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Eventi internazionali

Dubai: Evans il duro in semifinale

Il numero 1 britannico, che ha battuto Fognini, piega anche Andrey Rublev. In semifinale sfiderà Stefanos Tsitsipas, finalista l'anno scorso. Chi vince incontrerà Novak Djokovic o Gael Monfils

di | 27 febbraio 2020

Dan Evans festeggia la più importante semifinale in carriera

Dan Evans festeggia la più importante semifinale in carriera

Dan Evans ha messo la testa a posto. L'ex "bad boy" del tennis britannico festeggia a Dubai la quarta semifinale in carriera, la prima in un torneo di livello superiore ai 250. Il gioco è sempre brillante, vario, offensivo. Migliora la tenuta da dietro e di testa, come già si era visto contro Fabio Fognini e in occasione dei tre match point salvati nel tiebreak del terzo set contro il francese Pierre-Hugues Herbert.
 

Calmo, convinto, più capace di assorbire gli alti e i bassi della partita, Evans ha inflitto a un Andrey Rublev molto più emotivo e impaziente del solito la terza sconfitta della stagione. Il britannico, oggi numero 37 del mondo ma proiettato a entrare per la prima volta in Top 30 dalla prossima settimana, ha completato il 6-2 7-6(9) in due ore e 11 minuti.

Sconfitto a gennaio ad Adelaide, Evans si è preso la sua rivincita dopo un secondo set tutt'altro che lineare in cui ha servito invano per il match sul 5-4 e mancato i primi due match point nel tiebreak, in cui il russo ha sprecato con un rovescio teso e contratto un primo set point. Evans ha salvato il secondo e chiuso l'incontro alla terza occasione. "Sapevo che avrei avuto le mie occasioni" ha detto Evans. "Sono rimasto calmo anche dopo il game del 5-4 nel secondo. Ho trovato il giusto equilibrio senza perdere aggressività".

Felice per la vittoria, Evans sfiderà per la prima volta Stefanos Tsitsipas, con l'obiettivo di centrare la quarta vittoria su un Top 10 e la terza finale in carriera dopo Sydney 2017 e Delray Beach Beach 2019. 

Contro il russo, ha rallentato con il rovescio slice per poi attaccare verso il dritto dell'avversario. Potrebbe funzionare anche contro il greco, testa di serie numero 2 e finalista l'anno scorso, che cerca di comandare il gioco col dritto nei punti importanti e spesso scende a rete con un colpo d'approccio verso il rovescio dell'avversario.
 
Tsitsipas, battuto l'anno scorso in finale da Roger Federer che ha festeggiato il centesimo titolo ATP, ha sconfitto Jan-Lennard Struff 4-6 6-4 6-4. Il tedesco ha piazzato dieci vincenti in più, 41 a 31, e si è confermato un ottimo colpitore ma non un efficace finisseur. Il break subito da 40-0 sul 4-4 nel terzo set gli costa, di fatto, la tredicesima sconfitta in venti quarti di finale ATP giocati.

"Dovevo dare tutto" ha detto Tstsipas, raramente a suo agio per lunghi periodi nei primi due set e mezzo, "ho lottato, ho sofferto in campo e sono felice di aver mantenuto una mentalità vincente".Ha ottenuto così la decima vittoria della stagione.

Stefanos Tsitsipas, finalista l'anno scorso a Dubai, torna in semifinale

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Nell'altra semifinale Novak Djokovic incontrerà per la diciottesima volta Gael Monfils. Il serbo è avanti 16-0 nei precedenti a livello di circuito maggiore, il francese infatti l'ha battuto solo in un Futures a Bergamo nel 2004. "Il nostro era l’ultimo match della giornata, ricordo che al circolo non c’era nessuno a vederci. Sotto la doccia, però, parlammo tantissimo io e Gael. Quella fu l’occasione di conoscerci bene, di diventare buoni amici" ha detto Djokovic, come riportava Luca Bassi su Bergamo News nel 2016.

Il numero 1 del mondo non ha concesso alcuna possibilità a un Karen Khachanov che appare sempre più rassegnato e spento nelle occasioni in cui non parte favorito o il suo gioco non gli consente di prendere un significativo vantaggio competitivo. Il 6-2 6-2 finale permette a Djokovic di firmare la 39ma vittoria a Dubai, di rimanere imbattuto nel 2020 e sicuro di restare in testa alla classifica anche la prossima settimana.
Il break a zero per il 3-1 è una dichiarazione d'intenti chiara. Djokovic avanza, mette i piedi in campo, prende un possesso fisico e razionale del campo. Ne dilata i confini, toglie tempo al russo e lo attacca con sistematica ferocia sul rovescio. Nemmeno il vento lo disturba. "Non so se sto giocando il tennis migliore della mia carriera, ma di sicuro mi sento bene" ha detto il serbo. "Le condizioni di gioco qui mi piacciono, anche se oggi c'era vento e non è stato facile mantenere il ritmo. Karen non era in giornata, ma penso di aver giocato una partita molto solida".

Una partita che potrebbe rendere ancora più ardua la missione di Gael Monfils, che proverà ad evitare la diciassettesima sconfitta di fila contro il numero 1 del mondo. 

Novak Djokovic è ancora imbattuto nel 2020

E magari a far tornare d'attualità la frase ormai celeberrima di Gerulaitis, citata spesso erroneamente a proposito della semifinale contro Connors nella semifinale del Masters 1979, ma che in realtà era un commento ironico al ritiro dal tennis di Bjorn Borg. "Deve ancora nascere chi sia in grado di battere Vitas Gerulaitis 17 volte di fila" disse lo statunitense, che era sotto 0-16 contro lo svedese quando l'"Orso" annunciò il suo addio.

Monfils ha esteso a 12 la sua serie di vittorie consecutive, la più lunga della carriera, grazie al 6-3 6-3 nel derby contro Richard Gasquet. Domani vedremo se è nato chi sia in grado di batterlo per 17 volte di fila.
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