

Cori 'Coco' Gauff, 18 anni, n.8 del mondo, ha capito l’importanza di assecondare le sue esigenze di teen-ager. E ha capito che i risultati migliori, per lei, sono arrivati proprio quando è stata capace di abbracciare la sua necessità di svago lontano dal tennis
14 ottobre 2022
In piena lotta per conquistare un posto tra le magnifiche 8 che a inizio novembre a Fort Worth, in Texas, si giocheranno le Wta Finals e il ricco montepremi di 5 milioni di dollari, Coco Gauff ha deciso di prendersi un giorno off per visitare TwitchCon, dove ha incontrato i suoi streamer preferiti, tra cui Valkyrae - la regina di YouTube - che segue da quando aveva 13 anni. Per chi non lo sapesse, lo streamer è una sorta di “sottocategoria” dell’influencer, spesso legata al gaming, che si avvale delle dirette come forma di comunicazione.
Non deve stupire se la 18enne star americana, che questa settimana è impegnata al San Diego Open dove gioca il suo primo torneo da quando è diventata Top 10, non ha resistito alla tentazione di fare un salto alla convention di live-streaming che riunisce i più grandi creatori di contenuti su Twitch, anzi è la prova di un cambio di rotta e di un approccio tutto nuovo al tennis.
“Mi sono divertita molto e sono stata contenta di esserci andata - ha detto Gauff ai giornalisti una volta tornata all’Open - perché ho potuto incontrare alcune delle persone che ho seguito online per anni. Molti ragazzi, vedendomi con il badge, mi hanno fermata pensando che fossi una streamer”, sorride divertita.
Il fatto che Coco abbia deciso di andare a un evento extra-tennis prima di un importante torneo è un’ulteriore prova che la n.8 del mondo ha capito che i risultati migliori, per lei, sono arrivati proprio quando ha staccato un po’ la spina (vedi la finale al Roland Garros) e ha deciso di abbracciare la sua necessità di svago lontano dai campi da tennis.
“Mi sento più libera dallo stress - ha ammesso Coco - ed è stata una grande rivoluzione per me, perché sentivo che la mia vita era ‘circondata’ dal tennis. Un anno fa, o anche solo un paio di mesi fa, non sarei mai andata alla TwitchCon prima di un torneo, perché pensavo di dover concentrare la mia vita solo sullo sport. Invece ho capito - continua Gauff - che ho altri interessi ed è giusto coltivarli. Ho iniziato a farlo a Parigi, dove tutto è iniziato, e ho scoperto che i miei risultati sono migliorati”.
Tutto questo senza rinunciare alla sua naturale propensione per l’impegno civico. Come molti ricorderanno, proprio quando ha conquistato la prima finale Slam della carriera lo scorso maggio a Parigi battendo la nostra Martina Trevisan, Coco, scrivendo sulla telecamera, lanciò un appello coraggioso: “Basta armi e violenza”, a testimonianza di una ragazza che vive la realtà del suo tempo e che vuole utilizzare la propria popolarità per cambiare le cose.
“Per me è fondamentale usare il palcoscenico privilegiato che mi offre il tennis per comunicare messaggi importanti. Sono maturata, ho imparato a dire la mia, ad avere più fiducia nei miei mezzi e nelle mie idee”. Anche una leggenda della racchetta come Martina Navratilova, già un paio d’anni fa, per lei aveva speso parole d'elogio apprezzando la sua grande levatura morale: “È una di quelle persone che possono cambiare il mondo in meglio, e sembra volerlo fare”.
Il rischio era quello di essere schiacciata dalla responsabilità di un fardello troppo pesante per la sua giovane età. Con il recente ritiro di Serena, è lei oggi a vestire i panni di front runner nel tennis, ad esempio di un movimento come “Black lives matter” che ha più volte sostenuto (famoso l’appassionato speech nella sua Delray Beach a soli 16 anni: “Mi si spezza il cuore perché sto lottando per il futuro dei miei fratelli. Sto lottando per il futuro dei miei futuri figli. Sto lottando per il futuro dei miei futuri nipoti. Dobbiamo cambiare ora”).
Ma tra lei e la più giovane delle sorelle Williams c’è un salto generazionale notevole. Per capirci: quando la quattordicenne Serena divenne professionista, Corey e Candi Gauff (i genitori di Coco) avevano appena finito il college. Corey giocava a basket alla Georgia State e Candi praticava atletica alla Florida State. Quando la Williams vinse il suo primo Us Open nel 1999, mancavano ancora quattro anni alla nascita di Coco. Nel 2009, dopo aver visto Serena trionfare agli Australian Open in televisione, Coco, 5 anni, annunciò ai genitori di voler fare la tennista. Sei anni dopo ha iniziato ad allenarsi presso la Mouratoglou Academy in Francia, sotto la supervisione prorpio di Patrick, storico coach di Serena. "Sono cresciuta - ha raccontato Gauff - guardando Serena. Lei è il motivo per cui gioco a tennis. Mi ha fatto credere di poterlo fare anche io”.
Da sempre campionessa di precocità, a 15 anni Gauff è già una piccola star, con Tony Godsick come manager (lo stesso di Roger Federer): dopo una straordinaria carriera da numero 1 juniores, ha fatto il suo debutto nel circuito maggiore nel 2019 quando, dopo essersi qualificata a Wimbledon, sconfisse al 1° turno Venus Williams. Ha poi vinto il suo primo titolo in autunno a Linz, dove è diventata la più giovane campionessa di un torneo Wta dopo la vittoria della Vaidisova a Tashkent 15 anni prima. I progressi sono proseguiti nelle due stagioni successive. Ha chiuso il 2020 al n. 48 Wta e nel 2021 ha vinto il suo secondo titolo in carriera a Parma, prima della consacrazione in questa stagione.
Di lei si dice che abbia una piccola ossessione per lo shopping online e che consideri Rihanna una vera icona anticonformista e innovatrice in fatto di stile. Adora Billie Eilish, l’hip hop e il rap e, quando si sente giù, ama concedersi un brownie.
Su Instagram, dove alterna foto delle città che visita a scatti di moda, ha già 849 mila follower - tra l’altro Cori è una degli 86 profili (86!) seguiti da Federer - ma è su Tik Tok, social network particolarmente in voga tra i teenager e dove vanta milioni di follower, che si trova più a suo agio. Lo scorso anno, ad esempio, è diventato virale un suo video a Charleston quando è rimasta intrappolata all'interno di un ascensore, bloccata da sola per 45 minuti, e ha raccontato il suo piccolo inconveniente raccogliendo in poco tempo oltre mezzo milione di like.
Se è senz’altro vero, come ci raccontano i fumetti di Spiderman (Coco adora i supereroi), che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, è anche vero che c’è un’età e un tempo per ogni cosa: “Lo ammetto - ha confessato - è difficile. Ho iniziato a sentire il peso delle aspettative altrui, i paragoni, non mi divertivo più, ero sopraffatta”. Per fortuna, oggi Coco sembra aver capito per tempo l’importanza di un po’ di sana leggerezza. E poco importa se alle convention di streamer non la riconoscono ancora…
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