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Us Open: Thiem festeggia il compleanno. Murray non è... Felix

Nel Day 4 a Flushing Meadows l’austriaco (27 candeline) non lascia scampo all’indiano Nagal al 2° turno. Pospisil sgambetta Raonic nel derby canadese e Auger-Aliassime stoppa il coraggioso tentativo di rientrare nel tennis che conta dell'ex.n.1 scozzese. Avanzano Medvedev, Bautista Agut e De Minaur

di | 04 settembre 2020

Felix Auger Aliassime

Felix Auger Aliassime

Tornano in campo a Flushing Meadows per il loro secondo impegno Dominic Thiem e Daniil Medvedev, le teste di serie di riferimento della parte bassa del tabellone maschile, a cui è dedicato il Day 4 degli US Open.

Il secondo Slam di una stagione martoriata dalla pandemia è in cerca di rivali attendibili per il numero 1 del mondo Novak Djokovic, ancora imbattuto nel 2020 e in corsa per il suo 18esimo titolo in un Major.

Nel giorno del suo 27esimo compleanno l’austriaco non ha problemi nell’accedere al terzo turno, dove si troverà di fronte un “past champion” come il croato Marin Cilic (re a New York nel 2014), a lungo top ten e ora numero 38 del ranking e 31esima testa di serie.

Nagal deve inchinarsi a Thiem

In un’edizione orfana delle icone Rafa Nadal (campione uscente) e Roger Federer, Thiem, numero 3 della classifica mondiale e secondo favorito del seeding, prosegue la sua campagna nella ‘bolla’ newyorchese. Due giorni dopo l’affermazione sullo spagnolo Jaume Munar, numero 105 Atp (ritiratosi dopo aver perso i primi due set), la prima per lui nel tour da febbraio - la scorsa settimana aveva rimediato appena tre game contro Filip Krajinovic al “Western & Southern Open” -, il 26enne di Wiener Neustadt ha rispettato fino in fondo il pronostico nel primo incrocio in carriera con l’indiano Sumit Nagal, numero 124 Atp, alla seconda partecipazione a questo torneo, dove il successo d’esordio sul padrone di casa Klahn è stato il primo per lui a livello Slam. Il 23enne nato a Jhajjar, capello biondo platino, non è riuscito a ripetere quanto compiuto dodici mesi fa, quando aveva già provato l’emozione di calcare l’Arthur Ashe Stadium togliendo anche il primo set a Roger Federer: nonostante qualche giocata da applausi (peccato per gli spalti desolatamente vuoti…) Nagal ha faticato a reggere le sbracciate e la potenza di Thiem - non particolarmente brillante ma efficace soprattutto con il servizio – in grado di imporsi 63 63 62 in poco meno di due ore di gioco. Un’altra dose di fiducia per il finalista degli Australian Open, intenzionato a migliorare i quarti raggiunti in questo torneo nel 2018 quando spaventò Nadal (il mancino di Manacor la spuntò al tie-break del quinto set).

Un “pulitore di barche” per Medvedev

Tanti occhi erano puntati naturalmente anche su Daniil Medvedev dopo il convincente debutto contro l’argentino Federico Delbonis, numero 79 del ranking.

Il 24enne di Mosca, numero 5 del mondo e terza testa di serie, arrivato piuttosto vicino al suo primo trionfo Slam un anno fa, trovava sulla sua strada l’australiano Christopher O’Connell, numero 116 Atp, reduce dalla prima gioia in uno Slam (al debutto agli Us Open ha stoppato il serbo Djere). Una sorta di favola quella del 26enne di Sydney, di solito frequentatore più dei challenger, che nel 2018 quando era alle prese con problemi di tendinite per sei mesi si è guadagnato da vivere pulendo barche insieme al fratello.

Il russo, dopo lo stop nei quarti del “Western & Southern Open” (difendeva il titolo 2019) per mano dello spagnolo Roberto Bautista Agut, inseguiva la vittoria numero 10 nella Grande Mela (quarta apparizione nel main draw per lui), fortemente deciso a sfruttare l’assenza dei due fuoriclasse per antonomasia del circuito, che insieme a Djokovic la fanno da padroni negli Slam.

L'ha trovata con sicurezza, un tranquillo 6-3 6-2 6-4, grazie alla sua solidità ma anche all'inesperienza dell'avversario alla sua terza partita in assoluto a livello di circuito maggiore. Ironia della sorte al prossimo turno troverà un altro volto nuovo: quello del 21enne statunitense J.J. Wolf, in tabellone grazie a una wild card della Federazione americana, che ha ben approfittato dell'invito battendo al primo turno il davisman argentino l'argentino Pella e al secondo lo spagnolo Carballes Baena. E' di Cincinnati il giovane "Wolfie" e proviene dal tennis universitario, quello dalla Ohio State University. Da ragazzino sognava di fare il surfer. Vedremo come se la caverà affrontando la grande onda russa di Medvedev.

Daniil Medvedev e il suo inconfondibile rovescio

Roberto Bautista Agut colpisce di dritto

Bautista Agut si impone su Kecmanovic

Chi si conferma uno dei giocatori più “caldi” del momento è proprio lo spagnolo Bautista Agut, numero 11 della classifica e ottava forza del torneo, il primo in ordine di tempo in questa giornata a staccare il pass per il terzo turno: 63 36 63 64 il punteggio con cui il 32enne di Castellon de la Plana, semifinalista la settimana scorsa al “Western & Southern Open” mettendo paura persino a Djokovic, nell’incontro di apertura sul campo 12 ha imposto l’alt al serbo Miomir Kecmanovic, al quale lo scorso anno nel “1000” di Cincinnati aveva concesso appena tre game. E’ sempre stato in controllo l’iberico, che ha avuto solo qualche imbarazzo nel chiudere il discorso mancando quattro palle match nell’ottavo gioco del quarto set, per poi nel game seguente sfruttare al meglio il servizio e scrivere i titoli di coda con un ace esterno.

Fatale a Raonic il derby con Pospisil

A contendergli un posto negli ottavi Bautista Agut non troverà però dall’altra parte della rete Milos Raonic, rilanciatosi con la finale nel “1000” che ha preceduto questo appuntamento, risultato che lo ha riportato fra i top 20 del mondo (è ora 18esimo in classifica, ma 25esima testa di serie). Gli è stato infatti fatale il derby canadese – con tutte le insidie che questo genere di partite presentano – sul Louis Armstrong Stadium con Vasek Pospisil, numero 94 Atp: 67(1) 63 76(4) 63 il punteggio in favore del 30enne di Vernon, dimessosi dal Player’s Council ATP per essere al fianco di Djokovic nella neonata associazione, che con il 20esimo ace della sua partita, dopo tre ore e 18 minuti, ha bissato l’affermazione colta su Raonic nel 2018 sul veloce indoor di Anversa (2-2 ora il bilancio degli ‘head to head’) e soprattutto si è regalato per la prima volta in carriera il terzo turno in questo Major. E le 55 posizioni guadagnate nel ranking in una stagione anomala come questa sono destinate ad aumentare…

Vasek Pospisil mostra il pugno

L'australiano Alex De Minaur

De Minaur scavalca l’ostacolo Gasquet

Missione compiuta pure per Alex de Minaur, numero 26 Atp e 21esima testa di serie, giunto agli ottavi dodici mesi fa. Il 21enne australiano ha fatto valere la sua maggior freschezza atletica nel primo incrocio in carriera con il veterano francese Richard Gasquet, numero 51 del ranking, che aveva aperto la sua 16esima partecipazione consecutiva agli Us Open (semifinalista nel 2013 e nei quarti due anni più tardi) disinnescando il bombardiere croato Ivo Karlovic. “Demon” ha vinto 64 63 67 (6) 75, dopo tre ore e 2 minuti, ma avrebbe potuto tranquillamente farlo in tre se non si fosse improvvisamente bloccato sul 6 a 3 in suo favore nel tie-break, commettendo anche un doppio fallo e consentendo al più esperto avversario, dotato di uno dei migliori rovesci a una mano in circolazione, di prolungare la contesa. Però l’aussie non ha perso la bussola ed è giunto a destinazione, guadagnandosi il diritto di sfidare il russo Karen Khachanov, 11esima testa, che ha dominato 63 64 61 il connazionale Alex Kuznetsov.

Night show Murray vs Auger-Aliassime

A chiudere in bellezza il cartellone, nella notte italiana, il confronto generazionale sotto i riflettori dell’Arthur Ashe Stadium fra Andy Murray e Felix Auger-Aliassime, testa a testa fra due ex vincitori a livello Junior su questi campi (nel 2004 lo scozzese e nel 2016 il canadese).

Doveva essere un test probante sulle condizioni di forma del 33enne di Dunblane, attualmente numero 115 del ranking, campione 2012 a Flushing Meadows e all’esordio autore di una rimonta da applausi ai danni del mancino giapponese Yoshihito Nishioka, numero 49 della classifica mondiale, salvando pure un match point.

Il campo ha detto che tra il suo livello attuale e quello del 20enne canadese c'è uno stacco netto, espresso dal 6-2 6-4 6-4 finale. D'altro canto se Murray, ex numero uno del mondo, sta lottando con tutto se stesso per ridarsi un futuro dopo aver praticamente annunciato il ritiro per via del problema all’anca (poi risolto a quanto pare con l’intervento chirurgico) il 20enne nato a Montreal, numero 21 Atp e 15 del tabellone ambisce a costruirsi un avvenire da star .

Non a caso, Auger-Aliassime aveva cominciato alla grande l’annata: prima della sospensione per l’emergenza Covid-19 il Next Gen canadese è stato finalista nel “500” di Rotterdam (fermato solo da Monfils) e la settimana seguente a Marsiglia cedendo a Tsitsipas. Ora ha raggiunto per la prima volta il terzo turno agli Us Open dopo aver perso sia nel 2018 che nel 2019 dal connazionale Shapovalov.

"E' una sensazione incredibile - ha raccontato Felix - Nel 2011, quando ero un ragazzino ho comprato un biglietto per venire a vedere una partita qui a New York: giocava Murray contro Feliciano Lopez. Ora sono stato io a giocare contro di lui. E l'ho battuto". 

Felix Auger Aliassime

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