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Dominio Alcaraz, è in finale per l'Oro (con Djokovic)

6-1 6-1 in un'ora e un quarto. Così Carlos Alcaraz ha spazzato via Felix Auger Aliassime in semifinale. Ma vale la pena di sottolineare che – per quanto il canadese possa essere considerato una mezza sorpresa di questi Giochi – parliamo pur sempre del numero 19 del mondo, di un 23enne che è già stato al numero 6 nel suo momento migliore

02 agosto 2024

Due categorie (a stare cauti) di differenza. Carlos Alcaraz domina Felix Auger Aliassime come fa notare in maniera evidente il risultato finale: 6-1 6-1 in un'ora e un quarto.

Ma vale la pena di sottolineare che – per quanto il canadese possa essere considerato una mezza sorpresa di questi Giochi – parliamo pur sempre del numero 19 del mondo, di un 23enne che è già stato al numero 6 nel suo momento migliore. Insomma, di un campione. Che nell'occasione ha trovato dall'altra parte della rete un fenomeno.

Non c'era bisogno di questa Olimpiade, per certificare lo status di Carlos Alcaraz. Ma l'impressione è che il ragazzo di Murcia continui a fare progressi, visibili 'a occhio nudo' settimana dopo settimana. Per spazzare via la (debole, incerta) resistenza di Felix, Carlitos ha avuto bisogno di ben poco, paragonato all'immenso repertorio di cui dispone. Perché un primo set intascato rapidamente gli ha permesso il lusso di proseguire rilassato, mai in dubbio nella sua corsa all'Oro.

Sarà che Auger-Aliassime il suo torneo, in qualche modo, lo aveva già bollato come positivo dopo il successo nei quarti di finale su Casper Ruud in tre set. Un match durissimo, che aveva riportato all'attenzione generale un ragazzo dal potenziale importante, frenato però da un eccesso di timidezza (e da qualche lacuna tecnica) al contatto con il vertice. Sarà che c'è ancora la finalina del bronzo per certificare con una medaglia la settimana positiva.

Ma sta di fatto che l'impressione, sullo Chatrier, era che nessuno credesse davvero in una partita equilibrata. C'è stato un momento brevissimo, quando Felix ha avuto due chance per il 2-2 in avvio di secondo set, con una parvenza di possibile (parziale) equilibrio. Ma l'illusione è durata un battito di ciglia, con un doppio fallo a sancire una specie di resa.

Il fatto è che Auger-Aliassime, anche quando gioca bene (questa settimana a Parigi è accaduto spesso) ha un difetto decisamente serio: mette in palla gli avversari con un gioco di ritmo che non dà fastidio praticamente a nessuno. Men che meno ad Alcaraz, il quale non attende altro che picchiare su palle che arrivano ben arrotate all'altezza giusta. Insomma, non ci si aspettava una sorpresa, da questa semifinale della parte bassa del draw. E sorpresa, in effetti, non c'è stata.

Alcaraz era il favorito per la medaglia d'Oro prima dell'inizio dei Giochi e lo è ancora di più adesso, anche se dall'altra parte troverà un avversario di valore: un Novak Djokovic affamato come sempre o un Lorenzo Musetti in stato di grazia e baciato dal fuoco della maglia azzurra. Il punto è che per chiunque dei due si presenti al cospetto del fenomeno di Murcia, non basterà giocare bene, per fare risultato.

Bisognerà andare oltre, oppure sperare in una giornata no. Quelle che ormai per Carlitos sembrano sempre più rare, almeno nelle occasioni che contano.

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