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Alcaraz trionfa a Umago sulle orme di Nadal

Davanti a Goran Ivanisevic, lo spagnolo ha dominato Richard Gasquet. E' il quarto giocatore della Next Gen a vincere un titolo ATP nel 2021

di | 25 luglio 2021

Carlos Alcaraz è il futuro del tennis spagnolo. A 18 anni, ha conquistato a Umag il suo primo titolo ATP a 18 anni, 2 mesi e 20 giorni. Il murciano, più giovane finalista nella storia del torneo croato, non ha dato alcuna chance a Richard Gasquet. La finale ATP con la terza maggior differenza di età fra i due protagonisti dal 1990 si è conclusa 62 62.

"Non dimenticherò mai questa settimana - ha detto Alcaraz con il trofeo del torneo di Umag tra le mani -. Grazie a tutti quelli che mi hanno appoggiato negli anni, questo titolo è vostro. Grazie alla mia famiglia, alle persone della mia città [El Palmar, popolosa frazione di Murcia], ai tifosi, Grazie a Juan Carlos Ferrero, il mio allenatore. Senza di te, tutto questo non sarebbe stato possibile".

Il murciano ha chiuso la finale proprio con un vincente dei suoi. Un colpo simbolico per il più precoce vincitore di un titolo nel circuito maggiore dai tempi del giapponese Kei Nishikori a Delray Beach nel 2008.

Dopo la vittoria, ha scagliato una pallina nel cielo di Umag ed è corso ad abbracciare proprio il suo coach, l'ex numero 1 del mondo Ferrero, che si era alzato con un gran sorriso dipinto sul volto.

Lo spagnolo è più grande di otto giorni rispetto all'età che aveva Rafa Nadal quando vinse il suo primo torneo nel circuito maggiore, a Sopot nel 2004. E non è l'unica particolare coincidenza che avvicina i due successi. Anche il maiorchino, infatti, ha festeggiato il suo primo titolo ATP nella prima domenica di un torneo olimpico. Mentre lui vinceva a Sopot, infatti, stava entrando nel vivo il tabellone dei Giochi di Atene 2004, che si sarebbero conclusi con il clamoroso doppio oro del Cile nel singolare e nel doppio maschile.

Alcaraz diventa così il settimo spagnolo nell'albo d'oro del torneo dopo Carlos Moya (5 titoli), Alberto Berasategui, Felix Mantilla, Ferrero, Tommy Robredo, Fernando Verdasco (1).

Si conferma soprattutto l'accelerazione verso il ricambio generazionale nel tennis maschile. Alcaraz è infatti il quarto giocatore della Next Gen, candidato dunque a un ruolo da protagonista alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals di Milano, ad aver alzato un trofeo nel circuito maggiore nel 2021 dopo Juan Manuel Cherundolo, Jannik Sinner e Sebastian Korda.

Alcaraz ha fatto parlare di sé almeno dal torneo di Rio de Janeiro del 2020 quando a 16 anni, all'esordio nel circuito ATP, ha sconfitto l'esperto mancino spagnolo Albert Ramos-Vinolas, diventando il più giovane a passare un turno in un torneo ATP dal 2013. La sua carriera sta procedendo fulminea come i suoi diritti che hanno messo ko Gasquet, alla prima finale dal 2018, in un'ora e 17 minuti.

Ferrero, da campione Slam ai campioni di domani

Gasquet conosce bene le sensazioni che ora sta provando il suo avversario. Anche il francese, secondo più anziano finalista nella storia del torneo dopo Paolo Lorenzi nel 2017, è esploso presto. Ha vinto la sua prima partita ATP a quindici anni nel 2002, quando Alcaraz non era nemmeno nato. Ancora oggi, è il più giovane giocatore ad aver passato un turno nel circuito maggiore dal 1990, quando l'ATP Tour ha assunto la forma che conosciamo oggi.

In finale, ha tentato di variare ritmo e angolazioni con il suo elegante rovescio, ma la maggiore potenza dello spagnolo ha demolito il suo piano di gioco con sistematica ferocia. I quattro break completati hanno fatto il resto.

Alcaraz, che non ha mai perso il servizio nel corso della finale, ha stampato un gran diritto per allungare 2-1 nel primo set. E da quel momento per il francese è iniziata una scalata sempre più dura. Ma è andato presto in crisi, come i ciclisti gregari dopo una fuga sui Pirenei. Perso il primo parziale, Gasquet ha regalato il primo e cruciale break nel secondo set con un doppio fallo.

Sul 4-1, Alcaraz ha aggirato l'unico momento di difficoltà della sua partita. Ha cancellato tre chances di controbreak, e ha dimostrato soprattutto una superiore abilità nel dettare il ritmo dello scambio nei punti più determinanti dell'incontro. Una qualità non semplice da mantenere alla prima finale ATP. Un indizio chiaro che, con ogni probabilità, sarà la prima di una lunga serie.

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