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Campioni internazionali

Andreas ama il “drama” e noi amiamo lui - Video

Un’altra grande, emozionante prestazione di Seppi. Il 37enne di Caldaro (oggi n.89 ma già n.18 del mondo nel 2013) elimina in quattro set il polacco Hurkacz, n.13 (dopo aver annullato quattro set point che potevano portarlo al 'quinto'). Al terzo turno lo aspetta il tedesco Otte, che aveva eliminato Sonego al primo turno

di | 03 settembre 2021

Andreas Seppi ha compiuto 37 anni il 21 febbraio scorso. Vanta un best ranking di n.18 del mondo, raggiunto nel 2013

Andreas Seppi ha compiuto 37 anni il 21 febbraio scorso. Vanta un best ranking di n.18 del mondo, raggiunto nel 2013

Gli occhi erano tutti per i giovani. Le meraviglie però sono uscite dal berretto arancione del vecchio mago Seppi. Ma sì, non se la prenderà l’eterno ragazzo di Caldaro se insistiamo sulla sua età, ma quando si compie un’impresa così a 37 anni, si stende il n.13 del mondo, n.10 del torneo, quest’anno vincitore sul duro di Miami e semifinalista a Wimbledon, è giusto dare il contesto della grandezza.

Dopo il capolavoro della vittoria 15-13 al tie-break del quinto set, l’altro ieri contro l’ungherese Fucsovics, quanti pensavano sul serio che l’altoatesino potesse non diciamo battere , ma almeno giocarsela alla pari con il gigante Hubert Hurkacz, 24 anni, uno degli emergenti più “caldi” del circuito?

Era logico aspettarsi che ‘Seppio’ fosse appagato della bella impresa, dopo un annata non facile che gli aveva regalato soddisfazioni solo al Challenger di Biella (vinto), al Roland Garros (battuto il canadese Felix Auger Aliassime), sull’erba di Eastbourne (semifinale).

Lui stesso, prudente e misurato come sempre, aveva detto ai microfoni di SuperTennis che bisognava vedere se sarebbe stato in grado di recuperare tutte le energie spese al primo turno.

Invece come al solito era preparato al meglio e chi lo conosce bene sapeva che contro un tennista talentoso e potente come Hurkacz ma non velocissimo di piedi, un Andreas ispirato poteva giocarsela. Sui campi in resina piuttosto veloci allestiti a Flushing Meadows quest’anno, poteva arginare di controbalzo le cannonate polacche e, sempre giocando d’anticipo, far correre a destra e sinistra il simpatico pennellone da 196 centimetri, insistendo magari più sul diritto, che Uberto (uno dei migliori amici di Sinner nel circuito) ha pensatissimo ma più falloso del rovescio bimane.

Detto, fatto. La giornata era una di quelle in cui Andreas trova la palla col tempo giusto, all’altezza giusta. Il vento, dopo la buriana della notte precedente che aveva sommerso New York, non lo infastidiva più di tanto: quando serve il suo lancio è sempre ridotto al minimo. Insieme a coach Massimo Sartori aveva preparato il match alla perfezione.

Il primo set, perso 6-2, è servito per scaldarsi e prendere le misure: che il Seppio sia un diesel non è una novità per chi lo conosce (e dopo 19 Us Open lo conoscono in tanti…). Poi è cominciato lo spettacolo di varietà.

Grande profondità negli scambi ma anche cambi di ritmo con il rovescio in back o con giocate volutamente rallentate e svuotate di peso. Hurkacz spingeva, incrociava, tagliava e poi finiva per essere il primo a sbagliare, spesso in lunghezza con il diritto.

Hubert Hurkacz (foto Getty Images)

Non riusciva il polacco a fare la differenza nemmeno nei turni di battuta. Seppi rispondeva al meglio, soprattutto da destra sulla prima di servizio “a uscire” del n.13 del mondo. E quasi sempre riusciva addirittura a entrare con il diritto piatto, rispedendo il missile al mittente. Il break arrivava e l’altoatesino, già n.18 del mondo (nel 2013) teneva la battuta nel turno decisivo con l’autorevolezza dei giorni migliori: un servizio vincente e un ace chiudevano il secondo set, 6-4.

Il terzo era in fotocopia: un break alla prima occasione (alla fine Seppi avrebbe trasformato 4 delle 9 palle break avute nel match) e un diritto incrociato vincente, a un dito dalla riga, per chiudere la terza frazione, 6-4.

E’ a quel punto che tutti, Hurkacz compreso, si sono resi conto che il favorito non era più il n.13 del mondo ma a dirigere le operazioni era il n.89. Un padre di famiglia verso la quarantina, emigrato negli Usa (a Boulder, Colorado) che però in carriera vanta tre titoli ATP, successi su Rafael Nadal, Roger Federer e cinque set indimenticabili al Roland Garros con Novak Djokovic. Quasi 800 partite disputate dall’esordio, 19 anni fa.

Infatti a quel punto, la fine del terzo set, Hurkacz chiedeva il toilet break, la soluzione che va di moda quest’anno, tornando in campo dopo 6 minuti e 46 secondi. Seppi, bel tranquillo, passava il tempo seduto sotto l’ombrellone, prima cambiando l’overgrip, poi mangiandosi mezza banana.

La pausa non cambiava le cose di una virgola, solo che questa volta il break non arrivava ed era l’azzurro a doversi salvare sul 5-6, scivolato sotto 0-40. Uno scambio in difesa disperata, chiuso con un passante che Hurkacz, proiettato a rete, non riusciva a controllare, portava la vicenda al tie-break.

“Seppi enjoys the drama”, chiosavano dalla loro postazione sul campo n.5 i cronisti anglosassoni. Ed era proprio così. L’azzurro al momento decisivo si esaltava e confezionava l’impresa, senza rinunciare a quegli attimi di “drama” che stanno accompagnando le sue giornate newyorkesi.

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Questa la sequenza dei punti:

  • Ace di Hurkacz: 0-1
  • Ace di Seppi: 1-1
  • Servizio vincente di Seppi: 2-1
  • Ace di Hurkacz 2-2
  • Servizio vincente di Hurkacz 2-3
  • Prima a uscire e diritto vincente di Seppi: 3-3 (si cambia campo)
  • Prima esterna, attacco e chiusura con lo smash a rimbalzo di Seppi: 4-3
  • Errore di diritto Hurkacz in scambio a media velocità: 5-3
  • Ace di Hurkacz: 5-4
  • Errore rovescio in back di Seppi dopo lungo scambio: 5-5
  • Doppio fallo Seppi: 5-6 (set point Hurkacz)
  • Errore di rovescio di Hurkacz dopo scambio lunghissimo: 6-6 (siamo a 2 ore e 48 e si cambia campo).
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A quel punto Hurkacz serve ancora forte “a uscire” sul diritto di Seppi. Parte l’ennesimo scambio, con le variazioni di velocità, angoli, ritmo effetti. E il primo rovescio in back dell’azzurro annuncia un fausto destino: impatta il nastro e ricade di là, dove Hurkacz, in disperata rincorsa non può far nulla. 7-6.

Andreas chiede scusa e pochi attimi dopo mette la prima, “al corpo” del polacco, che risponde sul rovescio. Seppi spinge, Hurkacz va in difficoltà e a sua volta prende il nastro. Seppi però è già lì, perché stava proiettandosi in avanti, e spara il diritto nell’angolo sinistro avversario, dove non si può arrivare.

Le braccia vanno ancora al cielo. Un’altra gioia inaspettata. E non finisice qui: al terzo turno c’è un avversario più abbordabile di Hurkacz, il tedesco Oscar Otte. Seppi infatti si sta facendo largo nella parte di tabellone che era presidiata da Hurkacz e da Lorenzo Sonego (testa di serie n.20, eliminato proprio da Otte).

Dovesse battere il tedesco per lui ci sarebbe il vincente tra Matteo Berrettini e il bielorusso Ilya Ivashka: in palio un posto nei quarti di finale.

Ma facciamo un passo alla volta, anche per salvaguardare le coronarie: se Seppi ama il “drama”, meglio prepararci.

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