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Campioni internazionali

Fabio, deluso e infortunato: "Stufo di farmi sempre male, a fine anno mi guarderò allo specchio"

Malgrado lo stiramento al pettorale il 36enne di Arma di Taggia ha lottato per 5 set con Ofner ed in conferenza stampa dice: "Salterò la stagione su erba"

di | 02 giugno 2023

Fabio Fognini (foto Getty Images)

Fabio Fognini (foto Getty Images)

E’ un Fabio Fognini deluso e arrabbiato quello che si è presentato in conferenza stampa dopo la sconfitta con Ofner: “Ho un problema fisico e purtroppo è andata così – ammette sconsolato - . Ieri dopo la partita mi sono procurato uno stiramento al pettorale; ho deciso di giocare lo stesso perché una occasione così non mi ricapiterà più visto che è il mio ultimo o penultimo Roland Garros.  Peccato perché i treni passano e non tornano più”.  

Malgrado l’infortunio e l’evidente difficoltà fisica, Fabio ha lottato per cinque set con il tennista austriaco: “Senza togliere nulla al mio avversario, anche perché chi vince merita sempre, difficilmente avrei perso questa partita in condizioni normali. Sarò sbruffone a dirlo ma è così”.  

Roland Garros, Fognini cede in 5 set ad Ofner - La cronaca del match (L.Marianantoni)

Il tennista ligure conferma il suo 'no' allo swing su erba: “Lo confermo, non giocherò - dice con decisione - . Mi sono iscritto a Perugia e Parma ma in questo momento vorrei solo andare da qualche parte a rilassarmi, penso di averne bisogno.  Arrivato a 36 anni non ho più voglia… anzi, detta così suona male visto che ho lavorato sodo per rimettermi di nuovo in sesto…. a 36 anni sono stufo di farmi male, non lo accetto più. In 6 mesi ho giocato tre tornei… troppa discontinuità”. 

Malgrado il momento difficile, Fabio ammette che le sensazioni provate sul campo e il sostegno del pubblico hanno reso speciali queste ultime settimane: “E’ il bello di questo sport - conclude - , ed è quello che mi mancherà una volta che mi ritirerò dal tennis. Sono un emotivo, gioco e vivo per queste partite. Mi rende orgoglioso scatenare ancora gli entusiasmi della gente, il fatto di riuscire ancora a riempire gli stadi e di riuscire a creare un bell’ambiente. Ma non accetto più determinate cose. A fine anno davanti a una birra o a un bel bicchiere di vino deciderò in tutta tranquillità il mio futuro. Mi guarderò allo specchio e deciderò il da farsi”.  


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