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Campioni internazionali

Murray amaro: “Australian Open? Non ho voluto vedere nulla”

Andy subito eliminato a Montpellier, suo primo torneo ATP dopo quattro mesi: “Una sofferenza non essere a Melbourne, perciò ho smesso di seguire i colleghi sui social. Sento di poter ancora competere nei grandi eventi, se fisicamente sto bene”

di | 23 febbraio 2021

Andy Murray

Andy Murray colpisce in corsa

Non solo non ha voluto seguire gli Australian Open in tv, ma la delusione per aver dovuto saltare il primo Slam della stagione è stata così insopportabile da aver spinto Andy Murray a cancellare anche tutti i profili social dei suoi colleghi tennisti. L'unico modo - ha spiegato lo scozzese, costretto al forfait a causa della positività al Covid - per isolarsi completamente, e dimenticare il rammarico per la forzata defezione a Melbourne.

"Ho seguito molto poco gli Australian Open - le parole dello scozzese, ex numero 1 del mondo -. Non ho guardato perché avrei voluto essere lì anche io, e non averlo potuto fare sinceramente è stata una vera sofferenza". A tal punto da arrivare ad eliminare gli altri colleghi dai suoi profili social così da evitare aggiornamenti e notizie durante le due settimane del torneo Down Under, lui che abitualmente guarda tanto tennis. "Ho smesso di seguire tutti i tennisti che di solito seguo sui social media proprio perché non volevo vedere niente. Mi sono limitato a vedere soltanto qualche highlight e alcuni tra i punti importanti", confessa il 33enne, cinque volte finalista (e sempre sconfitto) in Australia, che era risultato positivo poco prima della prevista partenza per Melbourne, il 14 gennaio, e quindi rimasto a Londra per causa di forza maggiore.

Anche se si aspettava che Medvedev potesse tenergli maggiormente testa in finale, Murray non è comunque sorpreso dal nono successo di Novak Djokovic agli Australian Open.

"È diverso trovarsi a rispondere o a servire in una finale Slam, rispetto a un quarto di finale o una semifinale, specie quando ti trovi di fronte a qualcuno che ne ha vinte 17 – sottolinea il britannico, tre titoli Major in bacheca - È una situazione che può intimidire e i giocatori più giovani non hanno dimostrato di essere particolarmente vicini al livello di Novak. Agli US Open, ad esempio, Thiem ha fatto quel che doveva fare per vincere l'evento, ma se Djokovic non avesse colpito con la palla una giudice di linea credo proprio che il risultato alla fine sarebbe stato lo stesso…".

Dopo aver aperto la sua stagione 2021 nel primo dei due challenger indoor andati in scena a Biella, raggiungendo la finale dove ha ceduto in due set all'ucraino Illya Marchenko, il tennista di Dunblane, attualmente numero 121 ATP, è uscito di scena all’esordio nell’“Open Sud de France” – sconfitto 76(8) 61 dal bielorusso Egor Gerasimov, n.83 ATP - suo primo torneo ATP Tour da quattro mesi a questa parte, appena il quinto dall'inizio del 2020.

È stato bello riuscire a giocare cinque partite senza provare dolore. Anche perché, ad essere onesto, a Biella ho trovato condizioni difficili. Come livello di tennis le sensazioni non sono state male. Stavo bene anche il giorno della finale, poi però quando la partita è iniziata mi sentivo molto pesante e non ho affrontato bene la situazione”, ricorda Murray, che sta ancora cercando di ritrovare la miglior condizione dopo l’intervento chirurgico all'anca destra subito dopo l'Australian Open 2019, anno in cui ad ottobre ha alzato il trofeo dell'European Open di Anversa, il 46esimo in carriera nel circuito maggiore su 68 finali disputate.

Andy Murray a Biella (foto Getty Images)

Andy Murray al servizio

"Mi sono allenato con tanti top player e so come mi sono trovato. Se fossi stato spazzato via da quei giocatori, non continuerei a scendere in campo – sottolinea Andy - Ma conosco il livello a cui sto giocando. Mi sono allenato con tennisti tra la 20esima e la 70esima posizione mondiale trovandomi a mio agio, il fatto è che non ho giocato quasi nessuna partita negli ultimi due anni. Se riesco a rimanere in forma fisica per un periodo di tempo e ad allenarmi bene e disputare match, non vedo perché non dovrei essere in grado di competere con i migliori. Ovviamente affrontare i Nadal, Djokovic, Federer, Medvedev o Thiem è assai complicato, però sarebbe stato lo stesso anche quando ero ai vertici della classifica. Personalmente mi sento ancora in grado di competere per grandi eventi. Avrei voluto poterlo dimostrare in Australia, perché ero pronto a farlo. Nessun dubbio, ero pronto a farlo".

Il britannico pensa di essere competitivo sui campi in cemento e terra battuta, anche se sul “rosso” ha giocato solo un torneo dal Roland Garros 2017. La chiave, in ogni caso, sarà la sua salute.

Ho bisogno di restare in buone condizioni fisiche. Se non lo sarò, non tornerò dove voglio. Ma se potessi rimanere in forma per un periodo di tempo, allora sì – la sua ferma convinzione - In questo momento è assai difficile risalire nel ranking a causa della classifica biennale, in termini di prestazioni in campo, vedremo. Vediamo se posso competere con i migliori. Lo sto facendo ogni settimana adesso. Avrò la possibilità di competere contro di loro, quindi vediamo. La gente continua a chiedermelo, vediamo cosa succede. A quale livello posso ritornare? Ciò che conta è quando sono in campo. Posso ancora farlo? Lo scopriremo".

Andy Murray colpisce di diritto in allenamento


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