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Campioni internazionali

Ace supersonici e doppi falli da record: c'è chi gioca a rischiatutto

Tra i numeri di fine stagione spiccano anche alcuni primati legati al servizio, un colpo che è sempre di inizio gioco ma spesso anche di fine gioco. Un’arma senza la quale ormai è praticamente impossibile ottenere grandi risultati. Pare emergere addirittura la tendenza a tirare ‘prima’ e ‘seconda’, senza preoccuparsi troppo dei punti persi sbagliando

di | 14 dicembre 2021

Matteo Berrettini ha tenuto il suo turno di battuta nel 89,6 per cento dei casi nel 2021

Matteo Berrettini ha tenuto il suo turno di battuta nel 89,6 per cento dei casi nel 2021. Tra i top 10 la miglior percentuale in assoluto (foto Getty Images)

Al servizio devi avere dei numeri: questo è ormai un assunto fondamentale nel tennis moderno. Quello che una volta era definibile come “colpo di inizio gioco” è sempre più spesso contemporaneamente un “colpo di fine gioco”. O prelude comunque, per chi lo piazza, la possibilità di chiudere il punto già con il colpo successivo. Per questo è interessante, oltre che curioso, andare a vedere i numeri al servizio dei protagonisti del 2021, a partire da quelli record.

I primi numeri che saltano agli occhi sono probabilmente i meno tecnici ma il più eclatanti: parliamo di velocità della palla. Ebbene quest’anno il missile più veloce è partito dalla racchetta dello statunitense Reilly Opelka, al secondo turno degli Us Open: il radar ha segnalato ben 236,9 chilometri orari.

In un ipotetico podio di bolidi in campo, sul secondo scalino c’è Alexander Zverev, che al secondo turno di Indian Wells ha messo una “prima” a 236 Kmh. Al terzo posto troviamo un italiano, Matteo Berrettini, un suo servizio della finale del Master 1000 di Madrid ha toccato i 235 Kmh.

Servire forte non vuol dire per forza servire bene, potreste dire voi. E avreste ragione, almeno in parte. Opelka e Berrettini sono infatti anche al quarto e quinto posto della classifica in termini di percentuale di game vinti alla battuta mentre Alexander Zverev, n. 3 del ranking ATP, è solo 19° in questa particolare graduatoria.

Il più bravo a tenere i suoi turni al servizio è il canadese Milos Raonic, con una percentuale realizzativa del 92,4%, che però quest’anno non ha giocato molto, solo 12 partite.

Molto più significativo il secondo posto di John Isner, 91,9 la sua percentuale, calcolata su 36 match.

Ancora più eclatante è però, visto da questa angolazione, il dato di Matteo Berrettini che fa segnare un eccellente 89,6% nelle 53 partite che ha giocato.

Dati sorprendenti arrivano anche osservando i numeri dei doppi falli. Il recordman assoluto è in questo caso il kazako Alexander Bublik, che ne ha commessi ben 424 nelle 65 partite che ha giocato quest’anno. Una media di 6.5 “double faults” a match, in cui è superato solo dal francese Benoit Paire (media 7,1 nelle sue 33 partite).

E’ curioso però notare che Bublik è anche uno dei primi dieci nella classifica degli ace (7° per la precisione) con una media di 12.2 a partita che quindi è quasi doppia rispetto a quella degli errori.

Alexander Bublik al servizio (Foto Getty Images)

Il suo modo di giocare molto estroso, diciamo così, si riflette anche al servizio: non dimentichiamo che è l’unico giocatore la mondo che ogni volta che va in campo gioca di sicuro almeno una battuta “dal basso”, “da sotto”. Tutti sanno che lo farà ma non sanno quando: l’effetto sorpresa è comunque garantito, con quel tocco in più di “effetto ansia” che non permette agli avversari di mettersi troppo lontano dietro la riga di fondo per cercare di rispondere alle cannonate del tatuatissimo Alexander.

Alexander Zverev (Foto Getty Images)

Tra i grandi “doppiofallisti” c’è anche Alexander Zverev n.° 7 come media (4,6 a partita) e n.4 in termini assoluti (267 punti persi sbagliando due servizi di fila). Osservare questo dato risulta particolarmente interessante se si considera la qualità del giocatore e i risultati che ha ottenuto in stagione, culminati, dopo l’oro olimpico a Tokio, con il successo alle Nitto ATP Finals di Torino.

E se picchiare fortissimo e rischiare frequentemente anche sulla seconda palla fosse una nuova tendenza tra i top player? E’ un’ipotesi che merita di essere valutata con attenzione se si considera che anche Daniil Medvedev, n.2 del mondo, è tra i 10 tennisti che hanno commesso più doppi falli nel 2021: ben 227. 

E' il n.6 in questo ranking di chi sbaglia di più, il che potrebbe sembrare un controsenso per un campione, vincitore quest’anno del suoi primo Slam agli Us Open, che basa gran parte della sua incisività proprio sulla potenza, precisione e imprendibilità della battuta. E se fosse proprio nel rischiare sempre, al limite del doppio fallo, il suo punto di forza?

Daniil Medvedev alla battuta (Foto Getty Images)

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