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Campioni internazionali

Australian Open, "caso" Djokovic: la ricostruzione completa

Il numero 1 del mondo ha dato l'annuncio con un messaggio sui social. Il comunicato di Tennis Australia. Le reazioni dei giocatori. Il Primo Ministro

di | 05 gennaio 2022

Novak Djokovic ha confermato sui social di aver ottenuto l'esenzione medica. Dunque, sarà in campo all'Australian Open, in programma a Melbourne dal 17 al 30 gennaio. Non è l'unico a partecipare al primo Slam dell'anno grazie a questo permesso. L'agenzia di stampa Reuters parla di una "manciata" di richieste approvate sulle 26 arrivate in totale alle autorità sanitarie australiane.

"Ho trascorso tempo di qualità con la mia famiglia e oggi partirò per l'Australia con un'esenzione medica" ha scritto sui social il serbo che ha saltato, per motivi non resi noti, l'ATP Cup a Sydney e non ha voluto rivelare se si sia vaccinato o meno contro il COVID-19, che ha contratto peraltro nell'estate del 2020.

La decisione ha scatenato reazioni di disappunto tra i cittadini di Melbourne. Scettici anche alcuni giocatori, come Jamie Murray e Noah Rubin. Plaude invece all'annuncio Pierre-Hugues Herbert, che ha pubblicamente dichiarato di non essere vaccinato e non ha chiesto un'esenzione medica.

Djokovic, che negli ultimi giorni si è allenato a Marbella con le palline dell'Australian Open, ha annunciato che partirà oggi per l'Australia dopo aver saltato l'ATP Cup. "Sono pronto a vivere e respirare tennis nelle prossime settimane. Grazie a tutti per il sostegno" ha detto Djokovic, che non ha rivelato se si sia vaccinato o meno contro il COVID-19. All'Australian Open 2022, però, i giocatori possono partecipare solo se hanno ricevuto le due dosi di uno dei vaccini riconosciuti sul territorio nazionale oppure se, come Djokovic, hanno ottenuto un'esenzione medica.

Il Primo Ministro Scott Morrison, però, ha avvertito Djokovic: la sua partecipazione all'Australian Open non è ancora garantita. E' il governo federale, infatti, responsabile ultimo di quanto accade al confine e della concessione dei visti di ingresso per gli stranieri. E' al Governo che Djokovic dovrà fornire le prove per dimostrare le motivazioni che hanno portato all'esenzione medica.

"Se le prove non saranno sufficienti, sarà messo sul primo volo per tornare a casa. Non ci sarà nessuna regola speciale per Novak Djokovic" ha detto il Primo Ministro.

IL COMUNICATO UFFICIALE

L'esenzione, spiegano gli organizzatori attraverso un comunicato, è stata garantita dopo "un rigoroso percorso di verifica che ha coinvolto due gruppi separati di medici indipendenti, chiamati a valutare se le richieste di esenzione fossero compatibili con le linee guida dell'Australian Technical Advisory Group on Immunisation (ATAGI)".

Le richieste sono state inizialmente filtrate da un gruppo di specialisti in immunologia e malattie infettive. Quelle che rispettavano le linee guida ATAGI sono state poi analizzate da un secondo gruppo di medici nominati dal Governo, l'Independent Medical Exemption Review Panel.

Tennis Australia ha stabilito infatti che i giocatori possano prendere parte all'Australian Open solo se vaccinati o in possesso di esenzione, secondo un processo messo a punto insieme al Dipartimento della Sanità dello Stato di Victoria. Nel processo, spiega Tennis Australia, le informazioni personali sono state oscurate per garantire la privacy di tutti.

Tennis Australia però non è coinvolta nel procedimento con cui si decide se assegnare o meno le esenzioni mediche, per cui i giocatori e i relativi staff non hanno avuto l'obbligo di comunicare agli organizzatori del torneo i dettagli del loro percorso di vaccinazione.

LE REGOLE

Secondo le linee guide ATAGI, le ragioni per un'esenzione medica temporanea includono:

  • seri problemi di natura medica che abbiano richiesto una grossa operazione chirurgica o il ricovero ospedaliero;
  • il contagio da COVID-19 dimostrato da un tampone molecolare che può far differire la vaccinazione fino a sei mesi dopo l'infezione;
  • reazioni allergiche che abbiano richiesto ricoveri ospedalieri o comportato una persistente, significativa disabilità, derivanti dalla vaccinazione senza altre cause identificate e senza la disponibilità di un vaccino alternativo;
  • situazioni per cui il vaccino sia un rischio per se stessi o per gli altri, come ad esempio nel caso di soggetti con disordini mentali o di sviluppo.

Come ulteriore ragione per richiedere l'esenzione medica, le autorità indicano l'aver sofferto di malattie cardiache, febbre reumatica, infiammazioni del miocardio negli ultimi tre mesi per chi può ricevere solo vaccini anti-COVID a mRNA, ovvero Moderna e Pfizer.

RUBIN: "I MIGLIORI SONO PRIVILEGIATI"

Lo statunitense Noah Rubin, numero 391 del mondo a 25 anni, si è guadagnato il rispetto di tanti colleghi per aver saputo dare voce alle storie e alle difficoltà dei giocatori impegnati nei circuiti minori attraverso il suo sito "Behind the racquet".

In un'intervista al quotidiano francese L'Equipe, lo statunitense ha dichiarato che la decisione presa in Australia dimostra come il circuito viaggi ormai su due diverse velocità. L'esenzione a Djokovic, ha detto, "conferma che il tennis è ormai uno sport centrato sulla sua élite. Va così da anni e le ultime due stagioni non hanno fatto che accentuare il divario tra i migliori e gli altri".

E' possibile, conclude, "che Djokovic rientri in uno dei criteri per l'esenzione medica, anche se personalmente mi sembra poco probabile. Certo, lui non ci deve niente, ma spiegasse perché gliel'hanno concessa, tutti lo rispetterebbero".

HERBERT: "SONO CONTENTO"

Sempre parlando all'Equipe, il francese Pierre-Hugues Herbert, no-vax dichiarato, ha ammesso la sua soddisfazione per la decisione. Il vincitore delle Nitto ATP Finals a Torino in doppio con Nicolas Mahut non ha chiesto l'esenzione medica in quanto, ha spiegato, sapeva di non rientrare nelle tipologie previste per ottenerla.

"Non mi sento leso dal fatto che abbiano riconosciuto l'esenzione a Djokovic" ha detto. "Lo prendo come la conferma che anche un non vaccinato ha il diritto di andare a lavorare. Sarebbe normale che un giocatore non possa difendere le sue chances di vincere per ragioni extra-sportive?".

LE REAZIONI IN AUSTRALIA

Sui social network, i tifosi si chiedono quale di queste ragioni abbia convinto gli esperti a concedere l'esenzione al numero 1 del mondo. Il tema è sentito. In Australia, su Twitter gli hashtag più utilizzati, ovvero i temi su cui si dibatte di più dopo l'annuncio, sono "Novak" e "Australian Open". 

Alla luce dell'attenzione alla privacy durante tutto il procedimento, è difficile che i tifosi e i cittadini di Melbourne, che ha affrontato un lockdown duro tra i più lunghi del mondo per contrastare il contagio, possano avere soddisfazioni. Non manca, poi, chi segnala il caso di un tennista junior indiano che ha richiesto l'esenzione perché in India non hanno proprio iniziato a vaccinare gli Under 18 ma non l'ha ottenuta.

Fra i giocatori, sembra dominare un cauto scettimismo. "Non conosco i criteri per l'esenzione, ma deve averli in qualche modo rispettati. Se è così, è giusto che giochi" ha detto James Duckworth, numero 2 dell'Australia sconfitta dalla Russia in ATP Cup. 

"E' interessante, non dirò altro. E' così. Ho sentito che non è l'unico ad avere ottenuto un'esenzione, spero solo che tutti rispondano ai criteri previsti" ha aggiunto Alex De Minaur.

"Non so cosa dire" ha commentato Jamie Murray che ha espresso un'opinione condivisa da molti tifosi, a giudicare dai toni dei messaggi sui social network. "Credo che a me, se non mi fossi vaccinato, l'esenzione non l'avrebbero data" ha dichiarato.

"Alla fine - ha sottolineato il britannico Liam Broady - puoi solo fidarti che abbia una valida ragione per l'esenzione medica".

TILEY: NESSUN TRATTAMENTO DI FAVORE

"Molte persone nella nostra comunità saranno delusi da questo esito" ha ammesso il ministro dello Sport dello Stato di Victoria, di cui Melbourne è capitale, Jaala Pulford. "Ma il processo è il processo, ogni richiesta è valutata in forma anonima e nessuno ha avuto un trattamento speciale".

Anche Craig Tiley, CEP di Tennis Australia e organizztore del primo Slam dell'anno,  nega la possibilità di un trattamento di favore e difende il procedimento a due stadi messo a punto per valutare le richieste di esenzione.

Riconosce però le persone possano essere "spiazzate dal vedere Novak in Australia viste le sue dichiarazioni sul tema delle vaccinazioni negli ultimi due anni. Tuttavia, sta a lui decidere se spiegare o no pubblicamente la sua condizioni e la ragione per cui ha ottenuto l'esenzione".

PIETRANGELI: "UNA CADUTA DI STILE"

Secondo Nicola Pietrangeli, icona del tennis italiano e recordman di incontri disputati e vinti in Coppa Davis, si tratta di una caduta di stile. "Il numero 1 del mondo dovrebbe dare l'esempio" ha detto all'agenzia di stampa LaPresse. "Così si manda un brutto messaggio, vuol dire che è solo una questione di interessi, di soldi e non si pensa alla salute degli atleti". I tennisti, ha aggiunto, "potrebbero anche fare sciopero, a questo punto che giochi da solo insieme a quelli che non si vogliono vaccinare. Se sei il numero 1 devi essere rispettato ma devi anche rispettare. Se il numero 34 del mondo dice non vengo in Australia, non gioca. Se lo dice il numero 1 invece gioca. Così non va bene".

In Italia, anche l'ex centrocampista della Juventus e della nazionale Claudio Marchisio si è detto contrario alla decisione. "Essere uno dei giocatori più forti di tutti i tempi ha dei privilegi, ma porta con sé grandi responsabilità" ha scritto su Twitter.

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