRADO LA “PRIMA” DI PAULA
Al “Serbia Ladies Open” (WTA 250 - montepremi 235.238 dollari) sulla terra di Belgrado, con la pioggia costante protagonista, la spagnola Paula Badosa (n.44 WTA) centra la prima finale WTA in carriera e poi completa l’opera portandosi a casa il trofeo.

Costretta come le altre semifinaliste al doppio impegno, Badosa, quarta testa di serie, prima lascia appena tre game alla lucky loser bulgara Tomova (n.123 WTA) e poi supera la croata Ana Konjuh (n.188 WTA) - affaticata da una semifinale durissima tra qualificate con la colombiana Osorio Serrano, n.115 WTA -, costretta al ritiro per un infortunio all’anca destra sul punteggio di 62 2-0 in favore della sua avversaria.

Paula Badosa con il trofeo del WTA di Belgrado

Un primo piano di Simona Halep (foto Getty Images)

SIMONA SALTA PARIGI
Halep a Parigi non ci sarà. La rumena, n. 3 del ranking e campionessa nell’edizione del 2018, ha bisogno di più tempo per guarire dal’infortunio rimediato a Roma nel suo match d’esordio con la tedesca Kerber.

L’annuncio arriva con un tweet: “È davvero a malincuore che annuncio il mio ritiro dal Roland Garros. Sfortunatamente lo strappo al muscolo del polpaccio sinistro ha bisogno di recuperare ancora e i tempi sono troppo stretti. Ritirarsi da uno Slam va contro il mio modo di essere e le mie aspirazioni come atleta, ma è l'unica e giusta decisione da prendere. Il pensiero di non essere a Parigi mi riempie di tristezza, ma concentrerò le mie energie sul recupero, rimanendo positiva e pronta a tornare in campo appena potrò farlo in sicurezza. Roland Garros 2022, vengo a prenderti! A bientot”

SI ALZA IL SIPARIO SUL MAJOR FRANCESE
Sono 4 le tenniste italiane nelle qualificazioni del Roland Garros, secondo Slam del 2021, che scattano con una settimana di ritardo, lunedì 24, sulla terra parigina (domenica 30 via alle sfide dei tabelloni principali). In gara Martina Di Giuseppe, Sara Errani, quinta testa di serie, Elisabetta Cocciaretto, nona testa di serie, e Giulia Gatto-Monticone. Solo “Cokki” approda al turno decisivo dove perde in tre set con la cinese Xiyu Wang ma sarà ripescata come lucky loser.

Naomi Osaka (foto Getty Images)

NO PRESS CONFERENCE PER NAOMI
Il proclama della giapponese di non voler tenere le conferenze stampa post match mette il dito nella piaga: potrebbe essere l’occasione giusta per riassestare nel post-Covid un rapporto da sempre delicato come quello tra atleti e giornalisti ed invece si trasforma in un vero e proprio boomerang per Osaka che, dopo il successo al primo turno e la multa di 15mila dollari per la conferenza stampa (obbligatoria) disertata e la conseguente “minaccia” di squalifica decide di ritirarsi dal torneo.

STRASBURGO: PROVE GENERALI PER KREJCIKOVA
Prima della finale degli “Internationaux de Strasbourg” (WTA 250 - montepremi 189.708 euro) sui campi in terra della città francese, l’ex coach di Jana Novotna ricorda a Barbora Krejcikova che proprio lì la sua connazionale aveva conquistato il primo titolo sul “rosso”, aggiungendo “non voglio metterti pressione”. E sì perché Novotna, scomparsa nel 2017 per un tumore, ha anche allenato Krejcikova. E la 25enne ceca di Brno, n.25 WTA e quinta testa di serie, conquista proprio a Strasburgo il suo primo titolo WTA in singolare: in finale batte 63 63 la rumena Sorana Cirstea (n.61 WTA).

Ex numero 1 in del mondo in doppio, Krejcikova dedica la vittoria proprio alla sua illustre connazionale: “Penso che da lassù mi abbia guardato e aiutato. Sono sicura che avrebbe voluto vedermi vincere”, dice. Ed è solo l’inizio di un incredibile exploit.

Barbora Krejcikova con il trofeo conquistato a Strasburgo

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