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Campioni nazionali

Elisabetta, un anno fa n.700: “Ma è tutto vero?”

Le prime parole a caldo della 19enne marchigiana che si è qualificata per la prima volta per il tabellone principale di uno Slam, da n.172 del mondo: “Adesso voglio godermi il momento ma non parto battuta con nessuno, che sia una wild card australiana o Serena Williams”

di | 18 gennaio 2020

Elisabetta cocciaretto, qualificata per la prima volta al tabellone principale degli Australian Open con il coach Fausto Scolari

Elisabetta cocciaretto, qualificata per la prima volta al tabellone principale degli Australian Open con il coach Fausto Scolari

L’ultima volta che aveva visto l’Australia, Elisabetta Cocciaretto aveva ancora le lacrime agli occhi al pensiero dei due match point non sfruttati nella semifinale del torneo junior. Nel suo caso, però, il tempo è stato galantuomo, e a due anni di distanza la marchigiana s’è presa la rivincita con gli interessi. Non solo l’ultimo punto nel match di terzo turni delle quali degli Australian Open è stato il suo, ma anche 14 degli ultimi 17. Così l’allieva di Fausto Scolari ha dominato la ceca Martincova per 6-2 6-1 si è assicurata la sua prima volta nel tabellone principale di uno Slam.

“Dopo il match point mi sono chiesta se fosse tutto vero – ha poi rivelato Elisabetta, che tra una settimana compirà 19 anni – quindi mi sono detta brava”. Molto brava, perché se l’obiettivo-qualificazione era realistico, o almeno questo ripeteva a se stessa dal momento in cui era partita la trasferta agli antipodi, è il modo in cui Elisabetta Cocciaretto si è fatta strada nel fine settimana melbourniano che ha lasciato a bocca aperta. Sotto un set e 4-1 al primo turno contro l’olandese Schooof, l’azzurrina ha vinto in rimonta nonostante il martedì più afoso e polveroso della storia. “Tra l’altro – ha ricordato con un sorriso largo così – ho giocato quel match sullo stesso campo e allo stesso orario del mio debutto nel torneo junior contro la Gauff. Ho pensato che fosse un segno”.

Elisabetta Cocciaretto spinge forte il suo ottimo rovescio bimane

Per trasformare i segni del destino in occasioni da cogliere, però, la Cocciaretto ci ha dovuto mettere del suo.

“Quando sono arrivata ad Auckland ero un po’ spaesata perché l’ambiente dei tornei WTA è diverso rispetto a quello al quale ero abituata. Non ero molto fiduciosa nelle mie armi, perché sono tutte molto più preparate mentalmente e fisicamente. Insomma, ho capito quanto avrei avuto lavorare per arrivare al livello delle giocatrici che frequentano questi tornei e sicuramente l’aver perso una partita nella quale ho avuto tante chances mi ha aiutato a concentrarmi sul lavoro. Nel momento in cui ho smesso di portare in campo il disordine che avevo nella testa, i risultati si sono visti”.

Dopo aver messo “ordine nel suo gioco”, Elisabetta ha planato sul tabellone, lasciando 3 games all’americana Di Lorenzo, che la precede in classifica di 40 posizioni, e 4 giochi alla ceca Martincova, che le è davanti di 50.

Quando si dice che un numero è solo un numero. Tant’è che un annetto fa la Cocciaretto era ancora la 700ma giocatrice del mondo, mentre adesso che inzia il torneo - come ripete un paio di volte - non c’è limite alle aspirazioni.

“Sono contenta e adesso voglio godermi il momento, ma sono anche consapevole di essermi guadagnata questa qualificazione col lavoroe dando il massimo tutti i giorni. È chiaro che sarà diverso giocare contro Serena o contro una wild card australiana, ma comunque vada non parto sconfitta contro nessuna”.

Elisabetta Cocciaretto nell'attimo della stretta di mano con la ceca Tereza Martincova, n.132 del mondo: la vittoria che le è valsa la qualificazione al primo main draw Slam

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