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Eventi internazionali

McEnroe lancia la Laver Cup 2020 a Boston

E' iniziata la vendita dei biglietti della quarta edizione della Laver Cup, la seconda negli Usa dopo Chicago 2018. Lo scambio di magliette con la stella NBA Gordon Hayward segna la prima tappa di avvicinamento

di | 05 marzo 2020

John McEnroe scambia la sua maglia della Laver Cup con la canotta di John Wayward dei Boston Celtics

John McEnroe scambia la sua maglia della Laver Cup con la canotta di John Wayward dei Boston Celtics

Praga 2017, Chicago 2018, Ginevra 2019, Boston 2020, O2 Arena, United Center, Palexpo, TD Garden, sempre sul veloce indoor, sempre a fine settembre, sempre con capitani Bjorn Borg e John McEnroe, sempre con l’Europa che punta al quarto successo sul resto del Mondo, sempre con 10 top dieci, e 16 top venti della classifica mondiale. Queste sono le premesse della prossima Laver Cup, organizzata il 25-27 settembre dal manager Tony Godsick e dal suo primo cliente, Roger Federer, che comincia la prevendita dei biglietti proprio in questo week-end caratterizzato dalle manifestazioni a squadre più famose e importanti, la coppa Davis e la Fed Cup. Cioè due gare in evoluzione dopo la recente rivoluzione al maschile, mentre la formula della Ryder Cup del tennis appare più vincente che mai. 
Il pubblico apprezza la presenza di tutti i migliori, che sono allettati a loro volta dalla occasione di giocare insieme ai massimi protagonisti, di misurarsi con loro in allenamento, di conoscerli lontano dalle pressioni dei tornei dello Slam, di carpire loro qualche segreto. Oltre ad esserci in ballo una montagna di quattrini, perché oltre al gettone di presenza proporzionale alla classifica mondiale ciascun concorrente può aggiudicarsi 250mila dollari a testa in caso di vittoria della sua squadra.

La Laver Cup 2020 si giocherà a Boston

I giocatori si divertono davvero, in campo come in panchina, partecipano attivamente, vivono intensamente la sfida nella sfida della vecchia Europa, si esaltano nell’impatto con i miti di oggi, come Federer e Nadal e anche con quelli di ieri, a cominciare da rod Laver. Cioè l’unico tennista che sia stato capace di chiudere due volte il Grande Slam, Rod Laver, cui è intitolata la prova. Per continuare con lo svedese di ghiaccio, il campione della regolarità, Bjorn Borg, e l’americano tutto genio e sregolatezza, John McEnroe, i due artefici della popolarizzazione del tennis, nel contrasto di stili e di umanità più singolare di sempre che caratterizzarono gli anni 70-80.

Proprio SuperMac, grande appassionato di basket, lancia la prevendita dei biglietti della Laver Cup 2020, mostrando orgoglioso la maglia dei Celtics con impresso il suo nome, in contemporanea Con Gordon Hayward che sbandiera invece quella con la scritta della Coppa. Perché non c’è limite di grandezza e di ambizioni a questa manifestazione a squadre, finora priva di punti ATP Tour, ma più verosimile di qualsiasi altra esibizione.

L’asticella è talmente alta che lo scenario, negli Stati Uniti, sta spaziando in città importantissime e molto sportive, com’è successo con Chicago nel 2018 e quest’anno con Boston, due città peraltro teatro di mitici duelli NBA. Due anni fa, nella tre giorni allo United Center, ci furono ben 93,584 spettatori, affamati di tennis dopo un digiuno che durava dal torneo Atp sospeso dal 1999. Come risponderà Boston? McEnroe suona la gran cassa, da americano e da capitano: “Questa è una città sportiva fenomenale e mi aspetto che i fan facciano il massimo tifo per la squadra di casa”.

Il TD Garden, più noto come “The Garden” (Il giardino) è la sede dei Boston Celtics e dei Boston Bruins, ed è la più grande arena sportiva e di intrattenimento del New England con e oltre 3,5 milioni di persone l’anno che accorrono ai concerti e poi massimi eventi sportivi di fama mondiale, assicurando il tutto esaurito nel centrale da 19.600 posti, con costosissimo tabellone segnapunti video ad alta definizione e tecnologia LED a 360 gradi. Roger Federer, da buon promoter, ha già garantito la sua presenza, e questo è un gran bell’incentivo per gli appassionati. Chissà se il suo amico Rafa sarà ancora al suo fianco, anche nell’anno olimpico, chissà se Novak Djokovic riapparirà dopo la vacanza dell’anno scorso. Di certo, la Laver Cup ha già vinto.


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