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Di fronte al rischio, Carlitos - senza coach Ferrero ma con David Ferrer al suo box - ha risposto come si conviene a uno che ha appena vinto il Roland Garros e Wimbledon. E ha finito per chiudere in due set
29 luglio 2024
Non che ci fossero troppi dubbi, prima del match. Eppure, malgrado un brivido nel secondo set, Carlos Alcaraz ha ulteriormente visto alzarsi le sue probabilità di medaglia (Oro, come prima opzione) dopo aver battuto in due set l'olandese Tallon Griekspoor. Uno che già in passato qualche grattacapo glielo aveva creato: addirittura provocando una sconfitta nel loro primo testa a testa (ma era sul veloce di Montpellier, nel 2021), poi con un paio di tie-break tra Wimbledon e Indian Wells, in partite complessivamente controllate dal murciano.
Nella giornata che ha permesso anche a Novak Djokovic di veder crescere le sue quotazioni olimpiche, Carlitos - senza coach Ferrero ma con David Ferrer al suo box - ha risposto come si conviene a uno che ha appena vinto il Roland Garros e Wimbledon: calma (quasi declinata in spensieratezza, nel primo set), attenzione, colpi pesanti. E uno sprint finale per risolvere una questione che si stava facendo spinosa. Così sul povero Tallon è grandinato fin dal principio, in un match cominciato subito in rincorsa e che pareva fuori portata per l'olandese. Qualcosa che impressiona, se pensiamo – per esempio – che Griekspoor è numero 27 al mondo, è stato numero 21 e contro Jannik Sinner (per dire di un altro big) avrà sì sempre perso ma ha venduto cara la pelle in tante occasioni.
Stavolta è andata più o meno allo stesso modo. È andata che il tulipano, contrariamente alle sensazioni avute in avvio, non solo ha retto il confronto, a partire dal secondo parziale. Ma quel parziale ha pure rischiato di vincerlo, arrivando a un punto dal set sul 5-4 e servizio di Alcaraz. Lì, Carlitos (che nel cambio campo aveva chiesto e ricevuto un trattamento medico off court) è andato a impattare di prepotenza, spostando il baricentro del gioco sempre più avanti fino a chiudere la volèe di diritto e sparare un 'vamos' al pubblico che nemmeno il miglior Rafa.
Griekspoor, tuttavia, è rimasto in partita, pur se alla fine ha confermato la scomoda nomea di ottimo perdente (con i big, almeno). Ci è riuscito perché ha talento, ha testa, ha due gambe veloci e non si fa problemi a cambiare superficie, con un tennis classico che rispecchia in pieno la scuola olandese e non presenta particolari lacune. Anzi: a un certo punto pareva essere 'in the zone', il buon Tallon, che spingeva a mille riuscendo pure a bucare la difesa del miglior difensore al mondo. Alcaraz ha tremato ancora (se così si può dire) quando è andato sotto per 6-5, poi al tie-break si è preso 4 punti di fila dal 3-3, chiudendo una vicenda che poteva complicarsi (6-1 7-6 il finale).
Al di là del time out medico, Carlitos non è parso particolarmente in difficoltà negli spostamenti, né tantomeno nei colpi. Ha avuto qualche (brevissimo) passaggio a vuoto, ma sono senza dubbio maggiori i meriti dell'avversario, per giustificare una prestazione ai limiti del rischio.
Griekspoor avrà subito la chance di rifarsi grazie al doppio, visto che sarà proprio lui – insieme al connazionale Wesley Koolhof, 20 al mondo nella specialità – ad affrontare Nadal e Alcaraz al secondo turno. 'Rafa è leggenda, Charly è un sogno', recitava un cartello sulle tribune dello Chatrier. E da oggi il sogno tutto d'oro del campione di Murcia – con qualche piccolo dubbio – è un po' più vicino.
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