La Confederazione vede come leader Sua Maestà Roger (39 anni) e Stan Wawrinka (35). Ma alle loro spalle qualcosa si muove. In particolare, ci sono due 18enni che proprio durante il 2020, pur con tutte le difficoltà del caso, si sono distinti facendo faville fra gli Under 18
di Cristian Sonzogni | 08 gennaio 2021
Roger Federer – e questa è una notizia che lascerà increduli e basiti parecchi fan – non è eterno. Per questo, anche in Svizzera, o soprattutto in Svizzera, dovranno prepararsi al dopo. Chiunque faccia seguito all'epoca infinita del vincitore di (almeno) 20 Slam non se la passerà molto comoda, sotto il profilo della pressione di media e appassionati.
Ma forse la distanza che separa chiunque (con poche eccezioni) da Sua Maestà è talmente grande da impedire fin dall'inizio voli pindarici in merito a possibili paragoni, lasciando dunque liberi i nuovi arrivati di esprimersi secondo il loro talento e le loro reali possibilità. Nel caso di Dominic Stephan Stricker e di Leandro Riedi, peraltro, questo talento non è nemmeno così nascosto. Fin dalla loro carriera Juniores, terminata nel tormentato 2020 con una finale Slam tutta rossocrociata (a Parigi), Dominic e Leandro hanno fatto capire di che pasta sono fatti. Tra i professionisti devono ancora dimostrare tutto, ma le premesse sono incoraggianti.
Stricker è il più esuberante dei due: faccia simpatica di uno che non teme la notorietà, Dominic è nato a Münsingen il 16 agosto del 2002 (e per lo zodiaco è dunque un leone, come Roger), è mancino e gioca il rovescio bimane, con qualche concessioni al back monomano. Tenta di spaccare l'avversario, il ragazzotto del Canton Berna, fin dai primi colpi. Poco importa che sotto i piedi ci sia la terra o il cemento: l'obiettivo è fare i punti, non subirli. Lo aiuta un fisico robusto (180 centimetri e un peso adeguato, circa 80 kg) ma elastico, che deve migliorare in mobilità ma che non difetta in resistenza.
Al Roland Garros non ha soltanto vinto il titolo di singolare, ma pure quello di doppio accanto al romano Flavio Cobolli, che non lesina complimenti sul compagno, definendolo simpaticamente 'un matto di talento'. Quanto a estro, in effetti, Stricker ha poco da invidiare alle altre stelle nascenti del Tour. Allenato da Sven Swinnen, è riuscito a riportare il titolo parigino Under 18 nella Confederazione 17 anni dopo Stan Wawrinka, che ci riuscì nel 2003. Ma soprattutto si è dato una bella spinta verso l'ingresso nel mondo dei 'pro' che adesso non può più essere posticipato.
Quando mi hanno detto che avrei potuto fare da sparring alle Finals di Londra, ho risposto subito di sì, è stato eccezionale (Dominic Stricker)

La Svizzera dopo Federer: ecco Stricker e Riedi
A inizio anno, Dominic ha avuto la chance di allenarsi con Roger (“Un'ispirazione”, secondo il giovane elvetico), mentre a fine stagione è finito addirittura fra gli sparring dei migliori otto nelle Finals di Londra. “Avrei potuto giocare qualche Futures in quel periodo, era tutto pronto e sarei andato in quella direzione se non fosse arrivata la chiamata dell'Atp che mi offriva questa enorme opportunità. Ovviamente l'ho presa al volo e penso sia stata la decisione più corretta.
Allenarsi per due settimane con gente come Thiem, Rublev, Medvedev e Tsitsipas è stata un'esperienza che porterò con me per tutta la vita”. Una vita che nel frattempo è già cambiata, negli ultimi mesi, perché un titolo Slam non permette più di nascondersi dai riflettori. “Sì – ammette Stricker –, adesso qualcuno mi riconosce, e io sento di aver fatto progressi importanti, persino in una stagione dimezzata come quella che abbiamo passato. Adesso dovrò cercare di abituarmi prima possibile al ritmo degli Itf e dei Challenger, so bene che lì sarà un'altra storia”.
Prima della finale di Parigi, nei precedenti nove testa a testa a livello giovanile, Stricker aveva sempre perso contro Leandro Riedi. Uno meno estroso forse, destrorso e non mancino, ma ugualmente talentuoso e capace di un rendimento costante. Un metro e 91 per 78 kg, Riedi è allenato da Yves Allegro, ex professionista e fra i migliori amici di Roger. Una garanzia per il futuro da professionista. Proprio Allegro aveva propiziato l'allenamento del gennaio 2020 a Dubai, con Leandro, Dominic e un altro svizzero di buone prospettive, Jeffrey Von Der Schulenburg, alla corte di Federer in vista degli Australian Open, ultimo Slam pre-pandemia.
L'obiettivo di Leandro è, da ragazzo coi piedi per terra quale è, 'entrare fra i primi 50 al mondo'. E magari conoscere un po' meglio i suoi idoli, Roger Federer (già incontrato in un paio di occasioni), ma pure Rafael Nadal e Cristiano Ronaldo. A unire Sua Maestà, Stricker e Riedi c'è la prima lingua, il tedesco. Ma chissà che in futuro ci possa essere pure qualche risultato pesante negli Slam. Quelli veri, non quelli Under 18, importanti sì ma pur sempre un antipasto della carriera che poi resta impressa nei libri di storia.
Stricker e Riedi, dunque. Ma non solo. Detto di Von Der Schulenburg, la Svizzera conta su altri ragazzi pronti a emergere nel circuito maggiore. Fra coloro che hanno superato la maggiore età ma sono ancora in fascia Next Gen, i migliori sono il 21enne Jakub Paul (671 Atp) e il 20enne Damien Wenger (800). Due che, per essere onesti, non sembrano fenomeni. Appaiono invece potenzialmente più interessanti il 17enne Jerome Kym, e persino il 24enne Huesler.
Che ha passato una prima parte di carriera molto anonima, ma che adesso pare sul punto di poter portare il suo tennis di attacco a essere competitivo pure a livello Atp. Del resto ha 15 anni meno di Federer, e di conseguenza qualche chance va concessa pure a lui, che non sarà giovanissimo in termini assoluti, ma che con i suoi tempi sta cercando di produrre qualcosa di buono. In attesa che Stricker, Riedi e compagnia arrivino a dargli man forte.