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Campioni internazionali

"Shapo" e Felix, i sognatori

Denis Shapovalov è entrato per la prima volta in top 10 nel corso del 2020. Felix Auger-Aliassime ha perso altre tre finali ma ha raggiunto per la prima volta la seconda settimana di uno Slam. Del loro 2020 si parla nella puntata di "2020 Reloaded"

di | 27 dicembre 2020

Il 2020, un anno di immobilismi e di tempi sospesi, si è rivelato una stagione di cambiamenti per Denis Shapovalov. Dopo dieci mesi trascorsi tra il numero 14 e il numero 17 del ranking, dopo essere diventato il primo canadese ai quarti dello US Open e aver giocato a Roma la quinta semifinale in un Masters 1000, è entrato per la prima volta in top 10. Nell'era Open, solo un altro canadese si era spinto in questa élite nel ranking ATP, l'ex numero 3 Milos Raonic.

 

Non è solo la posizione in classifica a determinare le prospettive e tracciare gli orizzonti. Anche di questo si parla nella puntata odierna di "2020 Reloaded", il ciclo di approfondimenti iniziato il 30 novembre per riflettere, rivivere  con SuperTennis le grandi emozioni di questo anno unico e, a suo modo, indimenticabile. 

 

E' stato un anno particolare anche per il grande amico di "Shapo", Felix Auger-Aliassime, che ha iniziato il 2020 da numero 21 del mondo e ha chiuso nella stessa posizione. Per il secondo anno consecutivo, ha perso tre finali su tre e senza mai vincere un set. Ha chiuso con un record di 23 vittorie e 19 sconfitte, ma ha cercato di guardare ai lati positivi. “Avrei voluto far meglio diverse cose, avrei voluto ottenere più successi in alcuni tornei ma è positivo essere riuscito a fare tutto quel che ho fatto in un anno come questo” ha detto.

Il 2020, ha spiegato, gli ha insegnato a mettere le cose in prospettiva. “Penso di essere più capace di guardare al quarto complessivo – ha detto, come riportava CBC a fine novembre –. Credo di essere maturato. Ho capito che ci sono cose che non possiamo controllare. Dobbiamo metterle da parte e concentrarci su quelle che possiamo controllare”.

 

A dispetto della soddisfazione ostentata a fine stagione, però, Auger-Aliassime ha cambiato allenatore. Ha scelto Frederic Fontang e ha deciso di preparare il 2021 con una settimana di allenamento all'accademia di Rafa Nadal. Era proprio dai tempi del maiorchino (2004-2005) che non si vedeva un giocatore giovane come il canadese raggiungere almeno cinque finali ATP.

Punta a sviluppare il suo tennis in senso ancora più offensivo, e per questo potrebbe giocare di più in doppio sfruttando l'onda lunga del primo titolo vinto nella specialità a Parigi-Bercy. Di sicuro, non gli manca consapevolezza. Dopo la sconfitta contro Alexander Zverev a Colonia, ha ammesso di avere problemi a gestire la tensione nelle finali.

 

Sono il tipo di giocatore che lascia tutto in campo” diceva ad agosto, come riportava il sito ATP. “Cerco di impegnarmi completamente ogni volta che gioco e mi alleno. Come i miei genitori mi dicevano spesso: se inizi a fare qualcosa, vale la pena farla al 100% altrimenti è meglio non farla proprio”. Comprensibile che, con questo approccio, l'incompiutezza possa generare tensione e allo stesso tempo acuire la presa di coscienza delle mancanze e del percorso da compiere per colmarle.

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Anche Shapovalov ha spiegato di essere un perfezionista. Nel suo caso, la maturazione passa per l'aggiunta di ordine al disordine, per incanalare un tennis di istinto e creazione. Il percorso a Roma, e perfino una partita persa come la battaglia contro Diego Schwartzman che rimane tra le partite più spettacolari del 2020, manifestano i progressi. “Mi aspetto sempre molto da me stesso” ha detto durante gli Internazionali BNL d'Italia.

 

Sento di aver giocato un tennis davvero buono quest'anno” ha poi spiegato alla vigilia del torneo di Sofia. “Sono felice di come sia andata la stagione e del livello che ho espresso quest'anno. Penso di non essere lontano dai top 10 e di potermela battere con chiunque”. Sulla partita singola, resta vero. Per pensare a completare la stagione nei primi dieci al mondo, però, gli manca ancora continuità nell'arco della stagione.

“Shapo” ha già fissato i primi piani per la prossima. Allenamento con il cileno Christian Garin, che ha scelto l'argentino Franco Davin come nuovo coach, durante la prima settimana della quarantena in Australia. E doppia fatica nel primo Slam della stagione. All'Australian Open, infatti, giocherà anche il torneo di doppio in coppia con il connazionale Vasek Pospisil.

 

Se in campo si impegna a incanalare l'espressività e l'ispirazione alla base del suo gioco, Shapovalov continua a liberare l'estro artistico nella musica. Nel 2020 ha anche pubblicato il suo secondo singolo, “Drip”, a cui ha partecipato anche Corentin Moutet, il mancino francese con la passione per il pianoforte.

“La musica è la via migliore per mostrare alle persone chi sei” ha spiegato il numero 1 del Canada che scrive canzoni ormai da tre anni e durante il lockdown ha lavorato con il produttore DJ Mad Linx.

 

Il testo è in inglese e in francese. Due lingue in cui si usa lo stesso verbo per dire suonare e giocare. Perché anche il tennis è una forma di musica, e un modo per comunicare chi sei. Come recita lo slogan della nuova campagna globale dell'ATP, “questo è il tennis”.

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