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Campioni internazionali

Zvonareva è tornata… Vera

A 36 anni, l’ex n. 2 del mondo, bi-finalista Slam riprende fiducia col doppio agli Us Open e rilancia in singolare battendo la stellina ucraina Kostyuk

di | 11 novembre 2020

Vera Zvonareva in azione a LInz

Vera Zvonareva in azione a LInz

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Ci mancavano i commenti intelligenti e ironici della piccola, completa, Zvonareva: “Sì, lo so che Marta è una grande speranza e una lottatrice, io ero così vent’anni fa”.

Vera non ha mai avuto paura di nessuno, figurati della campionesse degli Australian Open juniores, neo promossa fra le top 100.

Vera si esalta in questi confronti, e fa i paragoni giusti”: “Ai miei tempi era diverso, non sapevo che cosa volesse dire stare sul Tour, non avevo esperienza, le cose sembravano facili per me che avevo fatto una rapida transizione dagli juniores al circuito maggiore. Quando sali così in fretta tutto ti sembra dovuto, e poi è più dura perdere le partite, non pensi agli infortuni e che qualcosa possa fermare la scalata. Poi ti succede di accusare la frustrazione. Oggi sono sicuramente più calma, più conscia dei su e giù, perché li hanno tutti e devi essere in grado di gestirli”.

In questo povero panorama donne, Vera Zvonareva ha tutto il diritto di puntare in alto. “Singolare e doppio sono due cose diverse. E’ stato grande vincere gli Us Open, mi sono presa anche prima altre soddisfazioni in coppia, così come è comunque importante, giocare tante partite e giocarsele contro le più forti. Aiuta soprattutto dopo il lungo break che ho avuto nel 2019 per il nuovo problema alla spalla. Mi sono fermata al Roland Garros e, in pratica, sento che ho appena ricominciato a giocare, a misurarmi sui campi più importanti contro le top players“.

Nella sua prima carriera, Vera perdeva spesso la tramontana, pensava troppo, desiderava troppo il successo, oggi è diverso: “Mi godo il momento, voglio giocare più partite possibile per prolungare la carriera. Magari saranno appena mesi, magari anni, non mi pongo limiti, contro una avversaria giovane e in ascesa, sono stata in grado di lottare e giocare un buon match. Dopo tanti anni la mia condizione fisica e la mentalità sono ancora lì, e ho sempre la motivazione di gareggiare. Se la mentalità resta questa, l’età non conta, è solo questione di due atlete che si affrontano sul campo”.

Vera non ha paura di niente. Per ritrovare il ritmo partite, dopo i ko d’acchito a Us Open e Roma e poi nel terzo turno di qualificazioni al Roland Garros, ha giocato il torneo ITF da 25mila dollari di Istanbul, cedendo in finale all’altra veterana Kanepi. “Non è stata facile, ho avuto tanti infortuni e tanti stop, ma ora rieccomi”.

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