Il russo, n.1 del mondo, intervistato alla vigilia degli Us Open, di cui è campione uscente, sente di avere un feeling speciale con New York ma pensa che la presenza di Djokovic ”sarebbe stata un bene per il tennis”. “Il pronostico è aperto ma voglio vincere, riprovare le emozioni dello scorso anno”
di Enzo Anderloni | 27 agosto 2022
Daniil Medvedev fischiato nel 2019 che dice al pubblico “più mi fate tifo contro più mi date energia”. Daniil Medvedev che nel 2021 vince il torneo battendo in finale Novak Djokovic e impedendogli di completare il Grande Slam. Con il sostegno del pubblico. E’ un Medvedev che arriva a New York da n.1 del mondo e vuole riconquistare la Grande Mela.
Alcuni dicono che sia il Grande Slam più aperto degli ultimi anni. Questa è la tua opinione?
“È difficile rispondere. È certo che se guardiamo indietro di più di cinque anni, quando non ero nemmeno nel circuito, quando c'erano i "Big Four" con Andy (Murray), Novak (Djokovic), Roger (Federer) e Rafa (Nadal) come prime quattro teste di serie, gli Slam non sembravano molto aperti. Non so come la prendessero gli altri ragazzi allora, ma è dura. Sapevi che dovevi affrontarli nei quarti, anche nei primi turni a volte. Ci sono stati Slam in cui tutti e quattro erano in semifinale. Non deve essere stato facile conviverci. Quindi, se osserviamo la questione da questo punto di vista, sì, possiamo dire che è uno Slam probabilmente aperto. Allo stesso tempo, se si guarda agli ultimi due o tre anni, spesso ero io ad arrivare in fondo, soprattutto sul cemento. Anche Stefanos (Tsitsipas) è arrivato in finale. In Australia c'era Alexander (Zverev). Dominic (Thiem) ha vinto qui. Non mi pare ci siano state grandi sorprese negli ultimi Major. Casper (Ruud) nella finale del Roland-Garros, non è una sorpresa per me dato che è fortissimo sulla terra battuta. E non solo a terra, tra l'altro”.
L'anno scorso hai vinto contro Novak Djokovic. Quest'anno non è qui. Cosa pensi?
“Non voglio parlare per lui. Ma vorrei che ci fosse. Abbiamo visto a Wimbledon che non aveva bisogno di giocare molti tornei per trovare il suo tennis. È venuto e ha vinto. È un tale campione. E la sua rivalità con Rafa, ho l'impressione che stia crescendo sotto pressione. 22 Slam a 21, questi numeri sono uno scherzo... Peccato non ci sia, sarebbe stato un bene per il tennis. Ma la vicenda va oltre lo sport ed è una decisione del governo americano, quindi c’è poco da discutere. Da parte mia, sono successe molte cose durante l'anno, ma mi sento come se avessi vinto qui ieri. Ho davvero voglia di rivivere un'emozione del genere perché è stata speciale. Sono davvero entusiasta: voglio riuscirci di nuovo. Non ci ero andato molto lontano in Australia... Ma non essere lontano alla fine comunque non vuol dire vincere, ho perso. Voglio davvero rifare qualcosa di grande qui a New York”.
Nel 2019 te l’eri presa con il pubblico e ne avevi tratto energia. L'anno scorso, i fan erano più o meno dalla tua parte. Cosa ti aspetti questa volta?
“Mi dico sempre che devo essere me stesso in campo e lasciare che le persone pensino quello che vogliono. A volte non è giusto, a volte non mi piace, ma non fingerò mai di essere qualcuno che non sono. In ogni città del mondo, puoi prendere il microfono e dire: "Oh mio Dio, amo questa città". Le persone sono felici di sentirtelo dire, ma qual è il punto? Voglio solo dire la verità. E quando ripenso al 2019, ogni volta che il pubblico mi fischiava c'era una buona ragione. Nonostante tutto, penso che ci sia davvero qualcosa tra il pubblico di New York e me, una strana alchimia. Non sono sicuro da dove provenga, perché la mia tecnica è un po' strana e il mio gioco non è dei più spettacolari. Ma penso che sentano che voglio davvero vincere. Penso che la mia personalità abbia qualcosa a che fare con questo rapporto speciale”.
A proposito di accoglienza dei fan, hai mai pensato su che cosa può far diventare qualcuno un fan di Daniil Medvedev? Che tipo di persona può essere attratta da te come giocatore?
“Forse sarò un po' duro me stesso, ma penso sia giusto dirlo. Penso che se guardi a Daniil Medvedev solo sul campo da tennis, solo come tennista, forse non è così facile che ti piaccia granché perché il mio modo di colpire la palla è un po' strano. Il mio stile probabilmente non è il più spettacolare ma è perché io voglio vincere. Quando ero giovane, a 18 anni, picchiavo la palla più forte che potevo. Forse sarei piaciuto di più alla gente ma probabilmente non avrei vinto un Grande Slam. Quando interagisco con i miei fan ho la sensazione che nel momento in cui capiscono un po’ di più come sono nella vita reale, iniziano ad apprezzarmi di più. Mi verrebbe da dire che forse è la mia personalità, insieme a ciò che sono e faccio sul campo da tennis, il mio modo di essere nelle interviste dopo-partita o nella mia vita personale, che può far diventare qualcuno un fan di Daniil Medvedev”.