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Da Under, Lorenzo Rottoli è stato spesso accostato a Lorenzo Musetti, con cui più volte ha fatto coppia, anche in Nazionale. Poi le strade dei due hanno preso direzioni diverse, ma i titoli conquistati nei 15 mila dollari di Monastir potrebbero dare al comasco la fiducia necessaria per salire
23 marzo 2023
Il braccio è sempre andato veloce, velocissimo. Tanto che fra i giovani, Lorenzo Rottoli era considerato un fenomeno, un predestinato. A rendere la tesi più credibile, alcuni risultati di prestigio e un accostamento a Lorenzo Musetti che non era solamente teorico. Nel 2016, i due Lorenzo (nati a due settimane di distanza) vinsero il doppio nel torneo Under 14 più importante del mondo, il 'Les Petits As' di Tarbes, in Francia. Sempre quell'anno – insieme all'altra promessa di allora Fausto Tabacco – la premiata coppia Rottoli-Musetti, guidata dal capitano Massimo Valeri, conquistava il titolo nella fase finale della Copa del Sol under 14 maschile, a Murcia, nel sud della Spagna. Competizione chiusa senza alcuna sconfitta.
Parlando del proprio cammino e delle proprie qualità, il comasco Rottoli – di base allora come oggi a Lomazzo, provincia lariana – diceva di essere un buon colpitore e di amare in particolare il tennis elegante di Roger Federer. Lo seguiva papà Fabrizio, ancora adesso al suo fianco, al quale non era sfuggita la difficoltà principale: “Mio figlio – spiegava a chi gli chiedeva qual era il problema più grande da superare nel passaggio verso il professionismo – gioca ogni volta contro due avversari: prima contro se stesso, poi contro chi sta dall'altra parte della rete. Superato questo scoglio, sarà interessante vedere cosa accadrà”.
Ora, forse, il percorso non è del tutto completato, ma i due titoli in tre settimane maturati nei 15 mila dollari di Monastir, in Tunisia (su cemento), sono un segnale interessante. Intanto sono i primi in assoluto, nel circuito pro, per il ragazzo lombardo. Poi sono giunti attraverso vittorie di un certo valore. Come quella contro il monegasco-francese Lucas Catarina (11 titoli nel circuito Itf), oppure ancora contro il greco Stefanos Sakellaridis, compagno di Tsitsipas in United Cup. O, infine, quella contro il piemontese Stefano Napolitano, a sua volta ex promessa del tennis tricolore. Ad accomunare questi tre successi, il modo in cui sono arrivati: dopo un primo set perso, Rottoli ha saputo riordinare le idee e completare la rimonta al terzo. Un modo per dire che la testa c'è, che il ragazzo è sulla buona strada per riprendere il filo.
“Quel primo titolo a Monastir mi ha reso molto felice – spiega Lorenzo in una pausa degli allenamenti a Lomazzo – anche perché mentalmente sono state cinque partite difficili. Stavo giocando bene già da qualche settimana e in Tunisia sono riuscito a mettere assieme i pezzi del mio tennis per arrivare al successo. Adesso ho più fiducia nel mio gioco e l'obiettivo è trovare continuità, perché questo risultato non resti isolato”.
Quel Musetti che lo accompagnava nei trionfi giovanili è ancora lontano, almeno in termini di punti e risultati. Ma ognuno ha i propri tempi e una propria crescita che deve essere rispettata. “Dopo il 25 mila di Trento – continua Rottoli – mi dedicherò soprattutto a quella categoria e ai Challenger, evitando dunque i 15 mila. Anche in quel caso, sarà la continuità a fare la differenza. Sotto il profilo tecnico, devo migliorare tanto il rovescio, le volèe e pure il servizio. Ma non ho una classifica da mettermi come obiettivo: se gioco bene, il ranking migliorerà di conseguenza”.
Nella classifica Atp 'live', aggiornata agli ultimi eventi, il 21enne comasco è numero 592, per la prima volta nei top 600. Ma se guardiamo a coloro che hanno meno di 22 anni, siamo già a ridosso dei migliori 100 al mondo. Non è ancora nulla, soprattutto per uno che – da Under – ha prodotto aspettative in abbondanza. Ma le aspettative, in fondo, sono un problema che riguarda altri. Al diretto interessato tocca il compito di lavorare duramente perché questo periodo di crescita diventi una costante e non un caso. Poi, fra qualche tempo, cominceremo a misurare il valore reale di Lorenzo Rottoli attraverso il confronto con i coetanei che fino a qualche anno fa batteva regolarmente.
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