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Campioni nazionali

Berrettini, i tempi si allungano: "Salto Montecarlo, Madrid e Roma"

L'annuncio sui social del numero 1 d'Italia. Perderà 1140 punti in classifica, potrebbe uscire dalla Top 10.

07 aprile 2022

La delusione di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

La delusione di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Matteo Berrettini starà fuori per un altro mese e mezzo. Seguendo i consigli medici degli esperti, ha scritto in un messaggio su Instagram, "il mio team ed io abbiamo deciso di non forzare i tempi di recupero. Sono quindi costretto a ritirarmi dai tornei di Monte-Carlo, Madrid e Roma, concedendomi quindi il tempo necessario per raggiungere la forma migliore".

Il numero 1 italiano ha sottolineato quanto saltare nei tre Masters 1000 sul rosso, e soprattutto il torneo di casa Roma, sia stata una "decisione estremamente difficile". Ma si è detto convinto che sia "quella giusta per poter tornare ai massimi livelli. Grazie mille per il vostro supporto. Non vedo l'ora di vedervi presto in campo". 

Berrettini perderà i 600 punti della finale di Madrid dell'anno scorso, la sua prima in un Masters 1000, i 250 della vittoria di Belgrado più altri 190 accumulati nei tornei di Budapest, Monaco e Roma. In totale, saltare tre tornei così importanti gli costerà 1140 punti in classifica. E questo potrebbe portare il numero 1 d'Italia fuori dalla Top 10 per la prima volta dal 28 ottobre 2019, la prima settimana del romano fra i primi dieci del mondo.

Togliendo 1140 punti al suo attuale bottino in classifica Berrettini, unico italiano in Top 10 per tre stagioni di fila a fine anno, è sicuro di essere scavalcato da Andrey Rublev e Casper Ruud, che ha tolto il dente del giudizio. Per restare tra i primi 10 dovrà sperare che Cameron Norrie, Felix Auger-Aliassime e Carlos Alcaraz, i più vicini tra i giocatori che gli restano per ora dietro, non ottengano grandi risultati nei tre Masters 1000 sul rosso.

Ma a questo punto, conta soprattutto ritrovare Berrettini al meglio al Roland Garros e ancor di più nella stagione sull'erba alla luce del trionfo al Queen's e della finale a Wimbledon, due risultati storici mai ottenuti prima da un tennista italiano.

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