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Campioni internazionali

Nadal cambia ancora, nuovo servizio allo US Open: l'analisi di Moya

Nadal a New York sta mostrando un diverso movimento del servizio, che l'allenatore Carlos Moya ha spiegato all'ATP

di | 05 settembre 2022

Ha sofferto per un set e mezzo contro un Fabio Fognini di lusso, si è dato una racchettata sul naso poi ha battuto per la 18ma volta di fila Richard Gasquet. Lo US Open di Rafa Nadal, dopo i piccoli imprevisti e un po' di tensione, proseguirà contro Frances Tiafoe che ha sconfitto all'Australian Open e a Madrid nel 2019 senza cedere nemmeno un set.

Considerato da John McEnroe il principale candidato a chiudere la stagione da numero 1 del mondo, Nadal potrebbe tornare in vetta già alla fine dello US Open. La sfida contro Tiafoe potrebbe dare un'ulteriore spinta al maiorchino, ancora imbattuto negli Slam quest'anno ma costretto a ritirarsi prima della semifinale contro Nick Kyrgios a Wimbledon per uno strappo addominale di sette millimetri. L'infortunio sofferto ai Championships, come ha spiegato il suo allenatore Carlos Moya in un'intervista sul sito dell'ATP, è alla base delle modifiche al movimento del servizio mostrate da Nadal nel corso del torneo.

Il maiorchino, ha spiegato Moya all'ATP, ha manifestato un'insolita ansia nel match contro Fognini. "Visto come stava andando la partita, gli abbiamo suggerito di tenere di più la palla in gioco, di colpire con più margine e meno angoli. Erano anni che non gli dicevo una cosa simile: colpisci in mezzo e corri" ha detto Moya che, come gli altri coach, può adesso dare indicazioni al proprio giocatore durante la partita quando si trovano dallo stesso lato del campo.

"La mente è difficile da controllare - ha proseguito Moya -. Rafa ha spiegato che ha vissuto diverse situazioni difficili negli ultimi mesi, ma siamo tutti convinti che ritroverà il suo tennis migliore nei turni conclusivi del torneo. E' già successo in passato, anche a Wimbledon è stato così".

Per ora, Nadal punta ad arrivare al 48mo quarto di finale in 66 Slam giocati, il decimo in sedici presenze allo US Open. L'obiettivo di lungo periodo è il quinto titolo a New York. Se dovesse farcela, diventerebbe il più titolato nell'era Open nel torneo (insieme a Connors, Federer e Sampras) e il vincitore più anziani dai tempi del trionfo di un 36enne Bill Tilden agli allora US Championships del 1929.

Moya rivela: come Nadal ha cambiato il servizio

Nonostante non figuri tra i leader per numero ace o per percentuale di punti vinti con prima o seconda in questa edizione del torneo, il servizio rimane un fattore chiave per il Nadal attuale.

A New York, ha sottolineato ancora Moya, Rafa sta servendo in maniera diversa dal solito. "Durante le sessioni di allenamento, ci siamo accorti che faceva fatica a cercare la palla in alto dopo il lancio" ha spiegato. Di fatto il movimento è più corto perché il lancio di palla è più basso in modo da proteggere l'area dei muscoli addominali dove ha sofferto lo strappo a Wimbledon. Infatti più il lancio di palla è alto, più il movimento necessario a darsi la spinta attraverso la rotazione delle spalle e del tronco finisce per sollecitare gli addominali.

Il diverso movimento, più compatto e più breve, non sembra per ora aver ridotto l'efficacia. Finora, ha riconosciuto Moya, "Nadal sta servendo bene. E' un metodo che su un campo veloce, o anche a Wimbledon, può dare ottimi risultati - ha detto -. Sta guadagnando sempre più fiducia e la velocità non ne risente. Anche dopo il rimbalzo la palla è più veloce, e l'effetto che ci aggiunge sta dando risultati".

Certo, non c'è dubbio che una simile modifica a un colpo così importante e dalla meccanica complessa come il servizio in uno Slam è un grande rischio. "Ma se non avessimo fatto così, il pericolo di una recidiva sarebbe stato molto più alto - ha concluso Moya -. Vai in guerra con quello che hai".

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