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Alcaraz avanti tutta: la strategia che ha deciso la finale

Nella finale di Miami, Carlos Alcaraz ha messo in mostra un tennis offensivo e ha scelto di giocare il serve and volley in diversi punti importanti. Secondo Craig O'Shannessy, coach e pioniere della match analysis, è questo il fattore chiave che ha deciso l'incontro

di | 04 aprile 2022

Craig O'Shannessy, coach e pioniere della match analysis che collabora anche con la Federazione Italiana Tennis, ha analizzato le strategie di Alcaraz e Ruud durante la finale del Masters 1000 di Miami. Il serve and volley dello spagnolo, simbolo di una strategia più offensiva anche nei punti chiave, ha fatto la differenza. Vi presentiamo l'articolo, pubblicato originariamente sul sito ATP, tradotto in italiano a cura di Alessandro Mastroluca.

L'antidoto contro chi risponde da dietro, lontano dalla riga di fondo, è il serve and volley. Carlos Alcaraz ha sconfitto Casper Ruud 7-5 6-4 nella finale del Miami Open presented by Itau. Nel corso del match, ha vinto tutti gli undici punti in cui ha giocato un serve and volley. Quando ha avuto bisogno di un punto al servizio, quella era la sua strategia sicura. L'ha usata due volte nell'ultimo game della partita, una delle quali sul match point.

Il serve and volley è una strategia offensiva perfetta per il teenager che cerca sempre di comandare il punto attraverso la posizione in campo, la potenza e la direzione dei colpi. Alcaraz ha provato un primo serve and volley sotto 0-3 30/15 nel primo set, per iniziare a cambiare il tono della partita: fino a quel momento Alcaraz pressava ma Ruud giocava molto solido. Alcaraz ha combattuto contro questo iniziale andamento e ha cominciato a rientrare in partita.

In tutte le undici occasioni in cui ha eseguito un serve and volley, Alcaraz serviva da sinistra. In dieci di queste, è sceso a rete dopo un servizio kick a uscire. Lo spagnolo  ha tratto vantaggio dalla posizione già arretrata di Ruud, costretto ad andare ancora più indietro per far scendere la palla, perciò avrebbe benissimo potuto rispondere dalle tribune con poche speranze di infilare Alcaraz proiettato in avanti.

Alcaraz ha breakato Ruud sul 5-5 nel primo set e sul 6-5 ha scelto per quattro volte il serve and volley, una di queste su una palla break. E' significativo che in tre di questi punti Ruud non abbia messo in campo la risposta giocata da molto dietro. Sul set point è riuscito a farlo, ma ha semplicemente offerto ad Alcaraz la possibilità di chiudere uno smash elementare da sopra la rete.

Il serve and volley non era solo una strategua perfetta per la partita, ma ci aiuta anche a capire come i due giocatori abbiano impiegato il rispettivo piano. Alcaraz era tutto concentrato sull'attacco, anche se ha mostrato quando necessario una scintillante difesa. Ruud è più un neutralizzatore, che ha sbagliato troppo spesso quando ha avuto bisogno di attaccare. Sul 5-5 nel primo set, il momento chiave della finale, Ruud ha sbagliato tre diritti offensivi mentre Alcaraz ha completato il break con diritto vincente che viaggiava a 102 mph. Uno sentiva benissimo la palla, l'altro no.

Alcaraz ha realizzato complessivamente più vincenti (27-22) ed è stato più efficace a rete: ha vinto infatti 16 punti su 23 discese, Ruud 13 su 22. Prima della finale, Alcaraz aveva anche ottenuto un enorme successo nell'esecuzione delle palle corte: 51 i punti vinti sulle 59 tentate nel torneo. In finale, però, la strategia non ha funzionato visti che ne ha giocate dieci vincendo tre punti.

Alcaraz alla fine ha vinto la finale perché il suo tennis offensivo gli ha permesso di guadagnare il controllo nella maggior parte degli scambi. Ruud ha giocato una partita solida, ma i suoi attacchi mancavano di peso quando serviva un colpo da ko. Nei punti chiave, Alcaraz serviva e scendeva a rete, Ruud arretrava verso le estremità del campo inseguendo quello che riteneva un tennis dalla resa più alta, ma troppo spesso non riusciva nemmeno a mettere in campo la risposta. Andare avanti nei momenti importanti funziona.

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