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Jannik Sinner ha annunciato sui suoi profili social la separazione dal team di Riccardo Piatti. "Mi ha insegnato tanto, abbiamo vissuto momenti incredibili" ha scritto
di Alessandro Mastroluca | 16 febbraio 2022
"Dopo tanti anni insieme, io e il mio team abbiamo deciso di separarci. Grazie a Riccardo (Piatti), Dalibor (Sirola), Claudio (Zimaglia), Andrea (Volpini), Cristian (Brandi) e Gaia (moglie di Piatti) per tutto quello che hanno fatto per me dall'inizio della mia carriera fino a oggi. Riccardo, soprattutto, mi ha insegnato tante cose che resteranno per sempre parte del mio tennis. Abbiamo vissuto momenti incredibili e ripenserò sempre con affetto al tempo che abbiamo passato insieme". Con queste parole, in un messaggio pubblicato in inglese, Jannik Sinner ha annunciato sui suoi profili social il divorzio dal coach Riccardo Piatti e da tutto il suo team.
— Jannik Sinner (@janniksin) February 16, 2022
"Sono grato di aver avuto l'opportunità di allenare un talento come Jannik e sono orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme. Auguro tutto il meglio a Jannik per il proseguimento della sua carriera" ha dichiarato Riccardo Piatti in un breve comunicato stampa.
Sinner è entrato nella sua accademia a 14 anni. "Sono venuto qua, sono andato a casa di Luka Cvjetkovic: sua figlia è come una sorella per me" raccontava in uno speciale di SuperTennis. "Sono venuto due mesi prima di Jannik, lui a ottobre è arrivato con i genitori, soffrivano anche loro nel lasciarlo da solo” spiegava Luka.
Da quel momento è iniziato un percorso che ha portato Sinner a battere una serie di primati di precocità per il tennis italiano.
Jannik ha chiuso il 2018 da numero 551 del mondo e da numero 546 ha conquistato nel 2019 il Challenger ATP di Bergamo. Lungo il percorso ha battuto 7 giocatori tutti compresi tra i primi 301 del mondo. A 17 anni, 6 mesi, 18 giorni è diventato il più giovane azzurro a conquistare un titolo Challenger.
Due mesi dopo, battendo Mate Valkusz a Budapest, è entrato al terzo posto nella classifica degli italiani più precoci a firmare il primo successo nel circuito ATP. Il 2019 è la stagione della sua rivelazione, conclusa con il trionfo alle Intesa Sanpaolo Next Gen Finals di Milano dove supera in finale Alex De Minaur..
Nel 2020, ha stupito tutti con i primi quarti di finale al Roland Garros: a Parigi l'ha fermato solo Rafa Nadal che per lui ha avuto grandi complimenti. A Sofia, nell'ultimo torneo della stagione, Sinner ha festeggiato il suo primo titolo ATP a 19 anni e 89 giorni.
Nessun giocatore così giovane ci era riuscito dai tempi di Kei Nishikori a Delray Beach nel 2008. Nessun italiano ci era mai riuscito con la stessa precocità nell'era Open. Battuto anche il primato di Claudio Pistolesi, che conquistò a Bari nel 1987 il suo unico successo ATP a 19 anni e 7 mesi. E non è finita qui.
Nel 2021, infatti, Sinner si è laureato a Washington il più giovane campione in un ATP 500 da quando questa categoria di tornei è stata introdotta nel 2009. E il più giovane a chiudere una stagione in Top 10 dopo Juan Martin Del Potro. Un traguardo reso possibile grazie a un altro primato. Sinner è infatti il primo azzurro capace di vincere quattro tornei in una sola stagione. A tutto questo bisogna aggiungere la finale al Masters 1000 di Miami, persa contro il polacco Hubert Hurkacz, e la vittoria in un match del round robin, alle Nitto ATP Finals, la seconda per un italiano in singolare nella storia del torneo, contro lo stesso avversario.
Sinner sta preparando il torneo di Dubai, a cui rimane iscritto, con Simone Vagnozzi. Il trentottenne marchigiano ha raggiunto da giocatore un best ranking di numero 161 ATP nel 2011. Allievo, insieme ad Andres Seppi, di Max Sartori a Caldaro, ha vinto un titolo Challenger, a Marburg nel 2010, e giocato tre Slam senza mai superare il primo turno.
Da coach si è preso soddisfazioni decisamente maggiori. Rimasto sempre molto legato al suo allenatore storico e ad Andreas Seppi, si è messo in proprio guidando Marco Cecchinato dalla posizione numero 180 alla numero 16 nel ranking ATP.
Sotto la sua guida, il siciliano ha vinto tre titoli e conquistato una storica semifinale al Roland Garros 2018. Il loro rapporto si è chiuso nel 2019. Poi Vagnozzi ha lavorato con Stefano Travaglia, marchigiano come lui, che ha aiutato a entrare per la prima volta in Top 100 e a toccare il best ranking di numero 60 nel febbraio 2021. Dallo scorso maggio non lavorano più insieme.
"Vorrei potermi dedicare ad un progetto che abbia alla base obiettivi importanti, vorrei un giocatore ambizioso, affamato di risultati, pronto ad entrare in campo con il coltello tra i denti, a vendere cara la pelle ad ogni match, lottare per vincere tornei importanti ed entrare tra i primi dieci tennisti del mondo” diceva al nostro Roberto Cozzi Lepri nell'agosto 2021.
A questo punto, per quanto riguarda Sinner, non resta che vedere come si svilupperà la sua programmazione in questo periodo della stagione che culminerà con i Masters 1000 di Indian Wells e Miami. Qui scadranno i 600 punti della finale del 2021, e sarà la prima tappa cruciale del post-Piatti per il giovane Jannik.
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