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Fresco di titolo a Delray Beach, a due passi dalla sua casa di Palm Coast, il gigante statunitense dalle movenze sgraziate ma efficaci è considerato un top 10 in divenire.
di Vincenzo Martucci | 25 febbraio 2020
Sono tutti protagonisti incompleti, spesso viziati dalla florida situazione della società americana se non addirittura già ricchi di famiglia come Fritz. Tutti, finora, lontani dalle luci della ribalta degli Slam. Ecco allora che Opelka può montare nella scala dei valori, guadagnando posizioni come personaggio riconoscibile, quantomeno per il micidiale servizio, terzo nella specifica classifica, con un a media di 19.7 ace a partita, e record come quello del torneo di New York dove ne ha messi giù 156 in una settimana, con due giornate di 43 una dietro l’altra, nuovo limite dai 144 di John Isner a Washington 2007.
Che ancora gli sta davanti nel ranking, mentre negli ace la lotta è apertissima: l’anno scorso ha chiuso al secondo posto assoluto, con 1014 contro i 1032 di Long John, in 48 match; in questi primi mesi del 2020, in 9 partite, ne ha messi giù 214 contro i 212 del connazionale, che però ha giocato un match in più, 10. Anche se come percentuale di punti con la prima al momento Reilly è terzo col 79,5%, dopo Raonic con 83,4% e il solito Isner con 79,8%.
La sua gente si è esaltata per lo sprint nello sprint del ragazzone. Per via della pioggia, Reilly ha giocato semifinali e finali nello stesso giorno: la mattina ha superato Raonic per 4-6 7-6 6-3 salvando un match point, il pomeriggio ha battuto sotto il traguardo Nishioka per 7-5 6-7 6-2, correndo tanto, sommando 47 ace in due partite e diventando il primo tennista uomo Usa a vincere un titolo quest’anno.
Chiaramente è anche il più convincente: “Sono davvero orgoglioso di come ho lottato, fisicamente mi sento molto bene, e quindi anche mentalmente non ho paura se mi fanno un break”. L’obiettivo rimane il solito: “Competere per vincere uno Slam, non dico che debba per forza succedere quest’anno, devo ancora fare tanti miglioramenti, devo ancora svilupparmi tanto prima di riuscirci. Ma questo è un po’ quello sul quale mi sto concentrando”. Semplice, essenziale, Opelka.