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Il numero 1 del mondo punta al record di Slam dello svizzero. A New York si è allenato con Filip Krajinovic e si è divertito con Alexander Zverev. Come arriva Novak Djokovic ai primi tornei dopo il lockdown
di Alessandro Mastroluca | 19 agosto 2020
Novak Djokovic è il favorito al Western&Southern Open e allo US Open
Novak Djokovic parte per New York da grande favorito per lo US Open. Concentrato sul tennis più di tutti, ha detto Riccardo Piatti al direttore Enzo Anderloni in esclusiva per SuperTennis, il numero 1 del mondo ha un grande obiettivo: superare i 20 Slam di Roger Federer. Gliene mancano tre per raggiungere i 20 dello svizzero. Gli mancano anche quattro settimane da numero 1 per superare le 286 di Pete Sampras inseguire le 310 del primatista all-time dell'era Open, sempre lui, Federer.
A New York, per il doppio appuntamento del Western&Southern Open, Masters 1000 spostato da Cincinnati a Flushing Meadows, e dello US Open, lo accompagnano Goran Ivanisevic in qualità di coach, il fisioterapista Ulises Badio e il manager Edoardo Artaldi. E' rimasto in Europa, invece, Marian Vajda. Nei primi allenamenti, per quanto si è visto attraverso i canali social, Djokovic non è solo concentrato sul tennis.
Appare sereno, rilassato, divertito, libero di scherzare con Filip Krajinovic, connazionale, amico e compagno di doppio nel Masters 1000. Libero anche di giocare a lanciare le palline, dall'interno dell'Arthur Ashe, verso uno dei palchi vip sul lato corto delle tribune, trasformato nello spogliatoio di Alexander Zverev. Controllo e precisione, nello stadio per il tennis più grande del mondo, non gli mancano di certo come dimostra il breve video pubblicato su Twitter dal giornalista José Morgado.
Felix found Sascha in his suite pic.twitter.com/RrV6d5P1zU
— José Morgado (@josemorgado) August 17, 2020
Prima del lockdown, si è allenato in Spagna, nel beach resort di Puente Romano a Marbella, un luogo familiare per la famiglia Djokovic. Questa struttura di lusso, infatti, offre la possibilità di prenotare lezioni di tennis con ex tennisti professionisti o giocatori in attività. La serie di maestri coinvolti include anche Marko, il fratello di Novak, oltre a Pablo Andujar, Fernando Verdasco e Santiago Giraldo.
Nelle ultime settimane, Djokovic si è allenato con Feliciano Lopez e Andrey Kuznetsov, russo tornato in campo al Challenger di Praga dopo oltre due anni di assenza. Peraltro senza nemmeno sfigurare, ha perso in due tiebreak contro l'olandese Tallon Griekspoor mancando un set point nel primo set.
Ha fatto notizia, però, soprattutto per il tweener vincente che ha incassato da Alejandro Davidovich Fokina. Lo spagnolo, che però ha perso tutti i set giocati, ha avuto modo di ammirare da vicino la mentalità del numero 1 del mondo. "In questo è diverso da tutti" ha ammesso. Ha raccontato di sessioni di allenamento con una routine di preparazione intensa tra scatti, esercizi e qualche punto prima dei set veri e propri. Dopo, il serbo ha cercato di coinvolgerlo anche in partite di basket, calcio, padel. Non sempre trovando il tempo per tutto.
Prima di partire si è divertito a pubblicare un video che racconta l'effetto inebriante del profumo delle palline appena tolte dal tubo. Si è fatto fotografare mentre giocava a beach volley in riva al mare. Ha ringraziato l'organizzazione benefica Etengart per avergli dedicato un campo da tennis con speciali decorazioni a Clichy, in Francia. Campo che sarà utilizzato per un corso di tennis rivolto a 150 studenti della città.
Novak Djokovic , un rovescio acrobatico
Numero 1 del mondo per 155 settimane su 272 da gennaio 2015 al 16 marzo 2020, quando la classifica è stata congelata per la pandemia di Covid-19, Djokovic sarà l'osservato speciale, l'uomo da battere, anche per Brad Gilbert.
L'ex coach di Andre Agassi, Andy Roddick e Andy Murray prevede sorprese e difficoltà per tutti di gestire gli effetti di partite lunghe dopo la prolungata inattività. “Se Djokovic sta bene, è il grande favorito” ha comunque ammesso. Appare peraltro difficile un numero 1 del mondo che si è ritrovato a un punto dalla sconfitta in sette dei 79 tornei che ha vinto in carriera, se è così concentrato, sereno e in condizione.