La lista dei giocatori capaci di superare le qualificazioni del primo Slam della nuova stagione propone un intrigante mix fra esperienza, ritorni ai più alti livelli e tantissime novità, sia nel maschile sia nel femminile. Ecco i nomi più interessanti emersi dalla prima settimana dell'Happy Slam
13 gennaio 2023
Per i migliori giocatori del mondo l’Australian Open inizia lunedì, ma per tanti altri è scattato con sette giorni d’anticipo. Sono i 256 delle qualificazioni, scremati dopo tre turni di selezione che hanno promosso i migliori 32 (16 uomini, 16 donne) nel tabellone principale. Ecco gli 8 nomi più interessanti.
OLEKSII KRUTYKH (Ucraina), classe 2000, numero 188 ATP
Il tennis è uno sport strano: la settimana precedente l’ucraino di Kiev non è riuscito a qualificarsi per un Challenger, quella dopo ce l’ha fatta per un torneo del Grande Slam. Era il suo primo in assoluto e ha fatto subito centro, raccogliendo i frutti della crescita del 2022: mentre la gran parte dei suoi connazionali ha faticato a esprimersi al meglio per motivi fin troppo semplici da comprendere, lui ha vissuto una grande stagione, diventando numero uno ucraino, debuttando in Coppa Davis e provando a lottare per l’Ucraina a modo suo, coi risultati sul campo da tennis. A due anni dall’ultima partecipazione di Sergiy Stakhovsky, l’ha riportata nel tabellone principale di un torneo maschile del Grande Slam.
JUNCHENG SHANG (Cina), classe 2005, numero 194 ATP
Grazie a Zhizhen Zhang la Cina ha finalmente trovato il suo primo top-100 ATP, ma con quasi un miliardo e mezzo di abitanti è giusto non accontentarsi. Per il futuro il nome più caldo è quello di Juncheng Shang, che al suo primo Australian Open sarà il più giovane in tabellone. Papà Yi è stato un calciatore professionista, mamma Na campionessa mondiale di ping-pong, mentre lui ha scelto il tennis e ci ha visto giusto, stregando anche l’ex numero 1 Marcelo Rios (suo coach per un periodo) che l’ha definito meglio di Alcaraz. La prima qualificazione Slam del mancino di Pechino, cresciuto a Bradenton nell’Academy del compianto Nick Bollettieri, rappresenta un ulteriore step in una crescita che promette di portarlo molto lontano.
BRANDON HOLT (Stati Uniti), classe 1998, numero 216 ATP
Allo scorso Us Open, da qualificato, Brandon Holt aveva sorpreso tutti facendo fuori niente meno che Taylor Fritz e accendendo i riflettori sulla propria storia, passata dalla laurea alla University of Southern California ma anche da uno stop momentaneo al tennis a causa di un tumore (fortunatamente rivelatosi benigno) alle ossa. Ora il 24enne californiano, figlio dell’ex numero uno del mondo – e due volte campionessa Slam – Tracy Austin, ci riprova a Melbourne, dove ha superato un’altra volta le qualificazioni e ha una buona chance contro l’altro qualificato Aleksandar Vukic.
LAURENT LOKOLI (Francia), classe 1994, numero 176 ATP
Quello di Laurent Lokoli non è affatto un nome nuovo nei tornei del Grande Slam e nemmeno a Melbourne, dove si era già qualificato ben otto anni fa. Ma il suo è un piacevolissimo ritorno in un Major, a sei anni dall’ultimo Roland Garros. Allora il talento della Corsica era una delle grandi promesse del tennis francese, poi si è completamente smarrito – anche a causa di ripetuti problemi fisici – fino a rimanere addirittura senza ranking ATP. Ma ora è ripartito: ha vissuto un grande 2022 e dopo la finale al Challenger di Noumea rieccolo – col best ranking – in mezzo a tutti i più grandi. Dove uno col suo tennis può stare.

La gioia del main draw: i 10 protagonisti delle qualificazioni a Melbourne
BRENDA FRUHVIRTOVA (Repubblica Ceca), classe 2007, numero 135 WTA
La più giovane delle sorelle terribili ceche deve ancora compiere 16 anni, ma dopo anni passati a bruciare le tappe nelle categorie under è già pronta per il tennis di vertice. L’ha ribadito una volta di più a Melbourne, superando le qualificazioni in un torneo del Grande Slam al primo tentativo, peraltro grazie a due poderose rimonte. Fino a qui il suo bilancio nel tennis delle professioniste – nel quale ha debuttato soltanto 13 mesi fa – è di 55 vittorie e solamente 11 sconfitte: un ruolino di marcia da futura star. Insieme alla sorella Linda, di due anni più grande e già n.80 al mondo, difficilmente non sarà fra le protagoniste del circuito di domani.
SARA BEJLEK (Repubblica Ceca), classe 2006, numero 175 WTA
I risultati delle Fruhvirtova stanno monopolizzando l’attenzione, ma la Repubblica Ceca può contare anche su questa 16enne della Moravia Meridionale che sembra programmata per fare bene nei grandi appuntamenti. Sino a qui ha giocato le qualificazioni in tre Slam e le ha passate negli ultimi due, prima a New York e poi a Melbourne, grazie a un tennis mancino che ricorda un po’ quello della connazionale Petra Kvitova, anche grazie alla capacità di variare e verticalizzare il gioco. A proposito di connazionali: al primo turno sfiderà in un derby Barbora Krejcikova, ex campionessa del Roland Garros.
DIANA SHNAIDER (Russia), classe 2004, numero 105 WTA
Per l’ingresso nelle top-100 servirà superare il primo turno, contro la slovacca Kristina Kucova, ma intanto la moscovita dal carattere peperino, già numero 2 nel ranking mondiale under 18, si è meritata il debutto nel tabellone principale di un torneo del Grande Slam. La sua storia è particolare: lo scorso anno ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti per motivi logistici, iscrivendosi al college in North Carolina. Ha promesso che per il 2023 alternerà l’attività NCAA a quella professionistica, anche se l’ormai imminente ingresso fra le prime 100 le renderà sempre più complicato stare lontana dal Tour WTA.
POLINA KUDERMETOVA (Russia), classe 2003, numero 182 WTA
Papà Eduard è stato un giocatore professionista di hockey, ma per le figlie ha preferito il tennis. Una buona scelta: Veronika è numero 9 della classifica WTA, e punta ad accogliere presto fra le top-100 la sorella minore Polina, classe 2003. La più giovane delle due, che è stata numero 4 al mondo da under 18 e dal punto di vista manageriale è sotto l’ala protettrice di Ugo Colombini, giocherà il suo primo Slam a Melbourne, dopo aver superato le qualificazioni. Un percorso che ricalca quello della sorella, che fece lo stesso nell’edizione 2019. Volendo fare un paragone, Polina è in anticipo di un paio d’anni.