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Campioni internazionali

Rafa test e incubo dei giovani leoni: da Tsitsipas a Zverev a… Sinner!

Dagli Australian Open di febbraio, Nadal sembra aver intrapreso una lotta tutta sua con i Next Gen: più spesso li batte, come a Roma dove ne ha già bocciati tre

di | 15 maggio 2021

Nadal batte Zverev nei quarti degli Internazionali BNL d'Italia 2021 (foto Getty Images)

Maciste o Ercole? Scegliete voi a quale semidio somiglia di più Rafa Nadal che, a quasi 35 anni - li compie il 3 giugno - al secondo turno degli IBI di Roma, lotta strenuamente per vincere il braccio di ferro contro il 19enne italiano Jannik Sinner, recuperando tre volte un break, quindi, meno di venti ore dopo le tre e ore e mezza di battaglia per domare Shapovalov, salvando anche due match point contro un ragazzo di 22 anni, supera un altro dei giovani talenti emergenti, il 24enne Sascha Zverev, sette giorni dopo averci perso a Madrid, e lo domina annullando 9 palle break su 10, di cui 8 nel secondo set.

Auto-promuovendosi così alla semifinale numero 75 nei Masters 1000, contro Reilly Opelka, il 2.11 dal servizio-bomba che di anni ne ha 23 e sta trovando solo adesso una dimensione tecno-tattica dopo il successo a Wimbledon junior.

Andando a ritroso nella stagione, gli scontri dell’agonista-simbolo, del campione che non sbaglia mai i punti importanti, del gladiatore che non si arrende fino alla stretta di mano finale a dispetto dell’età e di tanti acciacchi stanno diventando una storia appassionante e piena di significati.

Prima dei quarti di Madrid contro Zverev, Rafa l’ha spuntata con il 22enne Tsitsipas sotto il traguardo di Barcellona, ma solo salvando un match point e dopo l’ennesima lotta di 3 ore 38 minuti, la finale più lunga in tre set dal 1991, da quando esistono le statistiche ATP. Così come adesso a Roma contro Zverev (campione la settimana prima a Madrid), anche a Barcellona l’avversario di Nadal aveva appena conquistato un torneo, a Montecarlo, ed è un giovanissimo e promettentissimo pretendente all’eredità del mitico triumvirato Federer-Nadal-Djokovic.

Pochi giorni prima, peraltro, Rafa, indietro di condizione, si era arreso ad un altro esimio rappresentante dei Next Gen che hanno fatto passerella negli anni passati alle Finals fra i migliori under 21 a Milano.

Lo spagnolo aveva ceduto nei quarti contro uno scatenato Andrey Rublev, Petr una volta meno sconsiderato nel suo tennis-boxe da fondocampo. A febbraio, peraltro, Rafa, era calato vistosamente di fisico nei quarti degli Australian Open a Melbourne, subendo una clamorosa rimonta da due set avanti da parte di Tsitsipas, ed arrendendosi al quinto set.

Sembra quasi che il Maciste (o Ercole?) di Maiorca si stia specializzando negli esami ai giovani leoni. Da più grande campione sulla terra rossa della storia - 13 trionfi al Roland Garros, 9 agli Internazionali d’Italia -, da co-primatista di Slam, con Federer, a quota 20, sembra ci tenga proprio a diventare sempre più il loro  spauracchio. O incubo. Scegliete voi.


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