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Matteo Arnaldi racconta la prima vittoria ottenuta in uno Slam al Roland Garros contro Daniel Elahi Galan
di Francesca Paoletti, da Parigi | 28 maggio 2023
Il suo sorriso racconta una nuova consapevolezza. E’ un Matteo Arnaldi sereno quello che si è presentato in conferenza stampa dopo la prima – indimenticabile – vittoria in un torneo dello Slam. “Sono partito un po’ teso – ha così analizzato il successo in quattro set sul colombiano Galan – la prima volta in un main draw dello Slam ci può stare. Ero teso e si è visto, ho fatto tanti errori all’inizio e non riuscivo a giocare come so e come avrei voluto. Ma le esperienze dell’ultimo periodo mi hanno aiutato a restare tranquillo; sapevo che in qualche modo sarei rientrato in partita, sapevo che in un match 3 su 5 avrei avuto più tempo. Sono riuscito a reagire subito a inizio secondo set e da quel momento sono entrato in partita e ho fatto la differenza”.
Il 22enne ligure aveva già affrontato Galan in uno Slam ma quella parigina è una versione diversa - e tutta nuova - del giovane tennista azzurro: “Lo scorso anno era stato un match completamente diverso - ricorda - , lui stava giocando molto bene e io sicuramente avevo meno esperienza… oggi sono entrato in campo con le idee molto più chiare. Oggi le condizioni erano complicate, c’era molto vento e molta confusione… ma sono felice dei tanti italiani presenti sugli spalti venuti a fare il tifo per me. Sono contento di aver vinto e di avere l’opportunità di giocare un’altra partita”.
Dopo Indian Wells e Miami in Matteo è scattato il classico ‘click’, e il cambio di passo da quel momento è stato evidente e continuo: “In quei primi due tornei 1000 ho vinto veramente poco ma quelle esperienze mi hanno arricchito. Anche la decisione di andare a Murcia ha rappresentato un passaggio importante. Sono andato lì per vincere e sono riuscito a farlo. Ho trovato fiducia nei miei mezzi e da lì è iniziato tutto il resto. Se avessi affrontato questo Slam senza quelle esperienze, senza i risultati di Madrid, Barcellona e Roma, sicuramente avrei gestito le cose in un altro modo. Il livello lo avevo già raggiunto ma ora vinco match che fino a due mesi fa non vincevo. E’ il frutto del grande lavoro portato avanti con il mio team da due anni”.