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Si era già messa in luce vincendo Miami ma in pochi pensavano che l’ascesa di Ashleigh potesse essere così rapida. In un tour rosa piuttosto “anarchico” la piccola australiana sembra essere l’unica certezza
di Tiziana Tricarico | 23 dicembre 2019
E’ tempo di Roland Garros. Giulia Gatto-Monticone esce al primo turno dopo tre set lottati con la statunitense Sofia Kenin, quasi 130 posizioni più in alto lei nel ranking. Ma la 31enne torinese saluta Parigi con la soddisfazione di essere finalmente riuscita a giocare nel main draw di uno Slam: dopo aver già provato la strada delle “quali” agli Us Open del 2011 e del 2014 e agli Australian Open a gennaio senza vincere nemmeno un match. "Io ci ho sempre creduto e per me questa è stata un'esperienza fantastica sin dalle qualificazioni in cui ho vinto tre match. Vado via con una nuova consapevolezza".
Anche Jasmine Paolini va fuori al primo turno, sconfitta dalla ex top ten Kasatkina: la 23enne di Castelnuovo di Garfagnana era riuscita a superare le qualificazioni nel Major dove nelle due precedenti partecipazioni non aveva mai vinto un match.
Nella sfida per il titolo l’australiana, numero 8 del ranking e del seeding, regola per 61 63, in un’ora e dieci minuti di partita, la 19enne mancina di Sokolov (superata per la terza volta in altrettante sfide), conquistando il suo primo trofeo Slam: ”Sono senza parole. Ho giocato la partita perfetta, non avrei potuto fare meglio”, dice la Barty.La 23enne di Ipswich è la 51esina campionessa Major nell’Era Open, e la nona differente vincitrice negli ultimi dieci Slam (solo alla Osaka è riuscito il bis).
Era da 46 anni, da Margareth Court nel 1973, che una tennista aussie non trionfava all’ombra della Tour Eiffel. E si regala un best ranking da numero 2 Wta, preceduta solo dalla Osaka: l’ultima tennista del suo Paese ad arrivare così in alto era stata Evonne Goolagong Cawley - anche lei aborigena come lo è in parte “Ash” - a dicembre del 1976.
La Errani torna al successo, seppure nel circuito ITF. Sara è la nuova regina degli "Internazionali ATV", torneo femminile dotato di un montepremi di 60mila dollari sui campi in terra rossa del Circolo Antico Tiro a Volo di Roma. In finale la 32enne romagnola batte 61 64 l’austriaca Barbara Haas, tornando al successo quindici mesi dopo l’ultimo trionfo ottenuto nel 125mila dollari di Indian Wells. “Sono stanca ma felice, è una grande soddisfazione”, dice una Errani commossa.
La classe non ha età. E riferito a lei questo concetto vale doppio. La "lei" in questione è Venus Williams, la maggiore delle sorelle più famose del tennis, che il 17 giugno compie 39 anni. La maggior parte passati in gran parte ad inseguire una pallina per i campi di tutto il mondo: ha battuto tutte, compresa una malattia autoimmune. Ed ha vinto 49 titoli - tra cui 7 Slam - l’ultimo a Kaohsiung nel 2016.
Mentre prosegue il periodo nero della Osaka, che non vince un torneo dagli Australian Open e dal “divorzio” da coach Sasha Bajin (e non arriva nemmeno in finale), Asheigh Barty si prende tutto. La 23enne di Ipswich, numero 2 del ranking e del seeding, si aggiudica il "Nature Valley Classic” (WTA Premier con un montepremi di 1.006.263 dollari) sull’erba di Birmingham: in finale l’australiana sconfigge per 63 75, in un’ora e 28 minuti di partita, la tedesca Julia Goerges, numero 19 Wta ed ottava testa di serie. Ma soprattutto grazie ai punti conquistati sui prati inglesi “Ash” diventa la nuova regina del tennis femminile, superando la giapponese. E’ la seconda australiana a raggiungere la vetta della classifica dall’introduzione del ranking WTA (1975): prima di lei, 43 anni fa, ci era riuscita Evonne Goolagong Cawley - anche lei di origini aborigene - rimasta al comando per due settimane nel 1976.
Dopo quattro mesi e mezzo di stop per il problema alla spalla destra Maria Sharapova, scesa al numero 85 del ranking, rientra nel tour grazie ad una wild card al "Mallorca Open" (WTA International da 250mila dollari di montepremi) sui campi in erba di Maiorca, in Spagna, con una vittoria sulla slovacca Kuzmova, numero 46 Wta, ma l’euforia dura poco. Il trofeo se lo porta a casa la statunitense Sofia Kenin, numero 30 del ranking mondiale e 7 del seeding, che in finale batte in rimonta per 67(2) 76(5) 64, dopo quasi due ore e tre quarti di battaglia, la svizzera Belinda Bencic, numero 13 Wta e terza testa di serie, alla quale annulla ben tre match-point.
A tre mesi dall'ultimo match disputato - Miami - Camila Giorgi rientra nel tour in occasione del "Nature Valley International" (WTA Premier con un montepremi di 684.080 euro) sui campi in erba di Eastbourne, in Gran Bretagna (combined con un ATP 250), ultimo appuntamento utile per rifinire la preparazione in vista di Wimbledon. La 27enne marchigiana, numero 41 del ranking mondiale, reduce da 93 giorni di stop per l’infortunio al polso destro, esce di scena all’esordio, battuta in tre set da Su-Wei Hsieh, numero 28 Wta, ma mostra segnali incoraggianti in vista di Wimbledon (dove è chiamata a difendere i quarti del 2018). Il trofeo finisce nella bacheca di Karolina Pliskova: in finale la ceca, mumero 3 del ranking e 2 del seeding, chiude la sua settimana perfetta battendo per 61 64 la tedesca Angelique Kerber, numero 5 Wta e quarta testa di serie, e bissando il titolo vinto nel 2017.
Dopo la Coppa Davis anche la competizione a squadre femminile cambia format: dal 2020 il World Group ai disputerà in due turni, con i preliminari a febbraio e finali - 12 squadre suddivise in 4 gironi - ad aprile. La prima edizione delle Finals di Fed Cup si disputerà dal 14 al 19 aprile 2020 alla Laszlo Papp Sports Arena di Budapest, sede dell’evento fino al 2022. Il nuovo format prevede anche premi per 12 milioni di dollari per le giocatrici che prenderanno parte alle fasi finali e 6 milioni per le nazioni che si qualificheranno.
Sono quattro le tenniste italiane in gara nelle qualificazioni femminili di Wimbledon, terzo Slam della stagione, al via martedì sui prati di Roehampton, a Londra. Si tratta di Martina Di Giuseppe, Martina Trevisan, Jasmine Paolini e Giulia Gatto-Monticone. La Di Giuseppe passa un turno ma ancora più brava è la Gatto Monticone: la 31enne torinese, numero 162 del ranking mondiale, dopo la qualificazione ottenuta al Roland Garros - la prima in carriera in un Major - concede il bis sull’erba dell’All England Club.