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Lajovic, prima gioia a Umag

Primo titolo in carriera per il serbo che supera in finale Balasz. Il finalista di Montecarlo rientrerà fra i primi trenta del mondo. Migliorerà il best ranking 'ungherese che cinque anni fa aveva abbandonato il tennis per i troppi infortuni

21 luglio 2019

Dusan Lajovic

Scende la sera sulla domenica delle prime volte. E illumina la finale delle due favole a Umag. Quella di Dusan Lajovic che si scioglie nell'abbraccio del team per il primo titolo ATP. E quella di Attila Balasz, sconfitto sì 75 75 dopo essere stato avanti 5-3 nel primo set, ma capace di ritagliarsi un angolo di cielo e un nuovo best ranking in quello sport che cinque anni fa aveva deciso di abbandonare.

Balasz, che non aveva più giocato una semifinale ATP dal torneo di Bucarest del 2013, si era ritirato nel 2014. Inizia a dare lezioni, ma le cose non vanno come si sarebbe aspettato. Si annoia, si sente troppo giovane per allenare. Ci riprova, due anni fa. E funziona. La prossima settimana entrerà tra i primi 150.
"Dutzee", questo il soprannome di Lajovic che così ha scelto di chiamarsi su Twitter, si conferma giocatore dai grandi exploit sul rosso quest'anno nonostante nel suo profilo sul sito dell'ATP abbia indicato il duro come la sua superficie preferita. Resterà indimenticabile la finale di Montecarlo, per lui e per Fabio Fognini che ha firmato il primo titolo in un Masters 1000 per l'Italia in una Pasqua di passione e rinascita per tutto il tennis azzurro. Il serbo, il finalista con la più bassa classifica in finale a Montecarlo dal 2001, ha raggiunto dopo il torneo il best ranking di numero 23. Uno dei quattro serbi al terzo turno del Roland Garros, record nazionale negli Slam, rientrerà fra i primi 30.

Lajovic, che in carriera aveva perso due volte dall'ungherese vincendo solo nell'ITF di Antalya del 2011, è testa di serie numero 3 nel tabellone di Gstaad, torneo che partirà la prossima settimana, in diretta su Supertennis già dalla prima giornata. Dopo il bye, affronterà il vincente tra Denis Istomin e la wild-card Marc-Andrea Huesler.

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