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Campioni internazionali

La donna è mobile: Kostyuk e le altre

Crisi esistenziali, nervi che saltano, su e giù di punteggi, pronostici che impazziscono: anche il primo torneo dell’anno, ad Abu Dhabi conferma il trend del WTA Tour

di | 12 gennaio 2021

Marta Kostyuk (foto Getty Images)

Marta Kostyuk (foto Getty Images)

La donna è mobile, si sa. Nel tennis ancora di più. Le storie di atlete che si eclissano e tornano alle gare e in alto nei tornei e in classifica sono sempre molto frequenti, così come le eclissi nell’ambito delle stesse partite. Le loro emozioni costituiscono una variabile spesso incontrollabile e insieme eccitante, garantendo l’incertezza di qualsiasi partita. Succedeva un tempo con atlete straordinarie ma anche iper-sensibili come Martina Navratilova ed Hana Mandlikova e succede oggi, pur nell’era dei sostegni psicologi e delle massime conoscenze, oltre che dell’estrema libertà.

Così, l’anno scorso ha fatto scalpore la favola della 27enne Martina Trevisan che, dopo aver battuto l’anoressia, è arrivata agli ottavi al Roland Garros sfoderando un sorriso travolgente come il suo dritto mancino. E adesso, in avvio di stagione, nelle semifinali di Abu Dhabi, colpisce la vicenda della bambina prodigio ucraina Marta Kostyuk che a 15 anni, da campionessa degli Australian Open juniores 2017 stupiva il mondo arrivando al terzo turno della prima prova stagionale dello Slam 2018, poi però ha accusato la pressione delle aspettative, ha avuto un 2019 disastroso fallendo al primo turno le qualificazioni e si è svegliata solo a giugno dell’anno scorso, quand’ha compiuto 18 anni e ha cominciato a godersi di più le cose, tennis compreso. 

Marta Kostyuk (foto Getty Images)

Ad aiutarla è arrivato il terzo turno agli Us Open, insieme all’amore dell’immancabile mamma Talina e, part-time, dell’appoggio tecnico di Riccardo Piatti - che ha come prima guida Jannik Sinner -, su suggerimento di Ivan Ljubicic, un nome una garanzia. “Sono finita nella depressione, mi sono bloccata a quelle partite di Melbourne, avrei voluto ritrovare quelle sensazioni”. 

Vincere è difficile, confermarsi lo è ancor di più. La povera Marta s’è arrovellata il cervello pensando a come avrebbe potuto tenere la posizione in classifica. Oggi invece dice: “Lascio che le cose vadano un po’ da sé, di certo non mi preoccupo di quanti tornei manchino alla fine dell’anno e quanti punti in classifica devo conquistare. Infatti, anche se mamma pensa più in grande, io ho come idea di massima di rientrare nelle prime 50 (da 99)”.    

L’anno scorso ha ripreso coraggio nei tornei minori, ha superato le sue brave qualificazioni al Roland Garros e, nel primo torneo WTA dell’anno, ad Abu Dhabi, s’è forse ripresa del tutto rimontando da 0-6 0-1, sotto di un set e di un break la spagnoletta Sorribes Tromo ritrovando lucidità e la via della rete invece di sparacchiare solo la palla come a volersene liberare. E ora può addirittura vendicare la numero uno della sua Ucraina, Elina Svitolina, eliminata dall’altra sorpresa/non sorpresa del torneo, Veronika Kudermetova che s’è imposta con 50 vincenti a fronte di 46 gratuiti.

Anche la graziosa 23enne russa dal fisico da ginnasta è griffata italiana, dalla maison Giorgio Armani, anche lei ha una classifica bugiarda (numero 46 WTA) perché ha problemi di controllo del suo io incandescente che sembra aver risolto sposando Sergey Demechin.

Non un coach qualsiasi, ma un fine psicologo di provata esperienza che ha portato quella pazzeriella di Vera Zvonareva a due finali Slam e al numero 2 del mondo. Fra una passerella e l’altra da modello.

Di certo non mancheranno le emozioni  e i colpi di scena nell’altra semifinale nella capitale degli Emirati Arabi Uniti fra due famose picchiatrici capaci di incredibili volate come di clamorosi crolli: la 22enne bielorussa Aryna Sabalenka, che negli Slam non è ancora andata oltre il quarto turno (agli Us Open 2018) e cerca quindi una dimensione superiore al suo numero 10 del mondo, e la 25enne greca Maria Sakkari che, dopo aver rovesciato il match contro-pronostico con Sofia Kenin (n. 22 contro 4 del ranking) con l’ennesima partita a due facce - 2-6 6-2 6-0 lo score - sfatando un tabù dopo due sconfitte su due, sempre al terzo set, ha zittito in diretta tv il rumoroso e incontinente papà dell’avversaria, Alexander. La madre, l’ex pro Angeliki Kanellopoulou, s’arrovella da anni sulla soluzione per gestire tutta la potenza della ragazza di Atene. 

La donna è mobile…

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