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Eventi internazionali

Il giro del mondo nel tennis: la Spagna (2)

Seconda tappa del nostro giro del mondo nelle nazioni tennistiche. Dopo la Serbia, andiamo in Spagna. Nove i top 100 nel ranking ATP, guidati da Rafa Nadal, ma solo una top 20 nella classifica WTA.

di | 01 agosto 2020

La Spagna ha vinto l'ultima Coppa Davis. Vanta sette giocatori nei primi 60 del mondo nel ranking ATP

La Spagna ha vinto l'ultima Coppa Davis. Vanta sette giocatori nei primi 60 del mondo nel ranking ATP

Il nostro viaggio virtuale tra le nazioni del tennis, scattando fotografie dello stato in cui si trovavano alla vigilia di questo momento di forzato stop, continua in Spagna, Paese leader nel panorama internazionale e diventato modello per la capacità di creare grandi campioni e un costante ricambio generazionale grazie a una rete capillare ed efficiente di club e accademie. È la patria del n.2 al mondo Rafael Nadal, più forte giocatore su terra battuta di tutti i tempi ed icona dello sport mondiale.

LA PRIMA TAPPA - SERBIA

Ranking ATP: la distribuzione

La Spagna, oltre quarantasei milioni di abitanti, è una delle nazioni meglio posizionate nel ranking ATP, sia dal punto vista quantitativo che qualitativo. Oltre all'attuale n.2 Rafael Nadal, conta nove giocatori tra i top 100 e ben sette nei primi 56. Nel range 101-200 annovera sei tennisti e addirittura 55 tra i primi 1000. Da sottolineare che nei top 300 ci sono sette iberici con meno di 22 anni, tra cui Alejandro Davidovich Fokina (n.97 a 20 anni) e Nicola Kuhn (n.232 a 19 anni), e appena dietro il promettentissimo Carlos Alcaraz (solo 16 anni). Un ricambio di buona qualità sembra garantito.

Ranking ATP: il n.1 e il n.10

I primi dieci tennisti spagnoli nel ranking ATP vanno dal n.2 al n.105. Il migliore ovviamente Rafael Nadal, 19 volte campione Slam a caccia quest'anno del ventesimo Major per uguagliare il record assoluto di Roger Federer. L'elenco dei suoi primati è sterminato, Rafa è semplicemente una leggenda. Alle sue spalle Roberto Bautista Agut (n.12) e Pablo Carreno Busta (n.25), due tennisti maturi, ancora nel pieno della carriera.

Re della terra rossa, padrone del Roland Garros, Rafael Nadal è diventato lo spagnolo più iconico della storia del gioco, uno dei più grandi di tutti i tempi

Il decimo iberico nel ranking è Jaume Munar, ventiduenne di Maiorca, appena fuori dai top 100 con un best ranking al n.52 toccato nel maggio 2019. Non ha ancora raggiunto una finale ATP ma ha chiuso il 2019 col successo al Challenger di Montevideo. Sempre l'anno scorso ha perso la finale del Challenger di Siviglia e raggiunto i quarti in quattro ATP 250 e nel 500 di Rio. A 13 anni si spostò a Barcellona, dove ha completato la crescita tecnica, e nel 2018 è tornato a Maiorca con base alla Rafa Nadal Academy.

Jaume Munar è il decimo giocatore spagnolo nel ranking Atp al posto numero 105

“Ora mi sento davvero a casa - ha dichiarato - e la vicinanza con Rafa mi spinge a tirar fuori il mio meglio”. Dotato di un tennis basato sul pressing da fondo campo, fin da giovanissimo si è guadagnato il soprannome “Jimbo” ricordando l'indomabile spirito combattivo di Connors. È tifoso del Barcellona, ama il sushi e Parigi. Considera il servizio come proprio miglior colpo, anche se scherza affermando che il suo vero talento sia “dormire, appena posso e dovunque”.

Ranking WTA, la distribuzione

Nel ranking WTA la Spagna figura con un buon numero di giocatrici, ma di qualità inferiore rispetto all'eccellenza dei colleghi uomini.

Troviamo infatti una sola iberica tra la prime venti, Garbine Muguruza (n.16), quattro tra le prime 100 e sette tra le prime 200. Tra le prime 1000 le iberiche sono in totale 35. Nel range 100-400 troviamo sei spagnole con meno di 22 anni, segnale di un discreto potenziale di crescita nel medio periodo.

RANKING WTA: LA N.1 E LA N.10
Garbine Muguruza è l'indiscussa leader del tennis femminile spagnolo. Recente finalista agli Australian Open, vanta due titoli Slam (Roland Garros 2016 e Wimbledon 2017) e la prima posizione nel ranking WTA toccata l'11 settembre 2017.

Tennista estremamente potente e completa, nelle giornate giuste può diventare ingiocabile per tutte le rivali, ma la costanza di rendimento (fisica e mentale) è sempre stata il suo tallone d'Achille. È allenata da Conchita Martinez, altra gloria del tennis nazionale e campionessa a Wimbledon nel 1994.

LA SPAGNA DEL TENNIS IERI, OGGI E DOMANI - LE FOTO

Georgina Garcia Perez, numero 281 Wta, è la decima giocatrice spagnola nel ranking femminile

La top 10 delle giocatrici spagnole nel ranking WTA si chiude con Georgina Garcia Perez, ventisettenne di Barcellona al n.281 in classifica (n.74 in doppio). Grande ammiratrice di Steffi Graf, vanta un best ranking al n.124 toccato nel novembre 2018, la sua miglior annata, quando si qualificò nel main draw di Roland Garros superando il primo turno e ben figurando in alcuni ITF. Sempre nel 2018 ha vinto il WTA Budapest in doppio insieme a Fanny Stollar.

La Spagna è inserita nel gruppo A delle prossime finali insieme ad Ecuador e Russia

Le nazionali

Diversa la situazione anche per le rispettive squadre nazionali. Il team di Davis difenderà l'“insalatiera” vinta lo scorso anno a Madrid, grazie ad un Rafa Nadal dominante e una squadra forte e coesa, capitanata da Sergi Bruguera. La Spagna è inserita nel gruppo A delle prossime finali insieme ad Ecuador e Russia, compagine assai temibile visto il talento di Medvedev, Rublev e Khachanov.

Il team rosa non ha la stessa massa d'urto, anche se ha superato il primo turno di Fed Cup 2020 con una bella vittoria sul Giappone, 3-1 a Murcia lo scorso febbraio. Sara Sorribes Tormo ha demolito a sorpresa la ex n.1 Naomi Osaka, con l'esperienza di Carla Suarez Navarro a completare l'opera. Nelle finali (rimandate per colpa della pandemia in corso), la Spagna è inserita nel gruppo C insieme a Stati Uniti e Slovacchia, un girone “di ferro” per le iberiche.

Purtroppo l'attività agonistica internazionale è stata travolta e sconvolta dalla pandemia in corso, ma considerando il calendario di inizio stagione, in Spagna erano previsti l'ATP 500 di Barcellona e il Masters 1000 di Madrid su terra battuta, la novità del 250 di Maiorca su erba e le finali di Davis indoor nella Caja Magica madrilena, oltre a tre Challenger confermati fino a luglio (nel 2019 in totale furono sette).

Nel calendario femminile era previsto il solo Premier di Madrid, e dieci ITF tra cui spiccava quello a La Bisbal D'Emporda di 80mila dollari, anch'esso sospeso.

Anche i dati del Global Report 2019 dell'ITF confermano la forza del movimento tennistico spagnolo.

Sono stati censiti tre milioni di giocatori e 1.182 club per un accesso al tennis molto capillare, con una media di 0,29 campi ogni 1000 abitanti. Numeri importanti che aiutano a spiegare il successo del tennis nel paese.

Il torneo Atp di Madrid, annullato nel 2020 a causa dell'emergenza Covid-19, è un punto fermo nel calendario e unico Masters 1000 in Spagna

Il tennis in Spagna

Impossibile racchiudere in poche righe i numeri impressionanti del tennis iberico. Nel 2019 ad esempio gli spagnoli hanno vinto la Davis e otto tornei (tra cui due Slam e due Masters 1000) con cinque tennisti diversi, e su tutte le superfici. Quando hai un campione epocale come Rafa a trainare il movimento, l'emulazione per i giovani è garantita ed il cielo volge spontaneamente al sereno, ma i successi del tennis spagnolo e la capacità di “produrre un Nadal” si devono a radici solidissime, metodi e cultura.

La svolta storica avvenne con Manuel “Manolo” Santana, che nei primi Anni '60 si impose sui grandi palcoscenici, vincendo Slam e creando di fatto la prima ondata di giocatori iberici, dotati di un tennis tattico e spirito combattivo. Ma la vera vittoria fu quella di creare una scuola tennistica, tecnici ed una cultura per il lavoro che ha prodotto generazioni di grandi giocatori, capaci di vincere ovunque e soprattutto coltivare l'immediata crescita dei giovani.

Il tutto riuscendo a migliorare i concetti e proporre un tennis all'avanguardia, tanto che il mitico “terraiolo iberico” è da tempo nei libri di storia, mentre i dogmi della tecnica spagnola sono diventati il punto di riferimento per il tennis moderno. Così che il passaggio da Higueras a Sanchez, da Moya a Ferrero e quindi a Nadal è stata un'evoluzione naturale.

Il 12 volte campione di Parigi è uno di quei talenti che passano una volta ogni tanto tra noi “mortali”, ma intorno a lui la Spagna ha tenuto alto il livello grazie a giocatori solidi, come Bautista Agut e Carreno Busta, o gli esperti Lopez e Verdasco e fino a ieri David Ferrer.

Non c'è mai garanzia di un ricambio di così alto livello, ma la prossima covata promette buone cose, grazie a Munar, Davidovich Fokina, Kuhn e soprattutto il teenager Alcaraz, un 2003 che ha impressionato al debutto sul tour Pro. Tennisti tra loro diversi, accomunati da colpi solidi e mentalità.
Più complessa la situazione nel settore femminile
. Intorno a Garbine Muguruza ci sono buone giocatrici ma non altre stelle, e le più giovani ancora stentano a fare il salto qualità, come si attendeva da Paula Badosa, ventiduenne di ottime prospettive arenata intorno alla posizione 90 del ranking. I tecnici sono tranquilli, quando hai seminato bene, di solito il raccolto arriva.

LA SCHEDA

   SPAGNA

  • Numero abitanti: 46.347.576
  • Tennisti tra i primi 100: 9
  • Tennisti tra i primi 200: 15
  • Tennisti tra i primi 1000: 55
  • Numero 1: Rafael Nadal (n.2 ATP)
  • Numero 10: Jaume Munar (n. 105 ATP)
  • Tenniste tra le prime 100: 4
  • Tennisti tra le prime 200: 7
  • Tennisti tra le prime 1000: 35
  • Numero 1: Garbine Muguruza (n.16 WTA)
  • Numero 10: Georgina Garcia Perez (n.281 WTA)
  • Principali manifestazioni organizzate: Finali di Coppa Davis, Masters 1000 Madrid/Premier WTA, ATP 500 Barcellona

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