-
Eventi internazionali

Che paura per Djokovic e Thiem prima delle porte chiuse!

Nole, sofferente al fianco destro, s’impone al 5° su Fritz mentre l’austriaco rimonta due set a un Kyrgios scatenato. Auger-Aliassime fa suo il derby canadese con l’amico Shapovalov e raggiunge per la prima volta gli ottavi agli Australian Open, che da sabato si giocano senza pubblico

di | 12 febbraio 2021

Dominic Thiem

Dominic Thiem stringe il pugno soddisfatto (foto Getty Images)

Si è definito il quadro degli ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile degli Australian Open. In un variegato susseguirsi di risultati ed emozioni il primo big a superare senza patemi il terzo turno è stato Alexander Zverev, travolgendo il francese Adrian Mannarino, imitato dal Next Gen Felix Auger-Aliassime che ha fatto suo l’attesissimo testa a testa tutto canadese con l’amico di vecchia data Denis Shapovalov.

Poi Dominic Thiem se l’è vista brutta contro un’autentica mina vagante come Nick Kyrgios, dimostrando stoffa da campione e recuperando due set di svantaggio per spuntarla al quinto, mentre è stato costretto al set decisivo anche Novak Djokovic, numero 1 del mondo e otto volte in trionfo qui, comprese le ultime due edizioni, che ha dovuto stringere i denti per un problema muscolare al fianco destro accusato quando era avanti di due set.

(1) Novak Djokovic b. (27) Taylor Fritz 76(1) 64 36 46 62 

La Rod Laver Arena, un po’ “il salotto di casa per i tanti successi che vi ha colto” come ha ricordato un paio di giorni fa, ha rischiato di trasformarsi in un inatteso calvario per Novak Djokovic. Nell’ultimo match della sessione serale, infatti, opposto allo statunitense Taylor Fritz, numero 31 ATP e 27esima testa di serie, già battuto nei due precedenti (disputati entrambi nel 2019 sulla terra battuta, nei “1000” di Monte-Carlo e Madrid), il numero uno del mondo, vincitore delle ultime due edizioni a Melbourne Park, se l’è vista brutta per via di un infortunio al fianco destro che si è procurato nel corso del terzo set. Dopo aver incamerato le prime due frazioni, comunque dispendiose, dopo essere scivolato sulla scritta Melbourne del campo il serbo ha lamentato un problema al fianco destro, che lo ha condizionato nel gioco. Così il 23enne californiano di Rancho Santa Fe (anche se con le scarpe a pezzi: un laccio rotto e soletta piena di buchi) ha pareggiato il conto dei set, anche dopo una sospensione del gioco sul 3-2 del quarto per far uscire gli spettatori per l’inizio del lockdown decretato dalle autorità locali. Con una situazione che ha messo non poco in apprensione l’angolo del serbo (con Goran Ivanisevic come coach) Nole ha stretto i denti e nel set decisivo, richiamando tutte le energie, ha ritrovato un po’ di serenità per piazzare il break che lo ha spinto verso il successo, centrando per la 14esima volta l’ingresso negli ottavi di finale in questo torneo (53esima complessiva negli Slam).

La scivolata di Novak Djokovic sulla scritta Melbourne che ha procurato l'infortunio al fianco (foto Getty Images)

Novak Djokovic medicato al fianco dal fisioterapista (foto Getty Images)

Sono solo rimasto attaccato per quanto possibile alla partita, sperando che con il passare dei minuti il dolore diminuisse e per fortuna nel quinto sono riuscito a colpire meglio al servizio e diritto. A prescindere dal turno e da chi avevo di fronte penso sia una delle vittorie più importanti della mia vita e uno dei match che ricorderò più a lungo”, ha sottolineato al termine Djokovic, che troverà dall’altra parte della rete il canadese Milos Raonic, numero 14 della classifica mondiale e del draw, semifinalista agli Australian Open nel 2016, anno in cui raggiunse la finale a Wimbledon.

Ovviamente a patto che il fisico del 33enne di Belgrado gli consenta di scendere in campo e continuare a inseguire l'obiettivo del nono trofeo Down Under (diventerebbe il secondo giocatore a vincere uno stesso Slam così tante volte dopo Rafa Nadal che ha trionfato in tredici occasioni al Roland Garros).

Il diritto di Alexander Zverev (foto Getty Images)

(6) Alexander Zverev b. Adrian Mannarino 63 63 61

Chiudeva il programma pomeridiano sulla Rod Laver Arena invece il tedesco Alexander Zverev, numero 7 del ranking e sesto favorito del seeding, che un anno fa raggiungeva la sua prima semifinale Slam proprio a Melbourne. Dopo aver superato due prodotti dei college americani quali Marcos Giron e Maxime Cressy, il 23enne di Amburgo con l’outfit in versione “smanicata” trovava dall’altra parte della rete il francese Adrian Mannarino, numero 36 ATP e 32esima testa di serie.

I precedenti infondevano una certa fiducia a “Sascha” che aveva sconfitto cinque volte su altrettanti testa a testa il 36enne mancino, ben tre lo scorso anno, compreso il successo in quattro set al terzo turno degli US Open, dove poi Zverev è arrivato in finale, sfiorando il primo trionfo in un Major. Ebbene il tedesco con sangue russo ha mantenuto la tradizione favorevole dominando l’incontro con un eloquente 63 63 61, chiuso in meno di un’ora e tre quarti di gioco con due ace consecutivi (9 totali con il 74% di prime messe in campo, convertite in punti nove volte su dieci).
Chissà se crede alla scaramanzia il buon “Sascha”, che comunque può cominciare a fare qualche pensierino interessante alla seconda settimana considerando che il prossimo ostacolo è rappresentato dal serbo Dusan Lajovic, numero 27 ATP e 23esima testa di serie, bravo a infilarsi nel corridoio lasciato libero dalla repentina uscita di scena di Gael Monfils, numero 11 del ranking e decimo favorito del seeding. 

Il diritto di Nick Kyrgios (foto Getty Images)

(3) Dominic Thiem b. Nick Kyrgios 46 46 63 64 64  

La sfida più attesa della giornata – senza dubbio dagli appassionati australiani – era quella che vedeva protagonisti l’austriaco Dominic Thiem, numero 3 del mondo e del tabellone, e Nick Kyrgios, numero 46 ATP dopo esser rimasto fermo praticamente un anno (nel 2020 ha disputato appena nove incontri rinunciando a US Open e Roland Garros per via della pandemia). Ad ospitarla è la John Cain Arena, lo stadio dove due giorni fa il 25enne di Canberra ha regalato emozioni e spettacolo rimontando il francese Ugo Humbert, numero 34 del ranking e 29esimo favorito del seeding, per imporsi al quinto set dopo aver salvato due match point.

Il talento aussie, che nel precedente incrocio fra i due, nel 2015 a Nizza (terra battuta), si era ritirato dopo sette game per un infortunio al gomito, per oltre tre ore e un quarto ha infiammato lo stadio andando vicino a un’altra clamorosa impresa, mostrando che nello Slam di casa sa ritrovare l’ispirazione dei tempi migliori, lui che vanta un best ranking alla 13esima posizione in classifica nell'ottobre 2016.

Nick Kyrgios invita il pubblico a farsi sentire (foto Getty Images)

Galvanizzato dall’essere al centro della scena su un grande palcoscenico, Kyrgios nel primo set ha sfruttato l’unica palla break concessa dall’austriaco, che ne ha annullata una subito nel terzo game del secondo parziale. Ma sul 4-4, dopo averne fronteggiate altre due, la terza è costata a Thiem lo “strappo” del kid di Adelaide, che in piena trance agonistica incamerava il secondo set con un ace battendo da sotto.

In un clima da stadio, con cori e incitamenti costanti al beniamino di casa, il 27enne di Wiener Neustadt ha dimostrato di essere un campione mantenendo concentrazione e convinzione nei suoi mezzi, sventando pericolosissime palle-break in avvio di terza frazione, così da riuscire a cambiare l’inerzia di una partita che si era complicata non poco. Ha prima accorciato le distanze e poi, con l’avversario che pian piano perdeva intensità ed energie, ma comunque capace di giocate geniali e magie, pareggiato il conto dei set. E nel quinto ha piazzato il break decisivo al settimo gioco, per centrare il successo con un rovescio lungo linea da applausi.

Non sono bastati 25 ace a Kyrgios, che ha messo a segno 52 vincenti, cinque in meno di Thiem, molto meno falloso, con 28 errori gratuiti contro i 47 di Nick. Insomma, il vincitore degli ultimi US Open (anche lì aveva recuperato due set) e dodici mesi fa sconfitto in finale qui da Djokovic ha superato un bell’esame, senza aver accanto stavolta il suo coach Nicolas Massu (costretto a rinunciare alla trasferta australiana perché positivo al Covid-19 prima della partenza),  ribadendo di poter essere colui che raccoglie il testimone dai ‘Fab Four’ negli appuntamenti più prestigiosi. “Sinceramente è stata durissima, contro un Kyrgios così ispirato a inizio terzo set cominciavo quasi a pensare all’idea di uscire sconfitto, ma sono rimasto aggrappato al match, cercando di adattarmi alla situazione e alle caratteristiche del mio avversario. Peccato che nella prossima partita non ci sarà più il pubblico…”, il suo commento, esausto al termine.

Dominic Thiem colpisce di rovescio (foto Getty Images)

Il diritto mancino di Denis Shapovalov (foto Getty Images)

(20) Felix Auger-Aliassime b. (11) Denis Shapovalov 75 75 63 

Era più di un “derby” fra connazionali il confronto che apriva la sessione serale sulla Margaret Court Arena. Già, perché Denis Shapovalov, numero 12 del ranking e 11esimo favorito del torneo, e Felix Auger-Aliassime, numero 19 ATP e 20esima testa di serie, si conoscono fin da bambini e sono tennisticamente cresciuti insieme (un anno e 4 mesi la differenza d’età) regalando al Canada non poche soddisfazioni in ambito internazionale.

Si sono affrontati tantissime volte, specie a livello giovanile, e il quinto incrocio nel circuito metteva in palio una posta in gioco assai alta: approdare negli ottavi di finale per la prima volta a Melbourne. E a compiere la missione è stato il più giovane, il 20enne Auger-Aliassime, diventato il più giovane finalista per cinque volte nell'ATP Tour da quando c’era riuscito un ragazzo di nome Rafael Nadal un decennio e mezzo prima.

Non è stata una bella partita, come capita spesso in confronti in cui la componente nervosa gioca un ruolo fondamentale, però Felix ha saputo interpretarla con maggiore lucidità tecnico-tattica. Nei primi due set, con andamento fotocopia, il biondo mancino, 21 anni, secondo canadese ad entrare nella Top 10 e il primo a centrare i quarti agli US Open, non ha sfruttato il vantaggio di un break, subendo il ritorno dell’amico-rivale, che specie nella seconda partita era andato in tilt (16 gratuiti Auger-Aliassime) ma è rientrato e al 12esimo game ha piazzato lo strappo decisivo.

Nel terzo il ragazzo di Montreal non ha sfruttato tre chance per il 4-0 che erano parenti stretti di un match point, poi è stato comunque bravo a salvare due opportunità consecutive per il contro-break del 2-3 e da lì non si è più voltato, guadagnando l’accesso agli ottavi in uno Slam per la seconda volta con la seconda affermazione (la prima a Madrid) nei confronti di Denis, che lo aveva stoppato in due occasioni a Flushing Meadows (primo turno nel 2018 e 2019) e prima nel challenger di Drummondville.

Felix Auger-Aliassime colpisce di rovescio (foto Getty Images)

La delusione di Denis Shapovalov (foto Getty Images)

Un successo meritato, quello di Auger-Aliassime, come confermano i numeri: 30 punti in più totalizzati rispetto a Shapovalov, con 31 vincenti a 19 e meno errori (29 a 37). “E’ incredibile, grazie a tutti. Era un po’ di tempo che non sentivamo questo calore in uno stadio, so che non potrete venire nei prossimi giorni ma grazie per esserci stati oggi – le prime parole di Felix con riferimento alla decisione di chiudere le porte al pubblico per i prossimi 5 giorni dopo il lockdown decretato dallo Stato di Victoria -. Non è facile affrontare Denis, giochiamo insieme da quando avevamo 9 anni e mi ha inflitto sconfitte severe, ma sono contento di come riuscito ad esprimermi oggi. Mi è sempre piaciuto giocare qua, è un piacere essere alla seconda settimana di questo torneo”.

A contendere al Next Gen canadese un posto nei quarti di finale sarà il russo Aslan Karatsev, grande rivelazione dello Slam Down Under.

Il russo Aslan Karatsev esulta (foto Getty Images)

La rivelazione Karatsev stende Schwartman

Dopo l’eliminazione di Stan Wawrinka, numero 18 ATP e 17 del seeding, che proprio a Melbourne ha vinto il suo primo Slam nel 2014, la metà superiore del draw ha conosciuto infatti un altro scossone. Il terzo turno è stato infatti fatale all’argentino Diego Schwartzman, numero 9 del mondo e ottava testa di serie, messo al tappeto con un periodico 63 dal qualificato russo Aslan Karatsev, numero 114 ATP, alla sua prima partecipazione al tabellone principale di uno Slam.

"E' una sensazione incredibile. Ero già felice di essermi qualificato. E ora, partita dopo partita, sto giocando un ottimo tennis – le prime parole del 27enne di Mosca che la settimana scorsa ha fatto parte del team russo che ha conquistato l’ATP Cup, venendo schierato in doppio - Ho avuto un infortunio al ginocchio e dopo due anni mi sono ripreso, ho lavorato, ho continuato a crederci e ecco che sono stato ripagato".

Se ‘El Peque’ non è stato efficace come suo solito, soprattutto in risposta, Karatsev ha invece dimostrato solidità, tecnica e mentale. Non ha mai mostrato nervosismo, nemmeno quando si è trattato di concludere: si è procurato due match point e ha sfruttato il primo, con un ace, il nono della sua partita. In tre turni a Melbourne (le qualificazioni si sono giocate a Doha per l’emergenza coronavirus) il concittadino di Daniil Medvedev e Andrey Rublev non ha perso un solo set. "L'ATP Cup è stata fantastica. E vincere mi ha dato molta fiducia", ha chiosato Aslan, davvero ispirato dai suo connazionali top player.

Australian Open, day 4: le lacrime di Sofia - Le foto

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti