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La georgiana Shapatava, numero 381 Wta, si è fatta promotrice di una richiesta di intervento a sostegno dei giocatori e delle giocatrici dei tornei minori. Sulla questione si è espresso anche l'ucraino Stakhovsky
di Angelo Mancuso | 27 marzo 2020
Ha già raccolto 650 firme la petizione lanciata dalla tennista georgiana Sofia Shapatava, numero 371 del ranking mondiale, che chiede ad Atp, Wta e Itf di venire in soccorso delle condizioni economiche di moltissimi giocatori e giocatrici che a causa dell’emergenza coronavirus non sono in grado di far fronte ai mesi di stop del circuito.
“Normalmente ognuno guadagnava giocando per i club, lavorando come coach o con i prize money dei tornei minori. In questa situazione di blocco totale dell’attività tennistica non c’è più nessuna di queste entrate - ha detto la Shapotova - anche chi ha delle riserve, e non sono tanti, si ritroverà quando si potrà riprendere senza soldi per poter viaggiare e affrontare le trasferte per giocare i tornei”.
L’Itf sul tema ha annunciato a breve una riunione per affrontare il problema.
Sul riscontro economico che i tennisti non possono per forza di cose ricevere se non giocano, a differenza di quanto avviene negli sport di squadra come il calcio o il basket in cui si è messi sotto contratto da un club, si è espresso anche Sergiy Stakhovsky, 34enne ucraino attualmente numero 169 Atp, che vanta un ranking di numero 31 nel 2010 e capace di battere Federer sull’erba di Wimbledon nel 2013.
Il discorso vale in particolar modo per chi con il tennis arriva a fatica a viverci, ovvero chi frequenta i circuiti minori, dai challenger ai future Itf.
Nonostante l’imminente ritiro a fine stagione e un prize money considerevole accumulato in carriera, Stakhovsky, noto per l'impegno del Player Council ATP, pone un quesito generale coinvolgendo tutto il mondo della racchetta, a cominciare proprio dall’associazione dei giocatori professionisti:
“Quanti soldi possono essere spesi per aiutare i giocatori? Perché non sappiamo quanto tempo ci vorrà ancora: due, forse tre mesi? Giocheremo in questa stagione o non giocheremo? Faccio parte di questo sistema da molto tempo, sono sicuro che si troveranno delle soluzioni e che i giocatori saranno in grado di continuare la loro carriera. Tutti avranno il supporto di cui hanno bisogno”.
Per il momento lo stop del tennis è fissato sino al 7 giugno, ma l'incertezza sulla disputa del torneo di Wimbledon che dovrebbe prendere il via il 29 giugno (gli organizzatori decideranno la prossima settimana) apre scenari ancor più foschi.