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Eventi internazionali

Luce di pioggia e di conquista

Nadal centra la dodicesima finale al Roland Garros dopo la 24ma vittoria su Roger Federer. Promuove Ashleigh Barty e Marketa Vondrousova alla loro prima finale Slam. Fa discutere l'abbandono del campo di Djokovic contro Thiem

di | 07 giugno 2019

“Lo so, tutto questo non è cipria, è sorriso. Non è luce, è solo un attimo di gloria”. La Parigi di Paolo Conte fa da sfondo a semifinali che testimoniano il valore della relatività. Il tempo può rallentare, arretrare, quando in campo scendono Rafa Nadal e Roger Federer. Non si lamentano delle condizioni di gioco, di un vento che sposta gli equilibri e le traiettorie, non affondano nelle frustrazioni, cercano di offrire il meglio che possono. Nadal completa il successo numero 24 sul suo più grande rivale e centra la finale numero 12 a Parigi. “Nessuno gioca nemmeno lontanamente come Rafa” ammette Federer. “Non esistono nemmeno due Roger” risponde Rafa. Il 63 64 62 dello spagnolo riguarda, per restare a Paolo Conte, anche Novak Djokovic che lascia il campo sotto di un break nel terzo set contro Dominic Thiem sotto un presagio di vento e maltempo. Mentre tutto intorno avrebbe dovuto esserci solo “pioggia e Francia”, anche se la pioggia poi non si è vista.

Chissà cosa si potrà dire ancora in fondo a una luce che rimane fredda a illuminare un campo vuoto. Quali parole, luce di pioggia e di conquista, lasciano le semifinali. Chissà cosa lascia la prospettiva di dover giocare tre giorni di fila, e chiudere il tour de France, o meglio de force, in finale contro Nadal.

Di sicuro, a Parigi il tempo può anche accelerare. La teenager Marketa Vondrousova arriva in finale senza perdere un set a trent'anni dall'impresa di Michael Chang, ancora il più giovane campione Slam nella storia del tennis maschile. Vondrousova ha adattato meglio il campo e lo spazio, confuso le visioni di Johanna Konta, che più di tutte aveva cercato di accorciare gli scambi nel torneo. La ceca, che aveva comunque vinto più punti di tutte le semifinaliste nelle prime cinque partite, cercherà di vincere il primo set al terzo confronto diretto contro Ashleigh Barty, che ha ripreso una partita scivolata facilmente fino al 5-0 e poi improvvisamente diventata una crono-scalata una volta perso il primo set e il primo break nel secondo contro Amanda Anisimova.

 

Così, i fugaci attimi di gloria raccontano l'equilibrio instabile del circuito femminile senza una dominatrice, con un gruppone che può vincere ogni partita e ogni torneo. Con i successi che non spiegano, non indirizzano. E restano così, come un “ti amo” scritto sulla sabbia, per un fugace attimo di gloria. Mentre intorno è pioggia e Francia.

Clicca sull'immagine per la foto-storia delle semifinali

Roger Federer e Rafa Nadal
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