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Campioni nazionali

Sonego come Seppi: campione su 3 superfici diverse

Grazie al titolo di Metz, Lorenzo Sonego è diventato il secondo italiano a vincere almeno un titolo ATP su erba, terra e hardcourt, eguagliando Andreas Seppi (e Roberta Vinci tra le donne). Un traguardo che vale tanto: fra gli attuali top 50 ci sono riusciti solamente altre sette giocatori, e sono tutti stati nei primi 10

26 settembre 2022

La gran parte dell’attenzione concentrata su un evento come la Laver Cup, specialmente quella dell’addio di Roger Federer, ha tolto visibilità a tutti gli altri avvenimenti dello scorso fine settimana, ma il titolo di Lorenzo Sonego a Metz ha un grande valore, sotto tanti punti di vista. In primis per il giocatore torinese, che con la splendida settimana in Francia, dove ha battuto solo giocatori di qualità e senza mai cedere un set, ha raddrizzato un 2022 al di sotto delle sue possibilità, con più sconfitte che vittorie e qualche passo indietro nel ranking. Sulle ali dell’entusiasmo per il successo, l’azzurro può puntare a dei risultati importanti da qui a fine anno, per tornare nella top-30.

Ma il suo titolo ha grande valore anche per il tennis azzurro, dal punto di vista statistico. Si tratta dell’ottantesima vittoria a livello ATP per un giocatore italiano, con Sonego che diventa il quarto ad aggiudicarsi almeno un torneo nel 2022, dopo Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. In precedenza, nell’intera Era Open era successo soltanto nel 2019 (Cecchinato, Fognini, Berrettini, Sonego) e nel 1976 (Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli) che l’Italia riuscisse a vincere un titolo ATP nello stesso anno con quattro giocatori diversi.

Tuttavia, il dato più impressionante è che al tennis nostrano sono serviti meno di dieci anni per passare dal titolo numero 50 (Andreas Seppi a Mosca, ottobre 2012) al numero 80, mentre in precedenza erano servite addirittura 24 stagioni per vincerne dieci in meno: dal numero 30 di Max Narducci nell’88 a Firenze al già citato numero 50 di Seppi in Russia.

La gioia di Lorenzo Sonego a Metz: in Francia ha vinto il suo terzo titolo dopo Antalya 2019 e Cagliari 2021

Il successo di Seppi a Mosca di una decina d’anni fa torna anche in un’altra statistica, una delle più preziose nella carriera dell’altoatesino. Con quella vittoria, infatti, Seppi diventò il primo giocatore italiano di sempre capace di vincere un titolo nel circuito maggiore ATP su tre superfici diverse, nell’ordine: erba, terra battuta all’aperto e cemento indoor. Un primato che per Andreas è durato fino a domenica, quando proprio Sonego è riuscito a eguagliarlo, peraltro seguendo lo stesso ordine. Anche per il torinese il primo titolo era arrivato sui prati, nel 2019 ad Antalya. Poi ha fatto il bis sulla terra battuta, lo scorso anno a Cagliari, e quindi ha completato il tris sul veloce al coperto, a Metz.

Sembrerà strano, ma non è mai riuscito nulla di simile né a Matteo Berrettini nè Jannik Sinner, al quale manca l’erba (anche se il rendimento di quest’anno a Wimbledon ha detto che può essere super competitivo anche sul verde). Berrettini invece, malgrado sia considerato un giocatore da superfici veloci, fino a qui ha vinto solamente sull’erba e sulla terra battuta, e addirittura sul cemento (indoor o outdoor che sia) non ha mai raggiunto una finale.

È sempre mancata una superficie anche a Fabio Fognini, così come prima di lui anche a Renzo Furlan, Adriano Panatta e Corrado Barazzutti, tutti fermi a due. Hanno vinto su erba e cemento, ma non sono mai riusciti a domare l’erba. Volendo allargare il discorso al femminile, non c'è molto di diverso: malgrado il lungo elenco di campionesse avute dall’Italia, la sola Roberta Vinci è stata capace di conquistare almeno un torneo WTA sia sull’erba che su cemento e terra.

Il primo titolo ATP di Sonego, nel 2019 sull'erba di Antalya (Turchia)

In generale, nei primi 50 del mondo sono solamente otto i tennisti a poter vantare un titolo nel Tour su tre superfici diverse: oltre a Sonego ci sono i mostri sacri Nadal, Djokovic e Murray, più Cilic, Bautista Agut, Dimitrov e Isner. Tutti giocatori capaci di arrivare fra i primi 10 della classifica mondiale, a testimonianza di come quello ottenuto da Sonego sia un traguardo tutt’altro che banale, mai tagliato nemmeno da tanti giocatori di altissimo livello.

È la prova della grande duttilità del torinese, lottatore nato molto difficile da battere sulla terra battuta, ma che sa anche ottenere tanto sui campi più rapidi grazie alla soluzione servizio-diritto, che gli permette di raccogliere tanti punti gratuiti. Nel gruppetto di azzurri di altissimo livello, Lorenzo è forse quello con un’identità meno pronunciata in termini di superficie più adatta alle sue caratteristiche, anche perché le sue caratteristiche possono adattarsi di settimana in settimana.

Guarda caso proprio come faceva Seppi, capace di ottenere i suoi migliori risultati un po’ qua e un po’ là, migliorandosi costantemente fino a raggiungere la top 20. Lorenzo è arrivato a un passo (è stato n.21) esattamente un anno fa, mentre ora è più lontano. Ma vista la sua versatilità e la capacità di fare bene dappertutto l’obiettivo non è affatto tramontato.

Sonego e le sue vittorie Atp

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