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Eventi internazionali

Bautista Agut: “Io e Carreno Busta possiamo battere chiunque”

La Spagna conquista la finale dell’ATP Cup, trascinata da un grande Bautista Agut, che lancia la sfida a Russia o Canada: “Restiamo concentrati su noi stessi, perché sappiamo di poter vincere contro chiunque”. Cilic da Adelaide: “il caso Djokovic non è un bello spot per il tennis, ma il nostro sport rimarrà forte”

07 gennaio 2022

Mentre il caso Djokovic continua a tenere banco sui media, in Australia nelle conferenze stampa dei giocatori si torna a parlare principalmente di tennis giocato. I grandi protagonisti del giorno sono gli spagnoli, che battono la Polonia e conquistano la finale dell’ATP Cup.

ROBERTO BAUTISTA AGUT

“Io Hurkacz abbiamo disputato un grande match. A volte nel tennis capita che entrambi gli avversari meritino il successo, ma solo uno può vincere. Credo di essere stato più fortunato rispetto al mio avversario, ma ho fatto un sacco di cose bene e mi sono meritato il successo. Sono davvero felice per il tennis espresso e per la mia capacità di lottare. Potevamo vincere 2-0, ce l’abbiamo fatta e siamo molto felici di essere in finale, come due anni fa. Stasera ci godremo questa vittoria, e domenica lotteremo per conquistare il titolo”.

“Chi preferirei affrontare in finale fra Russia e Canada? Non fa differenza. Hanno alcuni dei giocatori più forti del mondo, ma noi preferiamo rimanere concentrati su noi stessi. Se io e Pablo riusciamo a giocare al cento per cento possiamo vincere contro chiunque. È stata la nostra filosofia durante l’intera settimana. In Australia gioco sempre bene. I motivi? le condizioni sono ottime per il mio tennis, sono abituato a lavorare duro nel corso dell’inverno e arrivo all’inizio della nuova stagione sempre molto motivato”.

PABLO CARRENO BUSTA

Quando hai nel team un giocatore come Roberto (Bautista Agut, ndr) diventa tutto più facile. Siamo fortunati ad poter contare su un giocatore come lui, che oggi ha disputato un incontro incredibile. Il mio match è stato buono, ho fatto il mio dovere cercando di rimanere attento dall’inizio alla fine. Gli avversari sono stati sfortunati con la positività del loro numero due (Kamil Majchrzak, ndr), ma io non ho potuto fare altro che concentrarmi sul mio tennis, per conquistare il punto per la Spagna. È andata bene”.

MARCIN MATKOWSKI (capitano Polonia)

“Oggi purtroppo abbiamo fatto il possibile, dopo che un’assenza pesante che ci ha penalizzato, ma siamo comunque molto soddisfatti dell’intero torneo disputato. Sono fiero del mio team: tutti i ragazzi che sono scesi in campo, sin dal primo giorno, hanno dato il 100%. Il match fra Hubert e Bautista Agut è stato di alto livello, e se lo sono goduto tutti. L’abbiamo perso, ma è il tennis. Complimenti al team spagnolo. Sono fiducioso sul nostro futuro: torneremo più forti, perché non possiamo fare altro che migliorare ancora. Abbiamo dei giocatori giovani che non hanno ancora raggiunto il proprio massimo, e hanno ancora molti anni davanti a sé”.

SIMONA HALEP

“Al momento la mia fiducia è a ottimi livelli, anche se sono scesa in classifica. Purtroppo lo scorso anno ho avuto qualche problema e non sono riuscita a vincere tante partite, ma questo non è dovuto al fatto che ho giocato male nel corso della stagione. È andata così, ma sono pronta a risalire. È come un nuovo inizio, a mente libera. L’obiettivo è di tornare fra le prime 10 del mondo, e penso sia possibile, anche se so che non sarà facile. Devo solo continuare a lavorare e credere in ciò che sto facendo. Mi sono impegnata tanto nel corso dell’offseason, lavorando sia in campo sia fuori, e mi sento in forma. I problemi sono alle spalle e ora devo cercare di continuare sulla strada giusta”.

NAOMI OSAKA

“Ho sempre cercato di migliorare nei pressi della rete. Ho sempre pensato che avrei dovuto verticalizzare di più il mio gioco, ma mi veniva difficile farlo perché non mi sentivo a mio agio in quella zona del campo. Per questo ho lavorato tanto da questo punto di vista, provando a migliorare la sensibilità. Non è mai stata male, ma l’ho utilizzata poco e invece è importante imparare e farlo. Prima di scendere in campo ho seguito il match di Dimitrov, nel quale sia lui sia il suo avversario hanno vinto tanti punti a rete. Il loro incontro è stato una sorta di ispirazione, e ho voluto provare a seguire l’esempio”.

IGA SWIATEK

“Come nei miei incontri precedenti, anche oggi l’obiettivo principale è stato quello di essere la prima giocatrice a prendere l’iniziativa, colpire forte e crearmi l’opportunità di vincere il punto. Penso di averlo fatto molto bene, e nel secondo set la mia avversaria (Azarenka, ndr) è stata brava a cogliere le opportunità che le ho concesso, riaprendo la partita. Sono felice perché rispetto all’incontro dello Us Open non ho commesso gli stessi errori. Oggi si è visto il lavoro svolto nel corso della preparazione, e di questo sono molto soddisfatta. Lo scorso anno mi è capitato di finire molte partite con la sensazione che avrei potuto fare di più, ma non riuscivo a esprimermi in campo allo stesso livello che trovavo in allenamento. Stavolta è diverso, e tutto sta andando nella direzione giusta”.

ASHLEIGH BARTY

“Ho sempre cercato di sfruttare il servizio come un’arma: è l’unico colpo sul quale una giocatrice ha pieno controllo, e per questo malgrado sia da sempre una parte importante del mio gioco continuo a lavorarci con grande attenzione. Oggi sono riuscita a farlo funzionare alla grande, trovando tutti gli angoli che cercavo. Negli ultimi anni sono sempre riuscita a servire bene, prendendo subito l’iniziativa nei miei turni di servizio, e questo mi ha aiutato. Credo di essere una delle giocatrici che riescono a gestire meglio i propri turni di battuta, così come una delle migliori quando mi trovo a servire la seconda palla”.

MARIN CILIC

“Non ho sufficienti informazioni per commentare il caso Djokovic, ma mi dispiace molto per ciò che gli sta accadendo, e mi auguro che il tutto si possa risolvere il prima possibile. Sicuramente una situazione di questo genere non è una grande pubblicità per il tennis, ma credo che rimanga molto più importante ciò che succede in campo. Negli ultimi 10-15 anni il nostro sport ha vissuto un successo enorme, e si è evoluto tantissimo. Prima con Federer, Nadal e Djokovic, poi con i giovani emergenti. Questo resta comunque un periodo incredibile per il tennis, e credo che il nostro sport rimarrà fortissimo nonostante tutto”.


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