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Campioni internazionali

Intervista esclusiva a Liudmila Samsonova: “Obiettivo Top 10 con l’Italia nel cuore”

La 24enne tennista russa parla degli obiettivi, delle difficoltà e sulle mancate strette di mano con le ucraine…

di | 08 giugno 2023

Liudmila Samsonova (foto Getty Images)

L’uscita di scena nel secondo turno di singolare (dopo oltre 3 ore di lotta con la Pavlyuchenkova) e nei quarti di finale di doppio (specialità che gioca con la sua amica e connazionale Kudermetova) hanno chiuso il Roland Garros 2023 di Liudmila Samsonova. Nata in Russia ma trapiantata fin da giovanissima in Italia, Lyuda a 24 anni, con quattro titoli WTA già in bacheca (Berlino 2021, Tokyo, Cleveland e Washington 2022) e la finale di Abu Dhabi già raggiunta in stagione, sta vivendo il momento più importante della sua carriera. La numero 15 del mondo, ha parlato a cuore aperto della sua stagione, dei sogni, del suo ‘lato italiano’ e del difficile momento che stanno attraversando russe e ucraine nello spogliatoio. 

Ludmila, siamo a giugno. Qual è il tuo bilancio a metà stagione? 
“Buono. Ci sono stati momenti belli e momenti meno belli ma anche attraverso le difficoltà credo di essermi avvicinata molto al mio livello massimo. Non è stato facile adattarsi, ho avuto bisogno dei miei tempi. E’ un processo non facile ma anche molto stimolante. Sento di avere livello di gioco molto alto ma mi rendo anche conto che mancano ancora dei pezzi del puzzle. Ci sto lavorando”.

Liudmila Samsonova al servizio (foto Getty Images)

Dopo l’esplosione degli ultimi due o tre anni le altre giocatrici hanno iniziato a guardarti con altri occhi. Quale è stato l’aspetto del tuo gioco che hai dovuto migliorare di più per rimanere a quel livello? 
“Se parliamo di gioco credo che la differenza l’abbia fatta l’aver accettato di più lo scambio. Ho dovuto faticare un po’, all’inizio tutte cercavano di portarmi lì; quando ho iniziato a far pesare di più la mia forza fisica mi sono detta ‘ok, anche gli scambi lunghi sono roba mia’”.  

Nel corso di questo torneo Jannik Sinner ha parlato della mancanza di felicità… 
“Ho letto l’intervista di Jannik e mi ci rivedo molto. Non sempre ci si riesce ma gestire al meglio i momenti più complicati e tosti, e saperli affrontare con serenità può fare davvero la differenza. Dobbiamo essere felici, siamo in un ambiente che tanti sognano, facciamo un lavoro bellissimo e dovremmo ricordarcelo un po’ più spesso”.  

La salute mentale, il caso Anisimova… quanto è importante 'ridere dentro'? 
“Adesso tutti gli atleti curano con attenzione la parte mentale…  la testa può aiutarti nei momenti più delicati di un match così come può distruggerti se non gestita bene. Oggi, ad esempio, ho sbagliato una palla e ho detto una frase non carina. Ci ho pensato un attimo e mi sono detta ‘non me lo merito, sono qui perché me lo sono guadagnato, devo solo giocare e divertirmi’ ”.  

Il momento più bello che hai vissuto nel tennis e quello più difficile. 
“Quando ho vinto la Fed Cup è stato un momento bellissimo per tutti, non solo per me stessa. E’ stata una emozione pazzesca, la più bella della mia vita. Di momenti brutti ce ne sono stati molti, paradossalmente uno dei più difficili è stato qualche giorno prima della vittoria a Berlino. Venivo da un momento buio, stavo male mentalmente, non ero presente, non mi stavo divertendo e pensavo di fermarmi…. poi ho vinto il primo titolo. Una lezione importante, ho capito che se stai lì e continui a lottare e a lavorare le soddisfazioni arrivano. Lì c’è stata una svolta”. 

Liudmila Samsonova colpisce di diritto (foto Getty Images)

In cosa sei più russa e in cosa sei più italiana ?
“La freddezza, la rigidità.. su cui però sto lavorando… e il non esprimere mai le mie emozioni sono la mia parte russa. Di italiano ho la vivacità e la solarità”.  

Non posso non chiederti dell’atmosfera che si respira nello spogliatoio… delle mancate strette di mano, della freddezza tra russe e ucraine. 
“Non posso negarlo, la tensione c'è e si sente. Io mi sento italiana ma le difficoltà si avvertono. E’ una situazione difficile, tante giocatrici si scusano prima di entrare in campo perché non possono stringere la mano. Lo sappiamo, le capiamo e ci dispiace perché non siamo riuscite a trovare un modo per unire. Ci abbiamo provato, forse non abbastanza, avremmo voluto aiutare di più invece che alimentare l’odio. Peccato, con lo sport non siamo riusciti a fare quello che avremmo dovuto fare”. 

Ti sei già tolta molte soddisfazioni nel corso della tua carriera. Adesso che l’asticella si è alzata...  
“Vorrei tanto confermarmi, arrivare nelle Top 10 e rimanerci a lungo. Potrebbe non accadere in questa stagione ma voglio provarci; ho bisogno dei miei tempi e devo fare il mio percorso ma sono consapevole di avere il livello di gioco per consolidarmi a quei livelli”. 

Cosa ti ha fatto scattare la scintilla e ti ha permesso di diventare una top player? 
“Le persone che mi sono accanto mi hanno dato la convinzione. Danilo (Pizzorno, ndr) ha creduto in me ancor prima che lo facessi io. Lui ci credeva e alla fine ha convinto anche me. E’ bello avere accanto persone che ti fanno sentire importante, che ti dicono quanto vali e che hanno fiducia in te. Piano piano con il tempo mi sono detta ‘si, vali davvero’”. 

Il rovescio di Liudmila Samsonova (foto Getty Images)

Cosa risponderesti a chi dice che il tennis femminile sta vivendo un momento così così? 
“Anche tra i maschi sta arrivando un cambio… Ora nel circuito WTA ci sono Iga, Aryna ed Elena che stanno dominando, ma dietro vedo tante tenniste di qualità. Il tour si è livellato verso l’alto e io lo sento quando sono dentro al campo… è molto più complicato e anche a livello fisico ora bisogna raggiungere standard molto alti. E poi ci sono delle giovanissime dietro che spingono, basti pensare a Mirra (Andreeva) in questo torneo. Ha un gran tennis e un gran carattere… e ha fatto qualcosa di straordinario in questo RG. Tanto di cappello”. 

Chi solo le tue amiche sul Tour? 
“Passo molto tempo con le ragazze italiane, con Jas, Elisabetta e Lucia (Paolini, Cocciaretto e Bronzetti, ndr) ho un rapporto molto bello. Poi frequento Veronika (Kudermetova, ndr) con cui gioco il doppio, e tutto il gruppo con cui ho vinto la Fed Cup… su tutte Dasha (Kasatkina, ndr), è simpatica, tranquilla e ride sempre serena”.  

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