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Campioni internazionali

Mi chiamo Casper, e non sono un fantasma - VIDEO

Casper Ruud ha toccato il best ranking di numero 25 nel 2020. Ha conquistato il primo titolo in carriera, a Buenos Aires, raggiunto la finale a Santiago e la prima semifinale in un Masters 1000 agli Internazionali BNL d'Italia. Ha superato il record del padre Christian, suo coach: prima di lui era il miglior tennista norvegese di sempre

di | 13 dicembre 2020

"Quando sarai arrivato più in alto di me in classifica, allora faremo come vuoi tu. Fino ad allora, comando io". Casper Ruud se l'è sentito dire più volte dal padre Christian, primo norvegese ad aver giocato una finale ATP che ha toccato la posizione numero 39 del mondo. Quel momento è arrivato a febbraio del 2020. A Buenos Aires, Ruud junior ha vinto il primo titolo ATP per un tennista norvegese, è salito al numero 34 della classifica ATP e ha iniziato così la sua miglior stagione in carriera. Ha raggiunto un best ranking di numero 25, e adesso in famiglia si fa come dice lui. Forse. "Il vero capo è mia madre" ha ammesso in un'intervista a Tv2 a novembre.

Dopo la pandemia, ha conquistato la semifinale di Amburgo e la prima vittoria contro un top 10. Battendo Matteo Berrettini agli Internazionali BNL d'Italia, ha festeggiato la prima semifinale in carriera in un Masters 1000.

Ma il momento clou resta il primo titolo in carriera. In Argentina, Ruud ha velocemente portato bottigliette d'acqua a due spettatori che si stavano sentendo male in semifinale, e in finale ha sconfitto il portoghese Pedro Sousa. "Vincere il primo torneo è una sensazione splendida" ha detto a fine torneo al sito ATP.

Finalista anche a Santiago quest'anno, Ruud ha vinto più partite di tutti nel circuito ATP sulla terra rossa nel 2020. E' l'effetto di un tennis solido, di un dritto potente e una freddezza nella gestione dei punti importanti non scontata in un giocatore che ancora un anno fa disputava le Next Gen ATP Finals di Milano.

Probabilmente, aver preparato il 2020 alla Rafa Nadal Academy gli ha dato una spinta in più, la stessa che cerca in queste settimane Felis Auger-Aliassime chiamato a togliersi di dosso il peso delle sei finali perse su sei in carriera.

Il rosso è certamente il suo colore preferito, quello della terra su cui il suo tennis si esalta e delle maglie del Liverpool, la squadra per cui fa il tifo. Ma anche sul blu dipinto di blu, sui campi duri, nel 2020 ha alzato il suo livello di gioco. Lo dimostra il terzo turno allo US Open, miglior risultato negli Slam insieme ai due al Roland Garros (2019 e 2020). Passare dalla terra battuta al duro non è così semplice come potrebbe sembrare, ha spiegato al sito ATP.

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"Devi essere ancora più veloce con le gambe, devi fare passi più veloci e reagire più velocemente rispetto a quando sei due, tre o quattro metri dietro la riga di fondo" ha detto. "Per me è stata una sfida. A volte, in allenamento sentivo che commettevo più errori del solido perché se stai più vicino al campo corri più rischi. Ma è comunque meglio essere aggressivo che stare dietro, correre e difendere".

Chi ottiene buoni risultati sulla terra, ha aggiunto, "tendono ad essere tennisti più solidi di chi si trova meglio sul duro che magari tirano più vincenti ma commettono anche più gratuiti. Con lo stile base da terra puoi andare molto lontano sul duro".

Nel suo caso, i progressi sono evidenti. Casper, con quel nome che ricorda il fantasma di una serie di cartoni animati, con la forza della precisione, della testarda convinzione, si sta facendo notare eccome. Sta deviando l'attenzione di un numero crescente di norvegesi dagli sport più amati, il calcio e le discipline invernali. Ruud, che ha anche un acccount Instagram dedicato alle sue partite di golf, è consapevole che il tennis non sia in cima alle passioni sportive dei norvegesi.

"Siamo abituati ai re e alle regine dello sci, e negli ultimi anni abbiamo avuto anche i migliori del mondo nella corsa a ostacoli" scrive Morten Pedersen in un editoriale del quotidiano Dagbladet dopo il titolo vinto da Ruud a Buenos Aires, "senza dimenticare la famiglia del mezzofondo. Abbiamo una passione per il calcio, che si accende quando gioca la nazionale o quando parliamo di giovani talenti".

Due nomi spiccano su tutti: Martin Ødegaard, il più giovane di sempre a debuttare nel Real Madrid, e il centravanti che tutta Europa vorrebbe, il ventenne Erling Braut Haaland del Borussia Dortmund, unico calciatore capace di realizzare 12 gol nelle prime 10 presenze in Champions League. In Norvegia, conclude Pedersen, ci si mobilita anche per la pallamano ma non per il tennis. Il suo messaggio è chiaro. La questione, scrive, "non è che Casper non sia abbastanza forte. Siamo noi che non abbiamo gli occhi aperti a sufficienza".

2020 RELOADED - GUARDA LA QUATTORDICESIMA PUNTATA: Casper Ruud, il norvegese che ama la terra

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