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Campioni nazionali

Vanni coach da Piatti: “Per fare ancora meglio del Luca giocatore”

Luca Vanni, numero 100 ATP nel 2015 e oggi ancora protagonista in serie A con il TC Sinalunga, è entrato a far parte dello staff tecnico del Piatti Tennis Center. Seguirà un gruppo di ragazzi impegnati nella transizione da juniores a ‘pro’, provando a condividere 15 anni di esperienza in giro per il mondo. “Spero – ha detto –di riuscire a trasmettere a pieno il mio vissuto”

06 dicembre 2022

Luca Vanni con Andrea Volpini, direttore sportivo del Piatti Tennis Center

Non sono molti gli ex top-100 del tennis italiano ad aver smesso nelle ultime stagioni. C’è Andreas Seppi, che però si è rifugiato in Colorado e non ha intenzione di insegnare, c’è Paolo Lorenzi, che a sua volta vive negli Stati Uniti e in Italia ha preferito dividersi fra televisione e ruoli dirigenziali, e poi c’è Luca Vanni, che ha detto basta con l’attività “pro” nell’agosto del 2021 e invece ha immediatamente deciso di mettere la sua esperienza al servizio di altri giocatori.

Un capitale umano, forgiato in oltre 15 anni e più di 400 tornei sparsi nei cinque continenti, che dalla scorsa settimana ha impresso il logo del Piatti Tennis Center di Bordighera, che ha integrato “Lucone” in uno staff di insegnanti che mese dopo mese diventa sempre più ampio, per aumentarne ulteriormente la qualità.

A Bordighera – dice l’ex giocatore aretino – ho trovato un ambiente davvero stimolante, nel quale si lavora sodo e c’è grande spirito di squadra. Qui noi maestri insegniamo, ma allo stesso tempo impariamo. Trascorrendo ore e ore in campo, a grande intensità, si cresce costantemente. Nella mia prima settimana di impegno ho toccato con mano il funzionamento di un centro come questo, iniziando a capire quali sono i punti cardine del metodo di Riccardo Piatti, quindi quali concetti trasmettere e come trasmetterli”.

Vanni a San Paolo nel 2015: una settimana che gli ha cambiato la carriera

Classe 1985 da Foiano della Chiana (Arezzo), Vanni ha vissuto la sua miglior stagione nel 2015, arrivando in finale da lucky loser all’ATP 250 di San Paolo, dove si arrese solo al tie-break del terzo set a Pablo Cuevas. Un risultato che ha cambiato dimensione alla sua carriera, permettendogli per la prima volta di raggiungere la top-100 a trent’anni (è stato proprio numero 100, come prima di lui il solo Vincenzo Santopadre fra i giocatori italiani), e quindi di frequentare i primi Masters 1000 e i primi tornei del Grande Slam.

Ha detto basta con all’attivo cinque titoli Challenger e sedici Futures, arrendendosi ai ripetuti problemi fisici (ginocchia in primis) che l’hanno rallentato parecchio nelle ultime stagioni di attività. Ma ha impiegato pochissimo a passare dall’altra parte della barricata. Per un anno ha seguito Andrea Pellegrino nel progetto guidato da Giovanni Galuppo sui campi del Tennis Club Sinalunga, aiutandolo a conquistare il proprio best ranking al numero 136 del mondo, mentre ora ha accettato una sfida nuova, diversa e per certi versi ancora più accattivante, perché lavorerà con i giovani impegnati nella delicata fase di passaggio al professionismo.

“Credo – ha detto ancora – di poter essere d’aiuto ai ragazzi dal punto di vista della gestione delle partite, delle emozioni e di tutto ciò che ruota attorno ai tornei. Spero di riuscire a trasmettere a pieno il mio vissuto, con l’obiettivo di diventare un allenatore ancora migliore rispetto al giocatore che ero”. O che talvolta è ancora, visto che continua volentieri a giocare qualche torneo nazionale e da venerdì sarà impegnato nelle finali di Serie A1 col suo Tennis Club Sinalunga, opposto al Circolo Tennis Palermo.

Luca Vanni al lavoro con Andrea Pellegrino: è stato il suo primo assistito

“Il nostro obiettivo – ha raccontato Andrea Volpini, direttore sportivo del Piatti Tennis Center – era di alzare ulteriormente il livello dei maestri, inserendo nel team un coach che avesse grande conoscenza del gioco sulla base di esperienze vissute sulla propria pelle”.

Volpini, toscano come lui, ha pensato subito a Vanni, col quale aveva condiviso anche qualche torneo ai tempi nei quali era lui a tentare di diventare un giocatore professionista. “Luca – continua – è un’ottima persona e un professionista affidabile, con un’enorme passione per il tennis e altrettanta conoscenza di questo sport. È esattamente la figura che cercavamo per migliorare il supporto a quel gruppo di ragazzi che si stanno affacciando al mondo del professionismo, alternandosi fra l’attività juniores di alto livello e i primi tornei dell’Itf World Tennis Tour. Luca sarà sia impegnato nelle trasferte con i ragazzi sia a disposizione del centro”.

Nel suo enorme bagaglio di esperienze Vanni può vantare ancora un percorso più unico che raro per un giocatore professionista, visto che a 18 anni era ancora in terza categoria, ma ha trovato comunque il tempo e lo spazio per diventare un giocatore di altissimo livello. “In un mondo nel quale vige la fretta e la voglia di arrivare – ha detto ancora Volpini –, lui è l’esempio concreto di come, se si fanno le cose giuste e ci si allena come si deve, si riesce a raggiungere l’alto livello anche più tardi. Il percorso è lungo e non è uguale per tutti”. Pochi lo sanno meglio di Vanni.

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