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Campioni next gen

Piatti da Vienna: "Così Jannik impara qualcosa da ogni partita”

Il coach che ha cresciuto il grande talento azzurro è con lui a Vienna dove Sinner esordirà contro Casper Ruud. Oggi si allenerà con Medvedev e Thiem. “Finalmente è entrato nella routine del circuito ad alto livello”

di | 26 ottobre 2020

Ti giri, ti volti e lo scenario è già completamente cambiato: Jannik Sinner manda in archivio nell’arco di una notte Colonia la bella semifinale raggiunta e si sveglia Vienna.

Al suo fianco non ci sono più Andrea Volpini e Dalibor Sirola, ma Riccardo Piatti in persona, pronto a sedersi in panchina sin dal primo turno che vedrà il 19enne di Sesto Pusteria, da domani n.43 del mondo (nuovo best ranking), opposto al muro di gomma del norvegese Casper Ruud, n.26 del mondo.

Per lui non è ora di voltarsi indietro, ma quella in terra tedesca è stata una settimana che ha mostrato segnali importanti. La maturazione di Sinner va veloce e Zverev stesso lo vede presto tra I Top 10.

Piatti però non ha fretta e non si fa influnzare dagli episodi, che per lui sono come tante singole perle che formano la collana del processo di crescita del suo pupillo.

Una settimana come quella di Colonia è che quello che tu avevi in mente sin da inizio anno per Jannik? Partite da favorito vinte con sicurezza, sfide con vecchi marpioni portate a casa lottando, sfide con potenziali avversari di domani…

“A Colonia un po' come a Roma e a Parigi sta incominciando il percorso ad alto livello. Un percorso che va vissuto nel modo giusto perchè sarà così per tutta la carriera. Prendiamo la situazione qui a Vienna: lui è arrivato ieri mattina, si è allenato ieri sera alle 20 e oggi gioca con Medvedev e Thiem. E domani c’è il match”.  

Tra l’altro gioca contro Casper Ruud, non proprio uno tenero….

“Questa è la routine del circuito. Ora Jannik incomincia a vivere appieno il circuito”.

A Colonia ha passato i primi due turni con facilità, poi ha vissuto una partita davvero complicata, quella con Simon, nella quale ha perso un set 6-0 pur avendo lottato ogni game fino in fondo. Una vittoria che ha un senso particolare nel suo percorso di crescita?

“Sì, è stata importante perchè Jannik, dopo il primo set, ha subito un parziale di 8 game a zero che sono durati però un’ora, non 20 minuti. Sono stati combattutissimi. Ha giocato in un modo che non era produttivo per lui però poi è riuscito a cambiare e a vincere la partita. Una cosa non semplice perchè uno come Gilles Simon per un giovane come Sinner è un buonissimo test”.

Poi c’è stato il confronto con Zverev una specie di rivincita di Parigi…

“Nella sfida con Zverev Jannik ha cercato di giocar bene, ha pensato che questi giocatori li deve battere perché meglio di loro. Invece contro i giocatori di alto livello non devi pensare di entrare in campo e vincere per forza giocando bene. Bisogna giocare nel modo giusto, essere presente nei momenti che contano. Ieri ha faticato un po’ in certi momenti, non era abbastanza lucido. Però ci sta, perchè l’altro, pur essendo giovane, è un giocatore di esperienza; pur di non perdere due volta da Jannik nel giro di tre settimane si sarebbe fatto... tagliare una gamba”.

Una partita equilibrata comunque…

“Sì, equilibrata ma… Jannik deve vivere appieno un paio d’anni di circuito per imparare a gestire certi momenti. Certe sfide. Avrà periodi in cui le cose andranno bene, altri in cui andranno meno bene. L’importante è che succeda quello che avviene oggi: lui prende e apprende qualcosa da ogni singola partita. E’ raro che perda facile. Può capitargli di giocare male ma ci prova sempre fino in fondo. E quindi gli resta sempre qualcosa di utile per  la sua costruzione”.

Mi pare che le sue scelte in campo siano sempre coraggiose, aggressive, proattive…

“Sì, però, faccio un esempio: sul 5-5 del primo set contro Zverev, bette lui, si apre il campo e poi fa una smorzata che non c’entra niente. Ci sono dei momenti in cui fa cose buone e altri in cui fa giocate ancora da giocatore molto giovane. E’ normale e giusto che sia così”

Ci sono giocate in cui vedi particolari margini di miglioramenteo?

“Non è più solo un problema di giocate. E’ un discorso mentale, la capacità di capire il momento. Per esempio, se sei in una fase in cui l’avversario ti regala qualcosa, è stupido andare più veloce. Lì devi avere pazienza. Non stiamo parlando di giocatori da circolo che quando tirano fuori tre palle di fila puoi anche rischiare di sbagliare qualcosa, tanto è presto finita. Se giochi a livello di top player devi saper capire che in certi momenti puoi ottenere di più avendo pazienza. Sono sfumature sottili, per imparare a coglierle e gestirle ci vuole tempo”.

Nel caso di soluzioni come lo smash o il gioco al volo, o la corsa in avanti per il recupero di una palla corta, si può dire che ci sono ancora molti margini di crescita?

“E’ fondamentale la visione d’insieme. Giocando tanti match a livello Atp crescerà come giocatore. L’allenamento da solo non basta: deve giocare partite, tornei. Se vogliamo parlare di un colpo in particolare vedo grandi margini con il servizio, su come usarlo. Poi, certo , migliorerà volée e smash, ma più che il colpo è l’approccio a rete su cui lavorare: Jannik deve imparare a interpretare meglio il momento dell’approccio”.

Comunque una settimana ricca d’esperienza…

“Sono tutte settimane di routine per uno che vuole diventare un giocatore importante. Sono contento, come dicevo prima, che lui abbia finito ieri sera a Colonia e oggi già rigiochi in allenamento a Vienna. E domani si alleni due volte, con due campioni: è tutto un continuo lavorare. Finiti i tornei quest’anno vorrei partire al più presto per l’Australia per poterlo allenare là”.

Dove giocherà da qui a fine anno?

“Ora siamo qui a Vienna e poi siamo sicuri di giocare a Sofia, la settimana precedente alle Atp Finals. Non ho ancora certezze sulla sua presenza al Masters 1000 di Parigi-Bercy. Vedremo”.

Il cammino continua e la vetta si avvicina, settimana dopo settimana.

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